Una volta settembre rappresentava il ritorno a scuola. Oggi, segna la fine delle vacanze estive e la dura realtà che “se ne riparla a settembre” sia arrivato prima di quanto ci aspettassimo. Anche nel caso delle letture si nota un cambiamento. Ad esempio, chi predilige i classici voluminosi, inizia a moderare il numero delle pagine in vista di un calo del tempo libero. Al contrario, chi ha preferito godersi l’estate e scegliere libri di poche centinaia di pagine, si godrà libri più consistenti durante le stagioni più fredde.
Nel nostro caso, vi proponiamo un libro dalle atmosfere cozy, ambientato in Giappone e un libro sull’importanza della storia familiare e politica, ambientato in Somalia.
Happy reading!
La proposta di Veronica
I miei giorni alla libreria Morisaki, Satoshi Yagisawa
Takako è stata appena lasciato dal ragazzo e non sa più cosa fare della sua vita. Cade in uno stato di apatia tale da lasciare persino il lavoro. Così, suo zio Satoru, proprietario della libreria Morisaki, la invita a stare nella casa sopra il negozio per qualche tempo.
La giovane dapprima esitante, alla fine accetta l’invito dell’eccentrico zio e inizia a dare una mano, seppur con riluttanza sia in casa che in libreria. Grazie ai piccoli gesti di suo zio, al nuovo quartiere dove incontra nuovi personaggi e anche grazie alla mente occupata dai libri, Takako riesce a riprendersi finché non torna la moglie di Satoru, sparita senza neanche lasciare un biglietto molti anni prima.
La ragazza è decisa a scoprire il passato della coppia e soprattutto le ragioni che hanno spinto la donna sia ad andarsene dal nulla sia a ricomparire anni dopo.
🕮
Ormai sapete che gli autori giapponesi sono un po’ il mio tallone d’Achille. Anche stavolta, non sono rimasta delusa. È il primo libro che leggo di Satoshi Yagisawa ma la sua scrittura semplice, il suo raccontare la quotidianità mi ha rapita subito.
Infatti, gli scrittori del Sol Levante hanno il potere di riuscire a descrivere le azioni più banali con una magia onirica fuori dall’ordinario. Ecco perché i loro libri sono una coccola che scalda l’anima.
In questo caso, ho apprezzato ancora di più l’ambientazione in un quartiere di Tokyo di cui non avevo mai sentito parlare: Jinbōchō, il paradiso dei lettori. Nei prossimi mesi spero di recuperare anche il secondo volume della storia di Takako per tornare a Jinbōchō e scoprire il futuro dei protagonisti.
Potete aggiungermi su Goodreads per leggere in anteprima le mie recensioni e sapere cosa sto leggendo al momento.
La proposta di Rainbow
Cassandra a Mogadiscio, Igiaba Scego
Essendo nata nel 1991, per me la Somalia è sempre stato un Paese in guerra. Non avevo mai sentito la necessità di approfondire la questione, era una cosa che davo per scontata. Invece, grazie a questo libro di Igiaba Scego, ho scoperto che la guerra in Somalia è scoppiata proprio nell’anno in cui sono nata.
Il libro in sé si sviluppa come una lunga lettera alla nipote, Soraya. Una lettera scritta per preservare la memoria di quello che è stato. La famiglia di Igiaba è sparpagliata qui e lì per il mondo, tutti ormai parlano lingue diverse, i più giovani non conoscono nemmeno la lingua somala. Persino l’autrice stessa fatica a parlarla, visto che è nata a Roma da genitori in fuga.
La storia di Igiaba e della sua famiglia probabilmente somiglia a tante altre storie di persone che arrivano nel nostro Paese in cerca di una nuova vita, in cerca anche solo del permesso di vivere.
Suo padre era un ministro somalo, una figura di spicco nel panorama internazionale. Eppure un colpo di Stato lo ha costretto ad abbandonare tutto, ricominciando a Roma in una stanzetta in periferia coi vestiti presi alla Caritas. La madre di Igiaba si trovava in Somalia quando la guerra è scoppiata, e ha dovuto aspettare anni prima di riabbracciare la sua famiglia.
Il racconto è lucido e straziante allo stesso tempo. Dà un volto, dei nomi, delle storie, a quelle che vediamo scorrere come immagini in tv. A quelli che sono “solo” numeri, una conta dei morti nelle zone di guerra.
È una lettura che mi ha colpito nel profondo, difficile da digerire non per come è scritta (super scorrevole) ma per quello che racconta.
È un racconto di guerra, ma anche e soprattutto un racconto di una famiglia. Consigliatissimo!
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Siamo Veronica e Rainbow e insieme siamo le autrici di Lostwanderer.it
Entrambe con la passione per la scrittura, il volerci raccontare e i libri, abbiamo aperto il nostro spazio web nel 2017. Assieme scriviamo a quattro mani la rubrica “Viaggiare con la mente” e “Fuori casa” dove mettiamo a confronto la nostra vita fuori dalle nostre regioni d’origine.
Mi sembrano due ottime proposte, profonde e diverse tra loro! Mi avevano già attirato le copertine particolari di questi libri in libreria ma ancora non mi sono decisa a comprarli: dopo le vostre recensioni non ho più dubbi!
Non te ne pentirai!
Due consigli molto apprezzati! Conosco poco gli autori giapponesi ma mi affascina molto questo mondo. Oltretutto si tratta di un paese dove spero di andare presto.
Per quanto riguarda il libro ambientato in Somalia, pur essendo nata prima del conflitto, devo dire di non sapere praticamente niente di questo paese, quindi questa sarà sicuramente una lettura interessante.
Per me è stata davvero una lezione di storia!