Viaggiare con la mente

Viaggiare con la mente #11

La proposta di Veronica

“Becoming” di Michelle Obama

“La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai”.

Michelle Robinson è nata a Chicago, precisamente nel quartiere di South Side. Divideva la sua camera con il fratello Craig in un piccolo appartamento sopra quello della zia. Sin da piccola si è dimostrata tenace e ambiziosa. I suoi genitori le hanno imparato i valori che l’avrebbero accompagnata nel suo percorso. Primo fra tutti: non avere paura, sii fiera delle tue radici.

Studentessa modello, i suoi genitori hanno fatto sacrifici per mandarle nelle migliori scuole. La facoltà di Princeton fu il suo primo vero scontro con la realtà dell’essere nera in un mondo prevalentemente fatto da bianchi. Eppure questo non l’ha fermata. Ha conseguito una seconda laurea ad Harvard ed è arrivata ad essere un potente avvocato d’affari per una nota firma di Chicago. Qui incontra Barack, stagista che al suo primo giorno era in ritardo.

Così è entrato nella sua vita: lentamente come i suoi passi quando camminavano insieme. Ha messo radici grazie alla sua intelligenza e il fascino che colpì subito Michelle. Iniziamo a scoprire i primi anni della vita degli Obama, la convivenza, il matrimonio, la prima figlia, Malia e poi la seconda, Sasha. Il tutto con una costante: la politica che riempiva la testa di Barack. Il suo voler cambiare il mondo, migliorarlo.

Michelle dal canto suo in ufficio ci stava stretta. Voleva fare qualcosa per la sua comunità e intraprende un percorso differente dalla sua vecchia carriera. Qualcosa di cui andarne davvero fiera fino al giorno in cui suo marito decide di correre per la presidenza.

Entriamo nel vivo della politica americana, dei processi che ci sono dietro la campagna. Fino alle elezioni, la vita dentro una teca di cristallo. I valori da dare alle figlie, i cambiamenti per l’America. L’amore per la loro nazione. Si racconta in prima persona ponendoci una sfida: siamo davvero chi volevamo diventare?

????

Sono stata molto combattuta se comprare o meno il libro della Obama. Solitamente non riesco a digerire la saggistica eppure alla fine mi sono decisa. Mi ricompariva sotto gli occhi ogni volta che entravo in libreria e adesso capisco perché è diventato un caso letterario. Tutti ne hanno parlato e lo hanno consigliato.

La storia di Michelle Obama non è il classico sogno americano che si avvera. Passo passo si capisce da dove viene questa donna, le sue scelte, il suo arrivo fino alla Casa Bianca. Insegna molto sul valore che si dà non solo alle cose ma a sé stessi. Ho imparato molto anche su come si affronta la politica quando non ti piace poi così tanto farla.

Grazie a questa autobiografia si ripercorrono i momenti salienti della sua vita. Le sue ansie, i problemi di tutti i giorni. Perché Michelle era una di noi. Lo è tutt’ora.

Si è aperto un mondo di cui sapevo pochissimo grazie alle sue parole. Soprattutto ho imparato che sia lei che il marito tenevano molto più al loro paese di quanto si credesse. Sono fieri di essere americani. Le ultime pagine, con il passaggio della presidenza, mi hanno stretto il cuore. Il suo è un libro scritto con sentimento e cognizione di causa che mi sento in dovere di consigliare a tutti.

Potete seguirmi e aggiungermi su Goodreads per sapere cosa sto leggendo al momento e quali libri leggerò in seguito. 

La proposta di Rainbow

In forma con Fede di Federica Accio

Alzi la mano chi, come me, è una pigrona senza speranza. Anzi, no, probabilmente sarete troppo pigre anche per alzare la mano.
Federica Accio si definisce un’anti personal trainer, e il faro di speranza per le pigrone che si iscrivono in palestra e mollano dopo qualche settimana. La seguivo già da più di un anno su Instagram (dove la trovate come @Informaconfede) e da poco ho recuperato il suo libro.

Si tratta di un libro scorrevolissimo che si legge in un pomeriggio, e illustra alla perfezione il metodo della ginnastichina di Fede: non ammazzarsi di esercizi, fare poco movimento ma costante, non sentirsi in colpa quando si sgarra la dieta o si salta un allenamento. Il suo metodo, super propositivo e ottimista, si contrappone al classico “No pain no gain” che ci insegnano nelle palestre, dove ammazzarsi coi pesi è la regola.

In questo anno così particolare, in cui siamo volenti o nolenti costretti a rimanere in casa più del previsto, provare gli allenamenti casalinghi di Fede può essere una bella svolta per non “afflosciarsi” troppo sul divano. Io personalmente la amo: amo il suo personaggio social, amo il suo metodo, e ho amato il suo libro, in cui trovate anche un programma di allenamento da 4 settimane per provare la famosa “ginnastichina”.

Se volete provare un modo alternativo di fare attività fisica, ma anche un modo alternativo di volervi bene, questo libro è consigliatissimo. Perché non parla soltanto di ginnastica, ma anche di come imparare ad amarsi e smettere di confrontarsi coi modelli “perfetti” che vediamo sui social.

In più, nel libro di Federica troviamo anche molti pareri autorevoli esterni: psicologi, nutrizionisti, medici che spiegano come prenderci cura al meglio di noi stesse e capire cosa è davvero il benessere. Smettendo di inseguire la perfezione ed imparando ad ascoltare il nostro corpo e le nostre esigenze, che ovviamente sono diverse per ognuno di noi.

 

 

 

← Rubrica “Viaggiare con la mente”

Lost Wanderer

veronica

Lost Wanderer

11 pensieri su “Viaggiare con la mente #11”

  1. Credo che l’autobiografia di Michelle sia una lettura di grande ispirazione per noi donne, mi piacerebbe molto scoprire di più di una vita all’apparenza così perfetta, ricca, intensa. Chissà quante sorprese!

  2. Non l’ho letto, ma penso che lo farò molto presto. Ho amato molto Michelle in qualità di First Lady, per come è riuscita ad essere protagonista con umiltà e semplicità. Ho amato il modo in cui è entrata nel cuore degli studenti, facendosi spazio nelle scuole iniziando dalle mense scolastiche, fino a dare esempi di ecosostenibilità. Si, penso che lo leggerò prestissimo.

    1. Nel libro parla del suo impegno come first lady ma soprattutto del perché il suo ruolo fosse importante e quanto la sua infanzia e percorso di studi l’hanno aiutata ad essere quello che è oggi.

  3. A me becoming e’ piaciuto molto seppure avevo il limite di non conoscere abbastanza la politica statunitense. Lei l’ho trovata forte ed onesta. Approvato.

  4. La proposta di Veronica è quella che al momento mi colpisce di più. Anche io mi ritrovo sempre davanti il libro sulla vita di Michele Obama e mi chiedo se ne valga la pena oppure no. Il timore era di addentrarmi in un fitto mattone che parlasse solo ed esclusivamente di politica americana. Mi sembra di capire invece che alla base ci siano valori veri e profondi e che sia molto più introspettivo di quanto pensassi.

    1. Devo dire che di politica si parla ma non come ci si aspetta. Si comprendono meglio i meccanismi dietro le elezioni e si entra nella Casa Bianca, ma c’è davvero molto di più che rende il libro di Michelle unico.

    1. A volte bisogna andare oltre la visione politica e fare uno sforzo perché il libro di Michelle parla soprattutto di valori e di famiglia.

  5. Ho sempre ammirato Michelle Obama, che reputo donna intelligente e di classe, ed ero curiosa di leggere la sua autobiografia di cui avevo letto meraviglie. Confesso che un pò mi ha deluso, soprattutto la prima parte l’ho trovata un pò noiosa, forse per lo stile un pò piatto o forse per la figura sempre perfettina di Michelle che ne esce. Il discorso diventa molto più interessante quando inizia la sua vita politica con Barak, e si capisce cosa c’è dietro le quinte dell’essere la First Lady. Mi ha emozionato molto di più l’autobiografia di Andrè Agassi, letta subito dopo, forse perché lui riesce a mostrarsi in tutte le sue fragilità e debolezze. Certo la frase “La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai” è un qualcosa che tutti dovremmo sempre ricordarci.

    1. Avevo moltissime aspettative su questo libro e devo ammettere che non mi ha deluso. Capisco quando definisci piatto l’inizio. Ammetto che forse uno o due capitoli sarebbero potuti esser scritti con uno stile più coinvolgente ma essendo il racconto della sua vita, non mi sento di giudicare più di tanto. Ho ammirato davvero tanto la sua visione del mondo e non vedo l’ora di leggere il libro di Barack, The Promised Land.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.