Viaggiare con la mente

Viaggiare con la mente #10

Finalmente è arrivato quel momento che stavamo aspettando con ansia: l’autunno. Le prime piogge, i primi freddi e i pomeriggi passati in casa con un bel libro in mano e una tazza calda e fumante tra le mani.

Non sappiamo voi, ma noi la stagione autunno/inverno la passiamo a divorare libri. Certo non siamo ancora ai livelli di “7 libri in 7 giorni” ma mai dire mai nella vita.

La proposta di Veronica

“Finchè il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi

Immaginate una caffetteria speciale, dove per il tempo di un caffè potete tornare indietro in un punto specifico ne tempo. Questa caffetteria esiste in Giappone ed è gestita da Nagare e Kei, due coniugi in attesa di una bambina.

Diviso in quattro storie, l’autore ci presenta i protagonisti di questo libro corale. Le loro vite si intrecciano creando una sorta di spazio solidale che sfida il tempo. Il tutto si svolge all’interno della caffetteria dallo stile retrò, senza finestre ma dove la temperatura è sempre giusta.

Nella prima storia facciamo la conoscenza dei personaggi principali e di Fumiko che vorrebbe tornare indietro e riuscire a dire quel ti amo. Nella seconda approfondiamo il personaggio di Kotake, infermiera che viene spesso alla caffetteria. Tornerà indietro nel tempo per scoprire qualcosa sul suo futuro. Il turno di Hirae, la cliente abituale, arriva nella terza storia dove metterà a posto la sua vita. Ed infine c’è Kei, la proprietaria, che torna indietro per fare pace con sé stessa.

Scopriamo anche come questa caffetteria sia così speciale e le regole per tornare indietro nel tempo. Infatti se ne ha la possibilità a determinate condizioni che per lo più scoraggiano tutti. Ma quando qualcuno ci prova davvero, al ritorno qualcosa nel cuore cambia sempre. Si diventa quasi più consapevoli, pur sapendo che il presente non potrà essere cambiato, il cuore di colore che viaggiano nel tempo trova quasi la quiete.

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Ho trovato queste storie di una sensibilità unica. Soprattutto dalla seconda in poi. La prima è infatti introduttiva, volta a spiegare tutta la questione del ritorno al passato e lasciare qualche indizio sui vari personaggi.
Le anime sensibili butteranno fiumi di lacrime su questo libro delicato e profondo che affronta anche temi delicati come le malattie e i lutti.

Lo consiglio? Sì, agli amanti degli autori giapponesi e a chi vorrebbe fare pace con una parte di sé che appartiene al passato.

Potete seguirmi e aggiungermi su Goodreads per sapere cosa sto leggendo al momento e quali libri leggerò in seguito. 

 

La proposta di Rainbowsplash

 

“L’attraversaspecchi” di Christelle Dabois

Quando dico “Erano anni che una saga letteraria non riusciva a coinvolgermi così tanto”, non scherzo. Da Potterhead della prima ora, ho sempre amato le storie fantasy, che si trattasse di libri, film, fumetti o serie tv. Avevo sentito parlare di questa saga, però non mi aveva mai fatto scattare quel campanello nella testa che mi facesse dire “sì ok voglio leggerla”. Agli inizi di Settembre, però, una mia conoscente mi ha prestato l’intera saga, sicura che mi sarebbe piaciuta, e io, pur di non deluderla, ho deciso di darci un’occhiata. 

È stato il delirio. In poco più di due settimane sono arrivata alla metà del terzo libro (e ogni libro della saga si aggira sulle cinquecento pagine). La storia di Ofelia e del mondo lacerato mi ha preso così tanto che quasi non riesco ad interrompere la lettura, e già mi sento triste al pensiero che sono quasi giunta alla fine di questa avventura.

L’Attraversaspecchi è una saga di quattro libri che racconta le avventure di Ofelia, un’animista (in grado cioè di leggere il passato degli oggetti) in un mondo che una volta era il nostro, ma poi è stato fatto a pezzi, e ogni pezzo è rimasto a fluttuare nel vuoto, dando vita alle Arche. Le arche sono i territori che più o meno una volta corrispondevano a delle nazioni, e ora ospitano persone con poteri diversi, che derivano direttamente dagli spiriti di famiglia, delle semi divinità immortali. 

L’avventura inizia quando Ofelia viene promessa in sposa ad un uomo di un’altra Arca, e man mano che va avanti inizierà ad indagare su cosa abbia causato la lacerazione del mondo e chi ci sia dietro.

Lo divorerete!

 

13 pensieri su “Viaggiare con la mente #10”

  1. Consigli utilissimi, più che mai in questi giorni visto che ormai qui in Piemonte siamo con l’ansia di un nuovo lockdown e la mia pila dei libri da leggere è ridotta all’osso. Mi ispira tantissimo Finchè il caffè è caldo e mi sa che lo comprerò in libreria quando esco dal lavoro più tardi perché l’ho visto in vetrina proprio questa mattina.

    1. “Grazie” al lockdown, quest’anno ho letto il doppio dei libri che mi ero prefissata. Quindi se avessi bisogno di altri titoli, oltre quelli della rubrica “viaggiare con la mente”, chiedi pure!
      ps: alla fine l’hai preso il libro?

  2. Anche io divoro fantasy e anche io sono una Potterhead. Ho solo una domanda sulla saga di Ofelia: c’è anche una storia d’amore hot? Perchè ultimanene mi sono appassionata al fantasy romance

  3. Quando ho bisogno di spunti per letture su autori orientali, devo venire sempre da te ero giusto li che cercavo qualche libro nuovo ed eccolo li, il tema mi sembra perfetto per le Mug lover come noi sempre con una tazza fumante di qualcosa, e un libro accanto, ottimo suggerimento, da un po’ seguo anche alcune youtubers giapponesi dalla vita casalinga, mi rilassa un sacco e in qualche modo rallegrano la mia giornata, come farà senz’altro questo libro, grzie per averlo suggerito.

  4. Ciao Veronica, non conosco il libro “Finché il caffè è caldo”, quindi ti ringrazio per il suggerimento. Confesso che non ho mai letto scrittori orientali e forse comincerò ad avvicinarmi a questa letteratura proprio partendo da questo testo. Le storie di vita quotidiana mi interessano sempre molto, quindi dovrei trovare questa lettura, seppur dai tratti drammatici per i temi che tratta, molto affascinante.

    1. Come prima lettura di scrittori orientali dire che questo è il libro giusto. Meno onirico dei classici di Murakami con cui mi sono approcciata all’inizio e che mi hanno dato un po’ di quello shock letterario che alla fine ho apprezzato.

  5. Il fantasy non è tanto il mio genere, direi che il mio kit autunnale di divano-copertina-tisana potrebbe abbinarsi bene a “Finchè il caffè è caldo”!

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