Eleganti gondole nere che scivolano sulla laguna, ponti che sono vere e proprie opere d’arte e panorami che tutti ci invidiano: la Serenissima è il sogno di molti, incluso Marco. Così, come ultima tappa del nostro viaggio di nozze abbiamo visitato Venezia in due giorni.
La città è famosa per il dedalo di isole, centodiciotto per l’esattezza, che sono collegate tra loro da oltre trecento ponti e divise in numerose strade, o meglio, calli. In moltissime zone europee si trovano altre “Venezie”: del nord, dell’ovest, francesi ecc. Tuttavia, l’unica vera Venezia, la città che affonda è in Italia ed è, assieme alla sua laguna, patrimonio UNESCO dal 1987.
Il periodo migliore per visitare Venezia in due giorni
Le mezze stagioni sono il periodo migliore per visitare Venezia in due giorni o più. Pur essendo presa d’assalto tutto l’anno, durante marzo-maggio e settembre-ottobre, ci sono meno turisti in giro e gli alloggi costano leggermente meno che in altri periodi dell’anno. Il meteo è variabile quindi potreste trovare delle splendide giornate di sole così come un acquazzone. Noi, ad esempio, siamo stati a fine maggio e in alcune zone c’erano pochissimi turisti però abbiamo beccato anche un paio di pomeriggi dove la pioggia era abbastanza fastidiosa.
L’estate è forse il periodo con il meteo migliore ma anche quello dove troverete più turisti in giro, affollando la città così tanto da non poter procedere normalmente in alcune zone. Inoltre, i prezzi salgono alle stelle.
D’inverno invece i turisti potrebbero davvero essere pochissimi, eccezion fatta per il periodo di Carnevale, e potreste garantirvi dei prezzi modici per Venezia. L’altro lato della medaglia? Il maltempo che potrebbe colpire così tanto la città presentando il cosiddetto fenomeno dell’acqua alta, quando Venezia sprofonda sotto il livello del mare.
Cosa vedere al Sestiere Castello
Abbiamo soggiornato in una locanda del sestiere Castello, a pochi minuti a piedi dalla stazione di Rialto e a due passi dalla famosa Libreria Acqua Alta che è stata anche la nostra prima tappa una volta sistematici in albergo.
Chi mi segue da un po’ sa che sia io che Marco siamo due accaniti lettori, così andare a visitare la libreria non vi sembrerà strano. Siamo entrati con l’idea di perderci tra i suoi scaffali pieni di libri, alcuni gonfi a causa dei vari allagamenti, altri stipati in gondole da poter alzare all’occorrenza. Un occhio attento potrebbe scovare delle chicche interessanti e non farebbe male se lo facessero tutti, anziché entrare in libreria soltanto per scattare due foto. Perché la verità è che la Libreria Acqua Alta è diventata famosa per i suoi angolini instagrammabili e i suoi gatti che chiamano casa questi stanzoni pieni di volumi antichi e no.
Non voglio fare la morale a nessuno, perché anche io la mattina dopo sono tornata per fare una foto nelle scale fatte di libri ormai illeggibili, però è anche vero che sia io che Marco abbiamo acquistato il pomeriggio prima libri e fumetti, oltre che un apio di segnalibri come souvenir del nostro passaggio.
La libreria è a due passi da campo di Santa Maria Formosa con la bellissima parrocchia omonima. Iniziate il vostro giro di questo sestiere (quartiere) proprio qui, perdendovi tra le calli ed esplorando le sue zone più interne, meno conosciuto, scovando angolini pittoreschi come Calle de la Corona, Ponte Pasqualigo o Ponte Storto con i loro scorci sui canali e i palazzi tipici veneziani.
Tip: Questo è il sestiere dell’Arsenale della Serenissima e dei Giardini della Biennale.
Venezia in due giorni esplorando i grandi classici
Il sestiere Castello confina con il sestiere San Marco, che già il nome preannuncia la celebre piazza. Anzi, l’unica piazza di tutta Venezia visto che il resto sono chiamate “campo”. Ebbene, per quanto la grandissima piazza sia fonte di stupore e meraviglia per molti, purtroppo io qui ho storto il naso. Vi devo confessare che a me la città non fa impazzire, soprattutto le sue zone più turistiche come appunto quella attorno alla Basilica di San Marco. Sarà colpa della folla, sarà che trovo altre città italiane molto più belle e degne di nota, so benissimo che la mia è una opinione impopolare. Ciononostante, il bello di trova anche nelle zone che ci piacciono meno.
E così tralasciando la Basilica, il Campanile ed il Palazzo Ducale, basta svoltare a destra per trovarsi in vece in un luogo un po’ più nascosto da sguardi indiscreti ma che attira subito uno sguardo più attento: i giardini reali. Voluti fortemente dal viceré Eugène de Beauharnais per abbellire il Palazzo della Corona richiesto da Napoleone, i giardini erano caduti in stato di abbandono dal dopoguerra. Per fortuna dopo un attento restauro sono stati riaperti al pubblico nel 2020, potendo godere del bellissimo pergolato e di questa piccola oasi che si affaccia sul bacino di San Marco.
Se invece girerete a sinistra della Piazza, potrete osservare uno dei ponti più leggendari di Venezia: il Ponte dei Sospiri. Leggenda vuole che quando i prigionieri attraversassero questo ponte chiuso tra il Palazzo Ducale e le Prigioni Nuove, sospirassero guardando per l’ultima volta il mondo esterno e Venezia stessa.
Curiosità:
Anche nel Regno Unito si contano ben due ponti dei sospiri: uno ad Oxford e uno a Cambridge. Entrambi però, a differenza di quello veneziano, servono a collegare ale delle università. Il nome, “bridge of sighs” viene invece attribuito alla vaga somiglianza al ponte nostrano.
Rimanendo in tema ponto, non si può non nominare quello si Rialto. I turisti spesso lo paragonano al Ponte Vecchio fiorentino vista la presenza di negozi e botteghe da entrambi i lati della struttura. Anche se, hanno molto più in comune di quanto si immagini. Entrambi sono i più antichi nelle loro rispettive città, sono stati il fulcro delle economie veneziane e fiorentine e negli anni hanno avuto modifiche e ristrutturazioni fino alle strutture che conosciamo oggi. Inoltre, entrambi offrono delle vedute sulle città mozzafiato e sono attraversati da miriadi di gente giornalmente. Sia il Ponte di Rialto che il Ponte Vecchio sono anche i ponti più fotografati d’Italia.
Sestiere Cannaregio, ghetto ebraico e luoghi nascosti
Se il primo giorno lo abbiamo dedicato alle zone più famose della città, il secondo abbiamo esplorato la zona che ho preferito: il Sestiere Cannaregio. Una zona meno turistica, dove la folla del centro non asfissia, la bellezza dei ponti è talmente poetica da diventare romantica e dove anche i dettagli più piccoli brillano di luce propria.
Camminare da Sestiere Castello a Cannaregio, perdendosi tra le calli e trovando scorci come quello di Campiello Giovanni Andrea della Croce è stata una gioia per i miei occhi e quasi mi sono ricreduta sulla bellezza veneziana.
Curiosità: Una delle leggende attorno al nome di questo quartiere vuole che sia stato un errore di stampa nelle mappe e che in realtà si chiamasse Canal Regio.
Cannaregio è il sestiere dei giovani, che si versano nei tanti locali delle fondamente. La fondamenta è una strada che costeggia il canale e qui, ognuna di esse si anima la sera con tavolini fuori, gente che si ritrova per l’aperitivo o semplicemente una passeggiata, come ad esempio in Fondamenta Ormesini. Eppure, è anche un quartiere pieno di storia dove si trova il Ghetto Ebraico.
Una città dentro la città, ecco cos’era il Ghetto Ebraico nel 1516, quando venne istituito per ordine del Doge. Chiuso da mezzanotte fino alle prime luci dell’alba da due porte, presidiate da quattro guardie cristiane. A nessun ebreo era consentita l’uscita in queste ore.
Quando però si parla del ghetto ebraico di Venezia, è bene specificare che si tratta di tre piccole zone collegate tra loro da due ponti: il Gheto Vechio, il Gheto Novo e il Gheto Novissimo. Questi luoghi rappresentavano il primo ghetto ebraico della storia. Sotto Napoleone, il divieto di uscire di notte fu tolto così da permettere agli ebrei di fr parte nuovamente della società.
Ultima chicca di questo sestiere? Il Despar più bello d’Italia si trova qui.
Utilizza infatti l’intero pianterreno dell’ex Teatro Italia, così da trovarvi a fare la spesa tra antichi affreschi ed antiche porte in legno. Questo progetto ha visto un sostanziale investimento non solo per non far capere il palazzo in disuso ma anche per mantenere gli interni in modo da non essere danneggiati nel tempo.
Come muoversi a Venezia in due giorni
Come vi raccontavo all’inizio, noi siamo arrivati a Venezia Santa Lucia da Trieste con il treno. Proprio di fronte la stazione, troverete ad attendervi le “Ferrovie” da cui potrete prendere i vari vaporetti per tutti i sestieri della città.
Il più turistico è sicuramente il battello 2, che parte dalla “Ferrovia B” e quindi dal Canal Grande passando da Piazza San Marco e terminando al Canale della Giudecca. Mentre ci sono linee specifiche che si muovono all’esterno del perimetro della Serenissima, come le linee 4.1, 4.2, 5.1, 5.2 e 6 che vi porteranno anche sulle isole Murano e Burano e non solo.
I vaporetti sono in funzione tutti i giorni, 24 ore su 24. Infatti, le linee N, NMU, NML sono quelle notturne. La prima opera dentro i confini della Serenissima, la seconda la collega a Murano mentre la terza ad altri isolotti. Pe tutte le info su orari e costi dei biglietti vi rimando al sito ufficiale dell’ACTV. In alternativa, per avere tutti gli orai sempre con voi in tempo reale, scaricate l’app Chebateo, un salvavita!
Poi, ovviamente, esistono anche le gondole sia in versione economica che dai prezzi proibitivi. Forse un modo poco convenzionale per muoversi ma pur sempre un’opzione! Anche se ve ne parlerò in dettaglio in un altro post.
Infine, il nostro metodo preferito: a piedi. Perdendosi tra le calli, scoprendo nuovi “campi”, che abbiamo già visto sono le piazze, e assaporando la città con i vostri tempi.
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Classe 1990, viaggiatrice entusiasta, appassionata di fotografia, siciliana ed expat in UK dal 2014. Ti racconto dei miei viaggi in coppia, dei luoghi della mia terra e di come riuscire a vivere una vita da expat senza perdere la testa.
Venezia la sto conoscendo un po’ in tutte le stagioni.
Ci sono ritornata lunedì scorso: era una bellissima giornata di sole, senza afa e senza umidità: credo sia stata tra le migliori giornate in cui ho visitato la laguna.
Non so quante volte ho visitato Venezia e credo sempre di conoscerla fino in fondo … fino a quando non scopro qualcosa di nuovo: mi mancava l’origine del nome del Sestriere Cannaregio!
… in fin dei conti, c’è sempre qualcosa da fare in laguna!
Son stata a Venezia già due volte ma dopo aver letto questo splendido articolo ho voglia di ritornarci ancora
Sono stata a Venezia l’ultima volta il 1 Gennaio di quest’anno e sono riuscita a ritagliarmi un itinerario insolito. È sempre splendida la città e c’è sempre tanto da scoprire, come tu stessa hai potuto verificare.
Nonostante io sia stata tante volte a Venezia, riesco sempre a trovare posti che non ho visto, come il Despar e luoghi nascosti del Ghetto Ebraico. Dovrò tornare a Venezia perchè vorrei visitare la biblioteca Marciana che durante la mia ultima visita era chiusa ancora a causa della pandemia, in quella occasione visiterò anche i luoghi da te citati. Grazie
Bellissimo articolo Veronica, non è assolutamente facile parlare di Venezia perché c’è talmente tanto da vedere, esplorare e vivere che è facile sentirsi sopraffatti, tu invece ci sei riuscita alla perfezione, trasmettendo le emozioni che avete vissuto.
Confermo che le mezze stagioni sono le migliori per visitare la città (in estate Venezia diventa abbastanza afosa e in inverno è tradizionalmente gelida per via dell’umidità).
OT: ti sei mai chiesta perché nominare posti bellissimi come “Venezia del Nord”, “La piccola Venezia”, paragonando una città ad un’altra, piuttosto che soffermarsi a raccontare l’unicità di quel posto? L’ho sempre trovato strano…
Ciao Silvia, grazie mille, non sai quanto mi faccia piacere il tuo commento!
Devo dire che la domanda me la sono posta anche io quando ho sentito parlare del ponte dei sospiri di Oxford. Credo sia perché Venezia, nell’immaginario collettivo, ha un’immagine così potente che appena si nomina, viene in ente la laguna, i suoi canali e quindi rende subito l’idea di un luogo simile. Avrebbero potuto fare lo stesso con Amsterdam credo, iniziare a chiamare alcune città “l’Amsterdam del sud” ad esempio, ma probabilmente usano Venezia perché è senza tempo.
In 2 giorni si può cogliere sicuramente la bellezza esteriore di Venezia, che è tantissima e unica, ma sicuramente per conoscere un po’ questa incredibile città ci vorrebbe molto più tempo, forse non basterebbe una vita. Io ho la fortuna di vivere non lontano, anche se ultimamente ci sono stata poco, ma resta sempre una meta imprescindibile dove è sempre bello tornare!
Ciao Veronica! La veritá é che Venezia ha un patrimonio culturale immenso e non basta andarci una volta per dire di aver visto questa cittá! Complimenti a te per i bellissimi luoghi che hai descritto. Ci dovro´ tornare assolutamente
Sono d’accordo che due giorni siano pochi ma avendo solo questi a disposizione, abbiamo comunque fatto un bel giro 🙂
Sono stata a Venezia l’ultima volta alla fine del 2021, che sogno mamma mia! Ho scelto un periodo di transizione, prima di Capodanno, e non ho trovato molti turisti quindi posso dire di essermi goduta questa città a pieno, ancora una volta!
Credo che Venezia con pochi turisti sia un sogno!
Proprio ieri ho parlato di Venezia con un’amica di mia mamma che ci andrà a Pasqua per andare a trovare il figlio che vive a Mestre, e mi ha fatto venire una voglia incredibile di tornare in questa città. Anche perché ci sono stata un’unica volta secoli fa e i ricordi sono molto confusi!
Rivederla fa sempre effetto
Adoro Venezia, dovevo andare per il festival del cinema, poi ho avuto un imprevisto e non sono più potuta andare. Spero di rimediare al più presto, è una città stupenda.
Venezia è sempre di una bellezza travolgente in ogni angolo. Concordo sulla tua opinione riguardo alla Libreria Acqua Alta, per entrarci ho fatto una fila pazzesca e all’interno era difficile anche solo guardare i libri per la gente che spingeva per arrivare al cortiletto con le scale di libri
E magari non comprano neanche nulla, non contribuendo all’economia della libreria stessa…
Venezia è davvero unica nel suo genere, io l’ho amata molto e vista in un paio di giorni, perciò più o meno l’itinerario era il solito per visitare i luoghi classici.
Sono stata parecchie volte a Venezia ma leggendo il tuo articolo ho scoperto di non aver visto alcune cose molto interessanti come il ghetto ebraico. La prossima volta ci andrò.