Ogni anno viene stilata la classifica dei paesi in cui si vive meglio e in cui si è più felici, ed i paesi del Nord sono sempre in prima linea. Trasferirsi in Norvegia, Danimarca, Svezia o Finlandia fa gola sempre di più a chi cerca di migliorare la propria vita. Conosco un paio di persone che vivono proprio in due di questi paesi e raccontano sempre come si sta bene.
Eppure, come in ogni cosa, c’è sempre il rovescio della medaglia. Sarà davvero tutto rosa e fiori come millantano le classifiche? Giulia, la Italo-Norwegian Queen di YouTube, ci svela com’è stato trasferirsi in Norvegia durante l’adolescenza e com’è davvero viverci dopo undici anni dal suo trasferimento.
Trasferirsi in Norvegia: i primi passi
Come tutti i genitori, anche quelli di Giulia, hanno voluto il meglio per lei e i suoi fratelli. Così, nel 2012 hanno preso tutta la loro vita per trasferirsi in Norvegia con la speranza di un futuro migliore. Purtroppo, l’Italia è da anni che fa fatica a dare ai giovani delle opportunità e spostarsi in un altro paese non solo può essere un’opportunità di vita ma anche di rivalsa. Come lo è stata per Giulia e la sua famiglia che, con sacrifici, negli anni hanno aperto un’attività e sono riusciti ad acquistare casa ad Arendal, cittadina della Norvegia meridionale.
Infatti, la decisione dei suoi genitori non è stata presa a cuore leggero. L’idea che trasferirsi sia solo rosa e fiori è perpetrata ingiustamente. Anzi, non è mai facile prendere tutto e ricominciare da capo, soprattutto con bambini al seguito, in un paese con una lingua e cultura completamente differente a quella italiana. La mamma di Giulia si è inoltre messa a disposizione a rispondere alcune domande sul trasferirsi in Norvegia, trovate qui il link al video.
Il tasto dolente è sempre la fase burocratica.
Ci sono due vie o affidarsi a qualcuno sul posto che, per lavoro e quindi deve essere pagato, si occuperà di tutto. Un po’ come succede per il trasferimento in Cina. Altrimenti, bisogna armarsi di tanta pazienza e iniziare con la registrazione in polizia per ottenere un permesso di soggiorno e il numero di previdenza sociale. Alla mano basta avere la carta d’identità valida per l’espatrio o il passaporto, essere iscritti all’AIRE e la “dichiarazione di presenza”.
Per chi fosse nuovo nei trasferimenti all’estero, l’AIRE è l’ente del governo che si occupa di registrare tutti i cittadini italiani residenti in altri paesi. Per legge, un italiano che decide di andare a vivere all’estero, deve essere iscritto all’AIRE entro novanta giorni al trasferimento. Mentre la “dichiarazione di presenza” è un documento che serve in Norvegia e che attesta che si vive nel paese e deve essere richiesta entro tre mesi dal trasferimento.
I costi in Norvegia
A dispetto dell’Italia, è bene tenere a mente che gli stipendi norvegesi sono calibrati allo stile di vita nordico. Un operaio norvegese, infatti, può portare a casa tra i 2500€ e i 3500€ al mese. Ecco perché i paesi del Nord risultano sempre costosi per l’italiano medio, il cui stipendio non si alza da anni.
Tutti gl’italiani che vengono in vacanza in Norvegia dicono che i prezzi norvegesi sono esorbitanti senza però tenere a mente che gli stipendi norvegesi sono equi al costo della vita che si conduce in questo paese. Ovviamente se si viene in vacanza in Norvegia con uno stipendio italiano, si fa fatica a godersi una vacanza scandinava al meglio. Perciò è ben importante risparmiare un bel po’ di soldi se si vuol venire a fare una bella vacanza nordica! – Giulia, l’Italo-Norwegian Queen
Parliamo però di costi reali se l’intenzione è quella di trasferirsi in Norvegia. Gli affitti variano dai 1000€ ai 1500€ se si vive in centro, mentre scende ad 800€ scegliendo di vivere un po’ fuori. Le bollette si aggirano attorno ai 200-250€ per elettricità, riscaldamento, acqua e spazzatura.
La tariffa mensile per la palestra costa intorno ai 40-50€ euro al mese, avendo la possibilità di usufruirne 24h su 24. Mentre un biglietto per il cinema costa 15€. Forse sembra tanto se si viene dall’Italia, ma i prezzi sono molto simili a quelli che si troverebbero in una città del Regno Unito come Cardiff.
Altra cosa da tenere a mente sono i costi dei trasporti: gli autobus sono super puntuali, ordinati e puliti. In più, sono attrezzati di seggiolini per bambini, pedane, spazio per chi ha animali, biciclette e passeggini. Un biglietto intero costa 5€ ma i bambini sotto i 6 anni viaggiano gratuitamente. Però se si è una famiglia con almeno quattro bambini al di sotto dei 18 anni si hanno biglietti ridotti. E parlando di minorenni, i ragazzi fino al compimento dei 18 anni hanno il dentista gratuito.
Il sistema scolastico in Norvegia
Giulia considera il sistema scolastico il prezzo forte dell’essersi trasferita in Norvegia. Questo perché ci sono talmente tante agevolazioni che molti altri paesi si sognano. Ad esempio, gli studenti ricevono i libri scolastici gratuitamente dalla biblioteca della scuola che poi verranno riconsegnati alla fine dell’anno scolastico. Tutte le scuole norvegesi hanno una biblioteca, che sia una scuola elementare, media o università.
Inoltre, il motto del sistema scolastico norvegese è “tutti devono avere il diritto allo studio”. Quindi tutti i materiali scolastici (matite, gomme da cancellare, penne, ecc.) sono fornite dalla scuola stessa gratuitamente, in questo modo nono gravano sulle spese delle famiglie così che anche quelle più povere non debbano preoccuparsi di come fornire un’adeguata educazione per i loro figli.
In Norvegia, la scuola è dal lunedì al venerdì, la ricreazione dura trenta minuti e ogni ora si ha una pausa di cinque minuti. Nel fine settimana gli insegnanti non assegnano compiti da svolgere a casa. Stessa cosa vale per le vacanze estive, natalizie e pasquali. Infatti, i norvegesi sono fermamente convinti che le vacanze debbano essere vere e proprie pause, avendo diritto di passare il tempo libero con la propria famiglia e amici.
In più, nelle scuole superiori e nelle università, gli studenti hanno il diritto di ricevere lo stipendio dallo Stato. Ovviamente è facoltativo e lo studente dovrà mandare un søknad (fare una sorta di applicazione) con cui fare domanda per ricevere lo stipendio. Oltre a ciò, le scuole superiori danno agli studenti un computer, una chiavetta USB, uno zaino e un’agenda che equivale al nostro diario scolastico.
Il vero contro del sistema scolastico norvegese? Le scuole iniziano a metà agosto. È proprio una cosa che non va giù a Giulia, e come biasimarla? Mentre lei sgobba sui libri universitari, i suoi amici in Italia si godono ancora la bella estate. L’invidia c’è!
Però, a differenza dell’Italia, in Norvegia si hanno molte più vacanze durante l’anno scolastico: ad esempio, le “høstferie” che sono le vacanze autunnali e le “vinterferie” che sono le vacanze invernali.
Italia e Norvegia a confronto
Mettere l’Italia e la Norvegia a confronto è quasi impensabile. Sono due paesi molto diversi tra loro sia a bellezze, meteo, cibo, cultura ma anche regole sociali. Giulia, infatti, ammette che una delle cose che le manca di più degli italiani è il calore umano che traspare nei rapporti. A noi basta un abbraccio per salutarci, per confortare qualcuno, per dimostrare affetto; anche con gli sconosciuti, quando ci presentiamo, il contatto fisico è quasi immediato. I nordici invece sono molto più distaccati e il loro spazio personale è sacro e non deve essere intaccato, lo vedo anche io con i british.
Noi riusciamo a crearci nuove amicizie molto più facilmente, mentre i norvegesi, purtroppo, sono un popolo più “freddo”, mi racconta Giulia. Aggiunge anche che a distanza di anni si chiede come si faccia a fare davvero amicizia con loro. Diffidano degli sconosciuti, difficilmente si riesce ad instaurare un rapporto intimo con loro, così che le interazioni rimangono solo ad un livello superficiale.
Certamente, la Norvegia però ha molti altri pregi altrimenti trasferirsi lì non avrebbe avuto senso. Primo fra tutti, il senso di sicurezza a camminare da sola per strada, anche di notte. Soprattutto per una donna. La criminalità è molto bassa, al contrario dell’Italia dove le notizie non sono mai rosee. Femminicidi, stupri, rapine sono all’ordine del giorno sui notiziari e questo fa sì che l’idea di tornare nel paese di origine sparisca dalla mente.
Trasferirsi in Norvegia: pillole da Expat
Giulia e la sua famiglia hanno scelto Arendal come città d’adozione. Spesso le chiedono: perché non Oslo? Ovviamente la scelta non è stata sua. I suoi genitori volevano una città tranquilla in cui crescere i figli, con un clima simile a quello italiano, tanto che ad Arendal si raggiungono anche i 35° d’estate ed ecco che questa cittadina dell’estremo sud norvegese è diventata casa.
Altra domanda gettonatissima è: come imparare il norvegese? Una lingua molto diversa dalla nostra, sia a livello grammaticale che di pronuncia. Il miglior modo per immergersi nell’apprendimento è parlare con i nativi, pur avendo paura di sbagliare. Inoltre, trovare dei buoni libri su dove studiare per bene la lingua sono difficili da trovare ma l’Istituto Culturale Nordico offre corsi a pagamento di norvegese in Italia. Potete trovare maggiori informazioni sul loro sito.
Mentre in Norvegia ci sono corsi serali gratuiti di un paio d’ore a settimana che la Croce Rosso o le chiese offrono ai cittadini stranieri. Ci sono anche corsi a pagamento che per 950€ vi offrono lezioni quattro volte a settimane per tre mesi, il costo ovviamente scende se si fanno meno giorni.
In alternativa, buttatevi sulle serie tv per imparare la lingua, come faccio io con quelle di Netflix per il francese. Oppure, seguite dei canali YouTube che insegnano la lingua, proprio come quello di Giulia, “Italo-Norwegian Queen”. Al massimo, c’è sempre Duolinguo!
Se avete voglia di trasferirvi all’estero per voler dare una svolta alla vostra vita, fatelo! Fatelo senza aspettare troppo, prima che sia troppo tardi! – Giulia, l’Italo-Norwegian Queen
Potete seguire Giulia su tutti i suoi canali social.
Classe 1990, viaggiatrice entusiasta, appassionata di fotografia, siciliana ed expat in UK dal 2014. Ti racconto dei miei viaggi in coppia, dei luoghi della mia terra e di come riuscire a vivere una vita da expat senza perdere la testa.
Non è sicuramente una scelta facile la vita da expat, io ho amato i paesi nordici ma non penso che mi ci trasferirei amo troppo il clima e il calore italiano. La qualità della vita però è davvero ottima e anche i servizi sono super efficienti, scelta più che comprensibile
Un articolo ben scritto in cui si mostra davvero cosa vuol dire trasferirsi all’estero, in questo caso specifico in Norvegia: giustamente non sono tutte rose e fiori e sicuramente il periodo iniziale è quello più duro data la diversità che esiste tra Italia e Norvegia. I costi non mi sembrano comunque così diversi dai nostri, il biglietto del cinema da noi sfiora i 17 euro per il 3D e la palestra sta a 50 al mese minimo… Con la differenza che da noi gli stipendi sono davvero qualcosa di ridicolo e campare è dura.
Innanzitutto ti ringrazio per i complimenti, Eliana, davvero gentilissima. Sono convinta che parlare di diverse esperienze di vita in giro per il mondo può aprire anche il nostro mondo e, perché no, ispirare qualcuno a provare a trasferirsi all’estero e provare la meravigliosa vita degli expat fatta di alti e bassi.
Proprio in questi giorni, guardando alcuni documentari sul nord Europa, parlavo con mio marito di quanto sarebbe bello vivere in Scandinavia. Sembra davvero un posto super efficiente, pulito, moderno… le persone sembrano molto civili. Certo, poi bisogna anche considerare il clima e le ore di buio diversi mesi all’anno che influiscono anche sull’umore. Comunque tanti complimenti a questi genitori che hanno voluto dare un futuro migliore ai loro figli!
Io nonostante tutti i problemi vivo bene in Italia ma devo dire che quando viaggio soprattutto nelle città del nord Europa resto molto colpita dalla loro organizzazione. Pensavo che la parte burocratica fosse più semplice in Norvegia invece leggendo il tuo articolo mi sono ricreduta. Devo fare i complimenti a Giulia perché cambiare nazione è un grosso passo non facile da fare.
Personalmente mi piace l’Italia per tutta una serie di ragioni e non credo di volermi trasferire altrove nonostante i problemi perchè mi mancherebbe troppo.
Non la pensavano come me molti miei amici che ora vivono altrove, alcuni anche in posti davvero lontani come la Nuova Zelanda o il Canada, e penso che abbiano avuto un gran coraggio a fare questo salto nel vuoto anche perchè tutti lo hanno fatto con famiglie e figli al seguito, quindi tanta stima ai genitori di Giulia!
Ci vuole sempre una bella dose di buona volontà e di non mollare quando ci si trasferisce.
Il presupposto di garantire l’istruzione a tutti mi sembra un buon punto di partenza per educare dei validi futuri cittadini. Chapeau!
Partendo dal presupposto che non lascerei mai Roma, devo dire che non faccio per niente fatica a credere che in Norvegia si viva bene! Non sono mai stata in un paese nordico e mi incuriosiscono tantissimo, quindi questo articolo l’ho trovato molto interessante e soprattutto diverso dal solito, complimenti!
Io sono affascinata dai Paesi del nord, la loro mentalità, la loro economia mi affascinata davvero tutto e dico sempre che se potessi, andrei a vivere da Aprile a Ottobre in Grecia e da Novembre a Marzo in uno dei questi Paesi, perché no la Norvegia?
Sarebbe un sogno poter fare sei mesi in un posto caldo e sei in un posto freddo.
Una scelta davvero molto difficile. Io in Norvegia ci sono stata per un mese in vacanza e mi è piaciuta tantissimo. Tornando nel caotico e affollato mondo italiano ho avuto un pò di nostalgia per i silenzi, l’ordine, la pulizia, la facilità di fare tutto di quel paese però concordo con Giulia: i rapporti umani sono un pò freddi e a volte ci lasciano interdetti
C’è stato un periodo in cui avevo pensato di lasciare l’Italia e andare a vivere all’estero, ma la mia scelta non sarebbe mai caduta su questi paesi, malgrado la qualità della vita sia molto buona; fa troppo freddo per me 🙂
MI piace questo articolo che racconta i pro e i contro di un trasferimento, potrebbe essere una buona idea per una rubrica settimanale!
Sarebbe bello ospitare altre expat che vivono in altri paesi del mondo, sì.
Giuro, mi trasferirei in Norvegia esclusivamente per poter usufruire del suo sistema scolastico. Lo rincorro da anni ma non ho mai trovato in Italia nessuna struttura che Si avvicinasse al modello norvegese. Un vero peccato, dovrebbe essere preso da esempio da molte nazioni.
La parte relativa all’istruzione mi ha colpita molto: il fatto che i materiali vengano forniti dalla scuola stessa è un grosso aiuto, soprattutto per le famiglie in difficoltà. Un po’ meno incoraggiante il fatto che a metà agosto si torni già sui banchi 😉
Immagino che trasferirsi in un paese diverso da quello dove si è cresciuti sia un grosso salto nel vuoto, soprattutto se non si conosce la lingua, e imparare il norvegese non deve essere affatto una passeggiata.
A livello scolastico, la Norvegia sembra molto più inclusiva di altri paesi, evitando la distinzione tra i ceti sociali.
Vedendo alcuni costi medi della Norvegia, a parte i trasporti, mi ha stupito vedere che sono simili a quelli di Roma, con stipendi però molto superiori.. comunque anche se ho amato molto Oslo non so se mi trasferirei lì.