Copertina dell'articolo sullo Street Food in Sicilia, raffigurati ci sono vari cibi in versione stilizzata
Consigli di viaggio

Street Food in Sicilia: cosa e dove mangiare

Lo street food in Sicilia racconta la storia dell’isola. Le varie conquiste nei secoli passati, le fusioni delle cucine e ingredienti poveri ma dai sapori pieni, che riempiono non solo la bocca ma anche tutti gli altri sensi.

Pensare alla Sicilia è come trovarsi davanti gli occhi una distesa d’acqua cristallina, sentire l’odore della salsedine, la pelle bruciarsi sotto il sole ma soprattutto al buon cibo. Il pesce fresco, le verdure colorate, la frutta odorosa; i mercanti che gridano attirando l’attenzione dei turisti. Perché Sicilia è anche cibo e soprattutto il casino dei mercati rionali. È la vivacità, i sapori ed i colori di una terra ricchissima ma sfruttata davvero poco.

Mi sono resa conto che negli ultimi tempi ho parlato tantissimo della mia terra ma non ho mai dato spazio ad uno degli aspetti più importanti quando si viaggia: la cucina. Nei prossimi mesi vi porterò in dei mini tour gastronomici della mia bella isola, partendo proprio dallo street food siculo. Indicati sotto ogni specialità, troverete dove poterla gustare. Sono tutti posti che ho provato io stessa, infatti molti sono locati a Trapani.

Street Food in Sicilia: la regina è l’Arancina!

L'arancina è la regina dello street food in Sicilia

Quando si viene in contatto con una nuova cucina, la prima cosa che si cerca e si assaggia è il cibo da strada. Economico e dalle porzioni giuste, avvicina il turista a nuovi sapori. Aggiusta il palato a quello che verrà pregustato per tutta la vacanza.
Lo street food siciliano però è fritto, grasso e vi sazierà non poco. Le diete non sono ammesse in questo tour gastronomico della Sicilia.

E come non iniziare dall’arancinA? Avete letto bene, con la “a” finale perché la sua forma ricorda quella dell’arancia. Nella mia parte di Sicilia è LA regina dello street food. La versione classica “ca carne” (con la carne) prevede una palla piuttosto abbondante di riso allo zafferano con al centro poco ragù con piselli. Impanata e fritta nell’olio, risulta subito croccante sotto i denti. Altra popolare variante è “cu burru” (al burro, anche se non è tra gli ingredienti) viene condita con cubetti di mozzarella e prosciutto e assume una forma a punta.

Curiosità: La diatriba su come si chiami questa piccola pallina di riso divide la Sicilia da anni. L’Accademia della Crusca ammette entrambe le versioni. Diciamo che arancino è in italiano regionalizzato, mentre arancina è la versione originale che deriva dall’arabo. Ma sapevate che prima ancora che si litigasse sulla finale maschile o femminile, in siciliano antico si usava “arancinu”? Avrebbe sicuramente messo d’accordo tutti!

Dove gustarle: In tutti i panifici siculi o alla Rosticceria Fratelli Famulari a Messina, in via Cesare Battisti, 143. Potrete scegliere tra più di quaranta versioni, carne, pesce, vegetariana; troverete sicuramente quella che fa per voi. Vi consiglio di non perdermi quella al pesce spada, una vera goduria!

Ma sapete che c’è anche una versione senza riso?

Ebbene sì, noi in Sicilia non ci facciamo mancar nulla! Prendete il ripieno dell’arancina ca carne, inseritela in una ciambella dolce senza buco e friggete il tutto. Ecco a voi l’Iris ca carne.

Curiosità: L’iris è nata come dolce, a Palermo. All’interno vi era una crema di ricotta, zucchero e gocce di cioccolato.

Dove gustarle: La versione trapanese con la carne la trovate in tutti i panifici e rosticcerie. Mentre la versione classica dolce, gustatela al Bar Marocco a Corso Vittorio Emanuele, 494 a Palermo.

La rosticceria siciliana

Rosticceria siciliana: calzoni col wurstel, pizzette, focacce. Il vero street food in Sicilia

Parlare di street food in Sicilia e non menzionare la rosticceria è quasi un sacrilegio. E noi siciliani andiamo fierissimi dei nostri prodotti di rosticceria. Focacce, paninetti alle olive, pizzette, calzoni… La lista è immensa che quasi potrei scriverci un articolo a parte. Il vero protagonista però è il “calzone col wurstel” o “rollò col wurstel”. Lo trovate ad ogni festa di compleanno ed è amatissimo dai bambini. Consiste in un rollò di pan brioche con sopra del cimino (il sesamo) e all’interno un wurstel. Buonissimo e da gustare con gli altri prodotti di rosticceria siciliani, morbidissimi e golosi.

Dove gustarlo: In qualsiasi panificio o in una variante ancora più gustosa dove il wurstel è avvolto dal prosciutto e la mozzarella a Strasatti, una frazione di Marsala, da Antichi sapori del grano di Saladino in via Nazionale, 654.

Parlando di feste, non possono mancare le panelle! Quadratini fritti di farina di ceci e prezzemolo. Possono essere gustate a solo, calde o ancora meglio con una bella banana. So che state facendo una faccia strana ma se andate in un panificio in Sicilia, non vi guarderanno di certo strani se chiedete una banana. Anzi vi porgeranno un panino lungo col sesamo. Questo poi viene condito ulteriormente con le panelle appunto, pepe, sale e limone. Il sabato sera pane e panelle diventa un classico da gustare con gli amici, seduti sui gradini o sui muretti acconto alle rosticceria che li vendono. La versione ancora più “zozza” comprende anche le crocchè di patate: crocchette dalla forma allungata di patate anch’esse condite con prezzemolo, alla palermitana.

Dove gustarle: Sono solita prendere il pane e panelle la sera dei Misteri, “da za Enza”, un’istituzione a Trapani. Il nome del locale è però Friggitoria Enza e si trova al 76 di via XXX Gennaio, a Trapani.

Panino con le panelle, quadratini fritti di farina di ceci immancabile street food in Sicilia

Sempre di rosticceria si parla, ma stavolta messinese, quando entra in scena il Pitone. Non fatevi ingannare dal nome perchè si tratta di una pasta pane azzima e ripiena di una crema di strutto e vino bianco, insaporita con scarola, acciughe e tuma. Uno dei grandi classici della rosticceria di Messina.

Dove gustarlo: Anche qui mi sono fatta aiutare da chi ne ha assaggiati diversi. E il migliore lo trovate da Rusticando, di fronte al porto dove prendere i traghetti per le Isole Eolie, in via dei Mille, 19 a Milazzo. Una rosticceria di street food messinese dove ho mangiato davvero bene anch’io!

Il tripudio del pane in Sicilia

Parlando di panini, non posso che nominare il vero protagonista dello street food in Sicilia: il panino ca’ meusa palermitano. Sembra un nome esotico, vero? In realtà si tratta di un panino farcito con le interiora bollite e poi fritte del vitello. La meusa è la milza dell’animale, ma vengono cotte anche il polmone e la trachea. Un panino per stomaci e palati forti, tant’è che neanche io l’ho mai mangiato. Chi ama le interiora, lo adora però. Viene tutto fritto nello strutto al momento dell’acquisto, così da poterlo gustare caldo nel panino.

Dove gustarlo: Chiedendo agli amici, mi è stato raccomando caldamente la panineria che ha anche allietato i miei pranzi universitari a Palermo. La Panineria del viale da Johnny in via Ernesto Basile, 86 offre una vasta gamma di panini, tutti buonissimi.
Bonus tip: provate anche il panino con la carne di cavallo!

E se siete amanti delle interiora, non potete perdervi neanche la stigghiola: pezzi di budella di agnello arrotolati attorno ad un cipollotto e conditi con prezzemolo. Arrostiti allo spiedo, li potrete trovare dallo stigghiularu in giro per Palermo.

Rimanendo nel capoluogo, vi presento anche lo Sfincione. Tipico prodotto palermitano fatto con la pizza pane condita in superficie da salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, caciocavallo e origano. Potete trovarlo in alcuni fornai ed alcune pizzerie.

Spostandoci nella zona di Catania, famosissima è la cipollina. Perfetta per una pausa di metà mattina, perché noi siciliani ai nostri prodotti da forno non riusciamo a resistere! Si tratta di una sfoglia farcita con salsa di pomodoro, cipolle rosolate, mozzarella e prosciutto cotto.

Dove gustarla: Il Rosticcere ad Acireale in Corso Savoia, 4 offre le migliori insieme a tantissimi altri prodotti siciliani di alti qualità. Oppure la Pasticceria Savia in via Etnea, 300 a Catania è un’ottima rivale.

Ma non finisce qui, il pane non è mai troppo

Lasciamo le grandi città sicule e concentriamoci su Trapani. Qui ci sono due locali di tutto rispetto dove gustare il cabbucio e il panino all’ufficiale. Spesso confusi tra di loro per via della forma, è il gusto che non potrà confondervi!

Il cabbucio è un panino ricavato dalla pasta per la pizza, sofficissimo. Tagliato a metà si può farcire come si vuole. La tradizione lo vuole semplice: fette di pomodoro cuore di bue, olio, sale, pepe ed origano. Mangiarlo però con la salsiccia è tutt’altra cosa. O ancora meglio facendo una fusione con la cucina turca. Cabbucio e kebab è in realtà l’accoppiata perfetta, un po’ di salsa yogurt e qualche ingrediente a vostra scelta e avrete una cena del sabato sera con gli amici di tutto rispetto per pochi euro.

Dove gustarlo: I tavolini fuori di El Medina bianchi e azzurri sono inconfondibili e danno un tocco di colore al viale Regina Margherita, a Trapani. Lo trovate al numero 19!

Il panino all’ufficiale è invece un vero è proprio panino di grano duro. Condito con salumi e mozzarella e con aggiunta di acciughe, viene infornato per qualche minuto affinché si sciolgano i formaggi. Potrete aggiungere anche altri ingredienti a vostro piacimento.

Dove gustarlo: La Pizzeria Calvino in via Nunzio Nasi, 7 a Trapani soddisferà ogni vostra richiesta per una ricca variante del panino all’ufficiale.

Ed infine un must dell’estate: il Pane Cunzato

Lo troverete in ogni sagra di paese, vicino ad altre prelibatezze sicule. Il “pane condito” non potrà mai mancare. È il padre del cabbucio e del panino all’ufficiale.

Veloce e pratico da fare, ha tutti i sapori della cucina siciliana che si mischieranno in bocca. Basta prendere un filone di pane appena sfornato, tagliarlo orizzontalmente a metà, riempirlo di fette di pomodoro cuore di bue, alici, fette di formaggio o mozzarella e condirlo con olio, sale e origano. Et voilà l’antipasto casereccio dell’estate è servito. Perché non provarlo a casa e stupire gli amici?

Pesce fresco come street food? In Sicilia si può!

Maree, ristorante di Trapani dove assaggiare il pesce fresco e fritto nei cuoppi

Potevo mai chiudere questo post senza parlarvi di pesce? Ovviamente quando si parla di pesce fresco come street food, viene alla mente il cuoppo napoletano. Vari tipi di molluschi e pesci piccoli fritti e inseriti in un cono di carta assorbente, pronto per essere consumato.

Ecco, anche noi siciliani facciamo lo stesso, cambiando di pochissimo il nome: cuoppu di pisci. Perché il cuoppu da noi è solo di prodotti ittici. Una vera delizia!

Dove gustarlo: Non ho dubbi nel consigliarvi Maree in via Serisso, 15 a Trapani. Vi avverto subito che potreste dover aspettare un po’. Perché Maree è una delle friggitorie di pesce più antica ma anche più conosciuta e amata dai trapanesi e non.

Street Food Fest: quando il cibo di strada diventa protagonista

Come vi dicevo, le sagre e i festival del cibo non sono mai troppi. In Sicilia sembra che abbiamo una festa per qualsiasi specialità nostrana. Ovviamente il cibo da strada non fa eccezione.

Voglio quindi segnalarvi due eventi, ai due capi dell’isola, che trattano specificatamente di street food siculo. Il primo si tiene solitamente a fine Luglio, a Trapani in Piazza mercato del pesce. Anche se il mercato si è spostato già da tanti anni.
Gli stand di Stragusto, il food festival trapanese, si trovano infatti sotto il bellissimo portico ristrutturato dopo la rivalutazione dell zona. Potrete trovare moltissime specialità anche dolciarie e primi piatti in porzioni ridotte così da permettervi di assaggiare tutto senza appesantirvi. I prezzi solitamente partono dai 3€ a salire.

All’altro capo della Sicilia, a Messina, si tiene nel mese di Ottobre il Messina Street Food Fest. Un evento decisamente più grande e caotico di Stragusto, con musica e moltissimi varianti delle nostre specialità. Un evento imperdibile!

Non dimentico neanche chi vive all’estero e sogna le proprie prelibatezze. A Londra al Boiler House a Shoreditch, ogni anno per due volte, sia a Maggio che ad Ottobre, si tiene il Sicily Fest. Molti sono gli stand che partecipano portano le specialità del territorio sia a livello alimentare che vinicolo.

 

Finisce qui il nostro tour gastronomico alla scoperta dello street food in Sicilia. Qual è la specialità che vorreste gustare per prima e quella che vi ispira meno?

Probabilmente sulle mie stories di Instagram partirà a breve un sondaggio su cosa dovrà vertere la seconda parte del tour gastronomico, quindi seguitemi sul mio profilo per le prossime novità.

 

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veronica

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37 pensieri su “Street Food in Sicilia: cosa e dove mangiare”

  1. Voglio assaggiare ogni cosa! Quando finalmente riuscirò a farmi i miei 4 benedetti giorni a Palermo (frase che sembra un mantra…) credo mangerò solo street food! Non vedo l’ora!

  2. Amo la cucina siciliana. L’arancina è una delle mie passioni, quella classica con il ragù. Ho trovato qui a Milano un posticino che la prepara e spesso me la concedo. Le panelle le ho assaggiate, ma il cuoppo di pisci la prima volta che vengo in Sicilia lo voglio assaggiare. Una festa a fine luglio di street food? Interessante, fammi sapere quando sarà l’anno prossimo, che magari un giretto lo faccio.

    1. Tra la fine di maggio e gli inizi di ottobre è quasi tutto una sagra in Sicilia, ma ti tengo aggiornata per l’anno prossimo!

  3. Street Food adoooovoooo! E ingrassoooo! L’idea di provare al volo delle prelibatezze mi fa impazzire. Trovarmi magari in una città che non è la mia e spizzicare di qua e di là è il massimo, soprattutto in vacanza. E chi se ne frega se la sensazione di mangiare poco è del tutto infondata!

  4. mamma mia hai condiviso con tutte noi delle vere e proprie prelibatezze ma d’altra parte si sa in Sicilia si mangia divinamente bene

  5. Pane e panelle e pane e caponata sono le mie personali ottave meraviglie del mondo! Pensa che quando ero a Milano ed ero depressa (spesso) me ne andavo in centro in una rosticceria siciliana per una birra fredda e pane e panelle.

  6. Mamma mia che acquolina! Questo articolo è super, proprio come tutte le delizie gastronomiche che ci hai raccontato. Quanto vorrei un’arancina adesso! E mi piacerebbe molto assaggiare anche il Pane Cunzato 🙂

  7. Mamma mia!!! Ti leggo alle 8 di sera e devo ancora cenare, ho l’acquolina in bocca! Quel panino “leggero” lo assaggerei di gusto, dopo aver assaggiato il cono de pesce fritto e l’arancinu, non so se mi spiego 😀
    Brava e grazie per i consigli!

  8. Mi è venuta una gran fame leggendo e ammirando le tue foto…mi toccherà andare in Sicilia ora!

  9. Quante cose buone….mi hai fatto venire voglia di venire in Sicilia per gustare tutto quanto.. Se dovessi scegliere..sicuramente l’arancina

  10. Un’esperienza gastronomica a dir poco golosissima, grazie per la buona carrellata di cibo siciliano!

  11. Ok sono arrivata alla fine di questo articolo con tanta fame e l’acquolina in bocca. Non so scegliere il mio preferito.

  12. Il mio sogno è sempre stato quello di venire in Sicilia credo che sia una regione che ha molto da offrire sotto l’aspetto paesaggistico ma anche sotto quello enogastronomico il tuo articolo rinforza ancora di più la mia convinzione di venire a provare i prodotti

  13. Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca! Quando partecipo ai mercatini rionali puntualmente mi butto sugli arancini, sarà che non sono mai riuscita a cucinarli, sarà che adoro questo piatto e non ne faccio mai a meno.

  14. A Palermo diciamo ARANCINA ACCARNE (alla carne) oppure ARANCINA ABBURRO (al burro). Invece assolutamente non conoscevo IL PITONE!!!! Mai sentito proprio!

    1. Basta fare pochi chilometri per cambiare accento e modo di chiamare il cibo xD Il pitone è strabuno! Assomiglia molto ad un calzone fritto, prima di andare a Messina e Milazzo e prima che mio padre me ne parlasse, neanche io lo avevo mai sentito nominare!

  15. Come forse ti ho già detto ultimamente ho letto dei libri ambientati in Sicilia e in tutti i casi c’era un elemento comune: il cibo. E ora con questo post confermi l’idea che mi ero fatta della cucina siciliana. Quanto vorrei provarla! Focacce, pizzette, paninetti: venite a me! E poi cabbucio e il pane cunzato ormai sono diventati un sogno che voglio realizzare il prima possibile. Magari riesco a prendere un paio di giorni di ferie quest’autunno in occasione del festival di Messina.

    1. In quanto amante del buon cibo, sono sicura che in Sicilia ci lasceresti il cuore e lo stomaco. Mi piacerebbe farti da guida gastronomica ma ahimè dovrei scendere a Settembre e quindi non riuscirei a beccarti per il Messina food festival. Se cambiassi date però, proprio nel mese di settembre viene organizzato il cous cous fest a San Vito (che verrà menzionato nel prossimo articolo sul cibo siciliano).

      1. Ne sono convinta anche io! Purtroppo a settembre non ce la faccio perché avrò le ferie tra una decina di giorni, quindi difficilmente riuscirò a prendere altri giorni subito dopo la riapertura. Però non si sa mai, magari trovo qualche occasione con Ryan Air da torino e allora non potrò farne a meno 😉

  16. Lo street food di per sè per me è davvero una droga, ma quello siciliano riesce sempre a riempirvi gli occhi di meraviglia e la pancia di gioia!

  17. Le sagre e i festival di cibo sono in assoluto tra le cose che mi mancano di più dell’Italia. Appena avrò occasione di andare in Sicilia voglio fare un bella scorpacciata!

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