Make-Up & Rainbows

Sopravvivere alla pioggia

DISCLAIMER: I Manuali di sopravvivenza sono volutamente ironici e sopra le righe. Non vanno presi (troppo) sul serio.

La vostra Rainbowsplash ama alla follia le giornate di pioggia. Vivrebbe volentieri in un posto in cui piove 300 giorni l’anno. Ma visto che so che questa passione non è condivisa, mi sembra giusto darvi le istruzioni per sopravvivere.

A chi piace la pioggia

Parto avvantaggiata: lavoro da casa. Ed è molto facile amare la pioggia quando lavori da casa e non devi affrontare il traffico, i mezzi che si bloccano, gli ombrelli che si ribaltano per il vento, le scarpe piene d’acqua. Quelli che amano la pioggia e lavorano da casa sono la versione invernale di quelli che amano l’estate e lavorano in ufficio con l’aria condizionata a palla.

La giornata di pioggia a casa

Quando fuori piove, pure se è il 3 luglio, nella mia testa c’è solo un pensiero che si fa strada: TISANE. Il mio bollitore elettrico in inverno va in tilt per l’abuso che ne faccio. Le tisane sono un modo per bere acqua profumata da ben prima che AirUp invadesse il mercato con le sue borracce. Se non sapete cosa sia AirUp, non frequentate abbastanza YouTube e dovete recuperare questa mancanza. Una tisana ti permette di bere almeno dieci litri d’acqua al giorno. Quindi passare la giornata in casa è d’obbligo: dopo tutta quell’acqua vai e vieni dal bagno ogni 23 minuti, puntuale come un orologio svizzero.

Spostarsi con la pioggia

La pioggia ha un bizzarro effetto esoterico sull’essere umano. Chiunque abbia la patente si dimentica come si guida dal momento in cui la prima goccia di pioggia tocca il suolo. Questo provoca intasamenti e incidenti praticamente su ogni strada percorribile.

E prendere i mezzi pubblici non aiuta: le metro si allagano, i bus sono fermi in mezzo alle auto, i treni si bloccano per non si sa quale motivo. Se ti svegli con la pioggia e devi uscire, puoi solo pregare le antiche divinità di arrivare a destinazione prima della tua morte.

La grande truffa degli ombrelli

In un periodo in cui siamo attenti all’ambiente e all’eco sostenibilità della nostra vita, mi chiedo come si possano ancora produrre ombrelli, la fast fashion degli oggetti. Non importa che tu lo abbia comprato a 1€ dal pakistano fuori dalla metro, 15€ da Decathlon o 50€ in qualche negozio di ombrelli di lusso. IL TUO OMBRELLO SI ROMPERÀ. Esiste una lobby degli ombrelli che ti costringe a cambiarlo ogni anno. Quelli piccoli da borsa si ribaltano alla prima folata di vento, si spezzano le stecche, il pulsante di apertura smette di funzionare. Quelli grandi hanno il manico che si stacca, oltre all’inconveniente che se li porti sul treno devi pagare il biglietto pure per loro. E se li apri per strada copri te e un’altra ventina di persone. Io, da frequentatrice di fiere del fumetto benedette dalla pioggia, ho investito in un giubbotto antipioggia/antivento/antivita da Decathlon, ed è stato l’acquisto più saggio. Quando l’anno scorso la Toscana è finita sotto l’acqua, io ero perfettamente asciutta.

Tutti punk con gli anfibi

Le giornate di pioggia tirano fuori il punk che è in noi. Che mettiamo gli anfibi perché conserviamo una certa dignità, e guardiamo dall’alto in basso chi si mette quegli orridi stivali di gomma da casa allagata. La prima pioggia autunnale mi ha beccato mentre ero in giro con le mie solite Adidas. In una via Nazionale (chi è di Roma capirà) dove scorreva un fiume d’acqua. Praticamente ho preso la metro che ad ogni passo dalle scarpe uscivano schizzi d’acqua, persino un paio di pesci rossi scappati da chissà dove. Coi piedi bagnati mi è subito venuta la paranoia da brava persona cresciuta al sud che “ecco, adesso sicuro mi ammalo”. Quindi da qui a Maggio metterò gli anfibi con qualsiasi outfit. Persino agli inviti di matrimonio, mi presenterò in anfibi. Orridi stivali di gomma, non mi avrete mai.

Motivi per amare la pioggia

Ma poi, come fa a non piacervi la pioggia? L’odore di pioggia è di sicuro meglio della puzza di sudore che appesta ogni angolo di mondo in estate. 

Se avete il giardino, la pioggia fa da irrigazione gratuita e vi pulisce pure il mattonato. 

E la pioggia è la SCUSA PERFETTA per non fare qualsiasi altra cosa, al grido di battaglia “Non posso, oggi piove”.

Unitevi al club degli amanti della pioggia (e del non fare una ceppa lavorando da casa).

8 pensieri su “Sopravvivere alla pioggia”

  1. Ecco io sono un’amante della pioggia, dell’autunno, delle giornate uggiose e del sole che non c’è mai nella Scozia più remota! Poi c’è chi non la sopporta e vorrebbe il sole 365 giorni all’anno… ma per fortuna LEI esiste e si porta via il “marcio” che c’è.

  2. A me la pioggia piace molto e avendo la fortuna di vivere nella città dei portici per eccellenza, devo ammettere che l’ombrello (che odio) lo uso pochissime volte.

  3. L’odore della pioggia, le finestre aperte per sentirla cadere, magari avvolti da una calda coperta nel letto.
    Quando siamo tutti a casa al sicuro è un piacere sentire piovere (non diluviare) ma per chi deve spostarsi con l’automobile è un’odissea

  4. Troppo divertente questo tuo articolo, io la pioggia non la odio ma forse nemmeno la amo, però mi ritrovo in molte delle cose che hai scritto

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