Manuali di sopravvivenza

Sopravvivere al mare in coppia

DISCLAIMER: I Manuali di Sopravvivenza sono articoli volutamente ironici e sopra le righe. Non vanno presi (troppo) sul serio.

Ogni coppia che si rispetti è formata da questi due individui:

  • quello che odia il mare
  • quello che vivrebbe in spiaggia.

E questo rende l’attività di organizzare una giornata al mare mooooooolto divertente.

La scelta del momento

Per chi odia il mare, esistono una serie di scuse perfette per non andarci: oggi no che c’è troppa gente, oggi no che c’è vento e mi trovo la sabbia in faccia, oggi no che c’è traffico, oggi no che i pianeti non sono allineati. Di solito tutte queste scuse vengono propinate ad una persona che è già col costume infilato e il telo mare sotto braccio. Chi ama il mare se lo vivrebbe pure il 15 Agosto in mezzo al delirio dei falò, alle due di pomeriggio con 800 gradi percepiti. Ma non lo fa perché è saggio e sa che l’omicidio è ancora illegale. Bisogna fidarsi di chi ama il mare, perché sa scegliere il momento perfetto. Quello coi pianeti allineati, poca gente, il mare calmo, il clima giusto.

Lido VS spiaggia libera

Chi va al lido palesemente odia il mare. Non vedo altra spiegazione per riversarsi in un posto dove il mare è irraggiungibile, perché per arrivarci devi superare il bar, il ristorante, la discoteca all’aperto, il campo da beach volley, gli animatori, i gonfiabili, le astronavi aliene. Il lido è la scelta perfetta per chi vuole avere una vita sociale senza doversi imbarcare nella terribile attività di godersi il mare. Ho visto gente passare tutto il giorno tra bar, campo da beach volley e parole crociate sotto l’ombrellone. FOLLI.

Chi ama il mare lo riconosci dal modo in cui arriva in spiaggia. Arriva alla spiaggia libera rigorosamente solo con un telo mare sotto al braccio. Non ha bisogno di altro. Nemmeno di acqua potabile. Arriva già ricoperto di crema solare per non sprecare tempo a spalmarsela, spogliandosi mentre raggiunge la riva, e nel giro di tre secondi è già sott’acqua. Tutto questo mentre il suo partner odiatore del mare è ancora fermo al bar del lido accanto a scegliere tra Calippo al limone e Calippo alla Coca-Cola.

Il bagno

Durata del bagno della persona che detesta il mare: 4 minuti. Entra in acqua, rimane per tre minuti nell’acqua bassa lamentandosi che è fredda. Poi si bagna le braccia e la testa con la quantità d’acqua che si usa in un battesimo. Esce e va a fare aperitivo.

Durate del bagno della persona che ama il mare: non pervenuta. La persona che ama il mare, appena viene in contatto col suo elemento naturale, regredisce al livello Labrador. Passa tutto il tempo in acqua e devi chiamarlo dalla spiaggia, anche in modo minaccioso, per almeno mezz’ora prima che esca.

La sabbia

La persona che odia il mare procederà a lamentarsi per tutto il tempo, dall’arrivo alla ripartenza, della sabbia. La persona che ama il mare ascolterà ogni lamentela, annuendo e dicendo che sì, in effetti la sabbia è una seccatura. Sapendo però perfettamente che basta l’acqua per toglierla, non sono mica radiazioni da uranio. Al ritorno a casa, la persona che odia il mare sarà perfettamente pulita. Quella che ama il mare, sempre in modalità Labrador, scrollandosi farà uscire metà spiaggia di Ostia, palloni e ombrelloni inclusi.

Pranzo/Aperitivo/Merende e affini

Se è cresciuta nel Profondo Sud, la persona che ama il mare saprà benissimo che farsi il bagno dopo mangiato attira le maledizioni degli antenati. Per cui opterà per la scelta del digiuno fino al rientro a casa. Al massimo reintegrerà i liquidi con una bottiglia d’acqua e Polase preparata dal partner che odia il mare. 

Partner che, in tre ore di gita al mare, consumerà aperitivo, pranzo, merenda e cena al bar/ristorante del lido. Spendendo l’equivalente di una cena per quattro da Cracco, per mangiare due cozze e un Magnum. 

La compagnia

Il partner che odia il mare farà amicizia coi vicini di ombrellone, con le persone che passeggiano a riva, con quelli che vivono nelle case circostanti, coi piloti di idrovolanti che passano di lì.

La persona che ama il mare ricorderà vagamente che sì, in effetti in spiaggia c’erano anche altre creature, probabilmente altri esseri umani. Forse un paio di cani. Lei ricorda solo il bagno infinito.

Il rientro

Prima di rientrare, la persona che odia il mare si fa la doccia e si stende al sole, per asciugare alla perfezione il costume. Ripulisce l’asciugamano da ogni singolo granello di sabbia. Prima di salire in auto, si sciacqua diligentemente piedi e pantofole.

La persona che ama il mare entrerà nella stessa auto sgocciolando ancora, appoggiando sul sedile un asciugamano così ricoperto di sabbia da tingere permanentemente l’interno dell’auto.

La domanda è: perché queste due persone continuano ad andare al mare insieme? È l’amore che supera ogni confine? È il caro vecchio detto che gli opposti si attraggono?

No. La verità è che le coppie non sono mai state una democrazia. Quindi uno decide e l’altro esegue, con pazienza. Tanto chi odia il mare saprà benissimo come vendicarsi alla successiva attività condivisa.

20 pensieri su “Sopravvivere al mare in coppia”

  1. Io che vivo in montagna, ogni volta che vado al mare me lo devo godere fino in fondo: ho riso quando hai scritto “Durate del bagno della persona che ama il mare: non pervenuta” perché sono io (e non uscirei mai!!).

  2. ahah io da buona sarda sono mare dipendente! Andrei tutti i giorni! Ovviamente ci sono alcuni periodi, soprattutto di alta stagione, dove andiamo alla ricerca di spiagge segrete oppure si va la mattina presto o al tramonto, i momenti migliori!

    1. Anche io sono una grande fan del mare all’alba/tramonto. Perché sì, il mare è bellissimo. Ma che schifo la gente ahahahah

  3. Io fortunatamente ho un compagno che odia il sole, più che il mare. Quindi mi basta concedergli entrate in acqua soventi per portarlo in spiaggia con me!

  4. io vivo a due passi dalla spiaggia e in un’estate perenne, non potrei più fare a meno del mare ma vado in spiaggia solo se c’è la marea giusta

  5. Leggendo l’articolo io risulto nella categoria “ama il mare” e non capisco perchè… probabilmente mi rivedo nel labradorone sotto psicofarmaci!
    La verità è che io odio il mare solo nei posti che credono nella necessità di frapporre tra me e l’acqua uno stuolo di sdraio e ombrelloni a prezzi innominabili ma se mi proponi il mare in Francia, dove tutte le spiagge sono liberissime e ci puoi portare quello che vuoi, allora sono già lì con il telo d’ordinanza sotto il braccio.
    Ovviamente mio marito è già ustionato al solo pensiero e a fine giornata lo potrò tranquillamente recuperare dal bar più vicino…

    1. Anche io sono da sempre team spiaggia libera! Il lido è fastidiosissimo perché (al di là dei costi) c’è sempre un sacco di casino

  6. Io sono anomala: sono romagnola, abito al mare, a piedi ci arrivo in 3 minuti a piedi, ma in estate non ci vado mai se non la sera dal tramonto in poi. Per fortuna Paolo è come me, ci siamo trovati quindi lui va in barca a pescare al largo e io a fare l’aperitivo sulla sabbia alle 20.00. Dai si può dire che al mare ci andiamo, no?!

    1. Io quando vivevo al mare, in estate ci andavo: prima delle otto di mattina, dopo le otto di sera ahahahah per il resto la spiaggia era inavvicinabile

  7. Non ci crederai: ma il mio attuale compagno è l’unica persona con cui davvero mi trovo bene in viaggio ed è forse per questo che stiamo insieme ormai da quasi dieci anni (scherzo, dai;))

  8. Io a un certo punto ho subìto una metamorfosi: da persona che odia il mare, ora potrei passare ore in spiaggia (sotto l’ombrellone). Così ho un mix di abitudini di entrambe le tipologie.
    Io pensavo che il divieto assoluto di mettere anche solo un piede in acqua per tre ore dopo aver mangiato fosse tipico delle mamme/nonne del Nord, invece vedo che è una paranoia diffusa ovunque!

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