DISCLAIMER: I Manuali di sopravvivenza sono volutamente ironici e sopra le righe. Non vanno presi (troppo) sul serio.
Quando sei bambino, il tuo compleanno non è un tuo problema: tua madre prende la torta e le patatine, tuo padre passa il pomeriggio a gonfiare i palloncini, le animatrici si occupano di intrattenere i compagni di classe, gli amici devono preoccuparsi di portarti un regalo.
Quando cresci, tutta la magia scompare e scopri una terribile realtà: a trent’anni il compleanno devi organizzartelo da solo.
La scelta del giorno
Riuscire a trovare il giorno in cui sia comodo per tutti è più difficile che eleggere il nuovo Papa. Tra turni di lavoro, figli malati, macchine sfasciate… alla fine si raggiunge un accordo per un qualsiasi giorno del weekend. Che sarà comunque segnato da disdette dell’ultimo minuto.
Dove festeggiare
Da bambini il posto più bello è la ludoteca, quella con gli animatori e le giostrine.
Da adolescenti si stappano le birre per strada e poi si va a ballare.
Da adulti si preferisce una serafica cena a casa. Almeno, per chi vive in un appartamento sopra i 30 metri quadri. E con i costi dell’affitto ultimamente, non è scontato. Chi vive in una trappola per topi, deve scegliere un altro posto per festeggiare il nuovo dolore alla schiena che lo sta tormentando.
E se da ragazzino mangi i sassi conditi di Coca Cola, passati i 30 sviluppi così tante intolleranze che trovare un posto dove tutti possano mangiare diventa un’impresa impossibile. C’è il vegano, l’intollerante al lattosio, il celiaco, l’allergico alle arachidi, l’astemio… l’unico modo per accontentare tutti è bere acqua. Possibilmente liscia, che quella frizzante fa indigestione.
Le candeline
Non commenterò nemmeno la torta presa in pasticceria per fare bella figura, pagata 30€ che tanto nessuno mangerà per le già citate intolleranze. Crescere ti fa rimpiangere i tempi in cui tua madre infornava una crostata tutta storta e ti sembrava il dolce più buono di sempre.
Voglio parlare del disagio delle candeline una volta passati i 25. C’è chi a 42 anni le inverte sulla torta spacciandosi per un ventiquattrenne, chi mette un solo numero e all’improvviso torna a 5 anni, chi usa la candelina a forma di punto interrogativo per non svelare la propria età, manco fosse il quarto segreto di Fatima. È inutile fingere di non star invecchiando, anche perché siete tutti lì a fare il brindisi con l’Oki. Quindi abbi il coraggio di dire quanti anni fai.
I regali
Quando hai sette anni, deleghi il regalo a tua madre. Spieghi che al tuo amico piacciono i Pokemon, e il tuo compito è finito. Ovviamente tua madre si presenterà a casa con un regalo tarocco che non ha nulla a che fare con i Pokemon originali, ti farai un bel pianto e il problema sarà finito lì.
Appena i regali inizi a farli TU con i tuoi soldi, scopri che forse tua madre non aveva tutti i torti a comprare la versione tarocca dei Pokemon.
Le gift card diventano le tue migliori amiche, ma anche la classica bottiglia di vino non guasta mai. Il fatto che tra adulti sia considerato cortese regalarsi alcool e soldi la dice lunga sulle condizioni di vita ultimamente.
Se sei la persona che conosce meglio il festeggiato, probabilmente l’ingrato compito di scegliere il regalo e raccogliere i soldi da tutti verrà affidato a te. Dovrai inseguire per tre mesi le persone ricordando che ti devono 15€, ma comunque non ti riprenderai mai più dall’investimento che hai dovuto fare.
Come si sente il festeggiato
Probabilmente non sarà una sorpresa, ma la vostra Rainbowsplash sta scrivendo questo articolo in un momento pericolosamente vicino al SUO, di compleanno.
Il vero problema del compleanno da adulti è che inesorabilmente ti trovi a fare paragoni con le persone che hai intorno, e chissà come mai ne esci sempre sconfitto.
Il confronto peggiore è quello coi propri genitori: quando raggiungi l’età in cui loro ti hanno messo al mondo, ti chiedi cosa sia cambiato nel frattempo.
Al momento io ho raggiunto un’età in cui i miei già avevano: matrimonio, due figlie e un mutuo. Mia madre aveva ripreso a lavorare da poco dopo la seconda gravidanza e un intervento, quindi tutte le spese familiari erano a carico del Rainbowpadre, con un banalissimo stipendio da operaio da poco più di un milione di lire.
E io intanto sono qui a vedere se al Lidl posso prendere il latte a 0.78 centesimi al posto di 0.80 per risparmiare qualcosa, o rischio la bancarotta.
E continuo a comprare peluche come se avessi 6 anni.
E a volere gli unicorni sulla torta.
E ad asciugare i capelli all’aria fregandomene della cervicale.
Forse quest’anno le candeline sulla torta non le metto.
Ciao, sono Rainbowsplash, e mi definisco “un gavettone di colori”: mille passioni, mille cose da fare (sempre in zero tempo) e un sacco di buonumore. Scrivo per passione e per professione. Qui sul blog trovate le mie avventure da fuorisede, i miei consigli a tema beauty e i miei manuali semiseri di sopravvivenza. L’ho già detto che ho mille hobby?
Sono arrivata al punto in cui l’unico modo accettabile per festeggiare il compleanno è prenotare un volo e andare da qualche parte, per il resto non lo dico nemmeno più a nessuno. Anche perché potrebbe succedere quella che è la cosa peggiore per me: ti trovi a cena e qualche amico ha la “brillante idea” di far spegnere le luci, far arrivare la torta e far cantare Buon Compleanno da tutta la gente in sala 😱
Io quest’anno ho tolto la data di compleanno da Facebook ed è stata la migliore idea di sempre ahahah pura pace e niente trauma di gente che non hai mai visto in vita tua che ti fa gli auguri manco ti conoscesse da una vita.
C’è chi adora festeggiare il proprio compleanno da adulto e chi no. C’è chi adora organizzare feste e chi no. Io adoro festeggiare il mio compleanno ma odio organizzare le feste. Per fortuna negli ultimi anni risolviamo tutto con una cena con parenti stretti e via.
Io mi sono assestata su “taglio della torta+brindisi” e ciaone ahahah