Scalare Snowdon, la montagna più alta del Galles, è una sfida da non prendere sottogamba. Ci vuole buona prestanza fisica o tanta forza di volontà. Io ho la seconda di sicuro e quando lo scorso mese si è presentata l’occasione di conquistare una delle cime più alte di tutto il Regno Unito, non me la sono fatta scappare.
Ogni anno il parco nazionale di Snowdonia attira quasi un milione di persone pronti a cimentarsi nella scalata di una delle sue montagne. Pensate che nel 2012 erano “solo” 500.000 e in dieci anni il numero è raddoppiato e non sembra voler calare, anzi. I picchi di afflusso si raggiungono ad agosto grazie alle condizioni atmosferiche più favorevoli. Anche se i mesi migliori per intraprendere uno dei percorsi per la vetta di Snowdon sono da aprile a ottobre. Siete in tempo per allenarvi e programmare il vostro viaggio il prossimo anno!
Il parco nazionale di Snowdonia: nozioni di base
Istituito nel 1951 per proteggere l’ambiente, il parco nazionale di Snowdon è il più grande del Galles. Comprende una catena di cime montuose frastagliate che vi permetteranno viste su Anglesey, il Pembrokeshire e persino l’Irlanda, cielo terso permettendo. Inoltre, potrete osservare diversi laghi, autentiche rovine romane, villaggi rimasti indietro nel tempo e parecchi animali in libertà.
Snowdon è la cima più alta del parco con i suoi 1085 metri. Si posiziona la prima montagna più altra tra il Galles e l’Inghilterra. La Scozia non viene inclusa perché il monte Ben Nevis ha il primato nazionale. Esiste infatti una sfida che vede la scalata di Snowdon, Ben Nevis e Scafell Pike (il monte più alto in Inghilterra dopo Snowdon) in tre giorni: la Three Peaks Challenge. Solo per veri appassionati!
In passato, qui si estraeva il rame. Infatti, è possibile vedere ancora vecchi edifici minerari mentre si arriva al parco nazionale.
Un po’ di gallese
Partiamo da Snowdonia il cui none gallese è Eryri, pronunciato “Eruhri”, che deriva da eryr, aquila. Ergo, Eryry è “il posto delle aquile”.
Snowdon invece è l’antico inglese per “Snow Hill“, collina innevata. Mentre in gallese è Yr Wyddfa, pronunciato “Er Uidva”, che significa tumulo, tomba. Leggenda vuole che proprio in vetta alla montagna, Re Artù uccise l’orco Rhita Gawr. Ecco perché Snowdon significa tomba.
I sentieri per arrivare sulla vetta di Snowdon
Conquistare la montagna più alta del Galles richiede volontà e un minimo di resistenza fisica. Eppure, durante il vostro percorso troverete gente di tutte le età, quindi non scoraggiatevi quando leggerete che tutti i sentieri sono marcati ufficialmente come ardui o difficili. L’importante è conoscere il proprio corpo e sapere dove fermarsi qualora non ce la facciate più.
Altrimenti, considerate di prendere la Snowdonia Mountain Railway che dall’entrata del Llanberis Path vi porterà quasi in cima al monte Snowdon su delle carrozze di era vittoriana. La tratta che viaggia su binari lungo tutto il versante di Llanberis è stata inaugurata nel 1896. Rimane in funzione da metà marzo fino alla fine di ottobre, condizioni atmosferiche permettendo. I biglietti sono abbastanza cari, visto che per gli adulti si parla di una trentina di sterline andata e ritorno mentre i bambini ne pagano venti. Si ha una pausa di mezz’ora per arrivare in cima e riprendere il treno.
Se però volete cimentarvi a scalare Snowdon con le sole vostre forze, ci sono sei percorsi per arrivare in vetta tra cui poter scegliere:
- Llanberis Path
- Miners Track
- Pyg Track
- Watkin Track
- Rhyd Ddu Path
- Snowdon Ranger
Noi abbiamo scelto il Llanberis Path il primo giorno ed abbiamo intrapreso la parte più facile del Miners Track il secondo giorno.
Contate che qualsiasi sentiero scegliate,
ci vogliono un minimo di sei ore per arrivare in cima e scendere.
Llanberis Path
- Distanza: 15km
- Salita: 980m
- Tempo di percorrenza: 6-7 ore
- Difficoltà: Difficile
Pur essendo segnalato come percorso più difficile, è il più turistico tra i sei sentieri. Questo perché la salita in cima è graduale. Attenzione però che il primo tratto è ripidissimo e vi farà pentire di aver iniziato con foga.
Per accedere al Llanberis Path, infatti, dovrete percorrere la lunga strada di fronte il Royal Victoria Hotel che per 2km sale in maniera ripida fino ai cancelli di legno che segnano l’inizio del sentiero. Già solo quella è una fatica, prima ancora di mettervi davvero in marcia.
Superati i cancelli, inizierete a vedere il lago Llyn Peris alle vostre spalle mentre continuato sul terreno brullo e incontrerete le prime di tantissime pecore che vi accompagneranno lungo il percorso. I binari della Snowdonia Mountain Railway saranno alla vostra destra fino a che non passerete sotto un ponte ferroviario, quando il treno sparirà dalla vista il treno.
Saprete di essere a metà strada del sentiero quando vedrete la Halfway House (la casa di metà strada appunto). Qui potrete rifocillarvi con un pezzo di torta e una bevanda calda, seduti sulle rocce montuose. Sfortunatamente non ci sono servizi igienici lungo la tratta ma molti si rifugiano dietro la casa per provvedere alle loro funzioni fisiologiche. Come disse il mio amico: “è tutto concime”.
Adesso arriva la parte più pesante: grossi blocchi di roccia come gradoni, in salita che sembrano pochi ma si fanno sentire sulle gambe stanche. Ovviamente non vi è protezione e quindi bisogna fare molta attenzione per non cadere di sotto.
Una volta superati anche quelli, si torna per poco in pianura. Proprio qui si ferma il treno per permettere a tutti di godere delle meravigliose viste che offre Snowdonia. Sempre qui, quasi tutti i sentieri si ricongiungono. Esisterebbe anche un centro visitatori con caffetteria e servizi igienici annessi ma chiuso fino al 2023.
Non siete però ancora in vetta. Passando sotto un altro ponte ferroviario, continuate una leggera salita fino a quando non troverete l’avamposto della fine del sentiero. Ultimo sforzo e siete arrivati!
Purtroppo la vetta è presa d’assalto da una fila immensa per farsi la foto di rito. Potete aspettare anche voi oppure fermarmi un attimo a riposare e rifocillarvi. Inoltre, prendete un momento per voi, per meditare su dove siete arrivati prima di riscendere con meno peso sulle spalle.
Miners Track
- Distanza: 13km
- Salita: 720m
- Tempo di percorrenza: 6-7 ore
- Difficoltà: Difficile
Il secondo giorno di escursione, dopo aver raggiunto la cima, non contenti, abbiamo percorso un pezzo del Miners Track. Famoso per il lago Llyn Glaslyn e le leggendo che lo legano fortemente a Re Artù: una vede il condottiero incontrare la Signora del Lago; la seconda che dalle acque di Llyn Glaslyn si sia rivelata Excalibur. Mentre la terza racconta che R Artù venne trafitto in questo luogo da una freccia e quando il suo corpo venne portato a riva, tre fate lo presero per portarlo nella leggendaria Avalon.
Potevamo esimerci dal vedere questo magico lago di persona? Ovviamente no, così una volta superato il parcheggio di Pen-Y-Pass, abbiamo imboccato il sentiero dei minatori. Il nome deriva dalla riserva mineraria Britannia che aveva sede qui.
Il tratto inizia dolcemente, sembra quasi una passeggiata dove vedrete prima il Llyn Teyrn, un piccolo lago con al fianco delle rovine di una struttura in pietra, e successivamente il Llyn Glaslyn. Potrete attraversarlo attraverso un ponticello prima di imboccare la ripida salita verso la cima. Noi però ci siamo fermati qui, filosofeggiando su antiche battaglie e nozioni linguistiche dall’inglese all’italiano prima di tornare a Cardiff.
Consigli per scalare Snowdon: la montagna più alta del Galles
Le condizioni metereologiche nel Regno Unito sono imprevedibili. Un giorno c’è il sole e l’altro sta venendo giù il diluvio universale. Quando programmate la vostra gita a Snowdonia è bene quindi controllare le previsioni meteo così da capire se vale la pena partirsi o rimandare ad un’altra volta.
Inoltre, è bene pianificare il percorso in anticipo. Calcolare delle tempistiche realistiche per la scalata è obbligatorio così da sapere a che ora partirsi da casa per raggiungere il parco e tornare giù con ancora qualche ora di luce a disposizione.
Sarebbe bene anche decidere un percorso che vada bene a tutti i partecipanti alla scalata, seguendo l’andatura del meno allenato e designare un leader che si occupi di monitorare la mappa.
Purtroppo, le cose possono andare male. Qualora ci si perda o ci si faccia male, potrete contattare la squadra di soccorso alpina di Llanberis. Il servizio opera 24 ore al giorno, tutti i giorni, nessuno escluso.
Come vestirsi
Una delle preparazioni più importanti per scalare Snowdon è la scelta degli abiti e di cosa mettere nello zaino. Prima di tutto è necessario avere delle buone scarpe. Non pensate di poter conquistare la montagna più alta del Galles con le converse ai piedi! Allo stesso tempo, non è necessario spendere centinaia di euro se metterete le scarpe da trekking solo un paio di volte l’anno.
Decathlon in questo viene in vostro soccorso. Troverete delle scarpe adatte allo scopo, a prezzi decenti. L’importante è provarle e camminarci qualche giorno prima così che la calzatura si adatti meglio al vostro piede e non vi faccia male durante l’escursione. Inoltre, acquistate un paio di calzini adatti allo scopo, di qualità così da far respirare il piede e tenerli asciutti, ma soprattutto per non creare vesciche durante la lunga salita.
Inoltre, vestitevi a cipolla. Anche se è estate, portate con voi una giacca pesante in più, fidatevi che le temperature possono calare velocemente. Durante le mezze stagioni, portate con voi qualche strato in più. Io avevo su dei pantaloni da tuta con sotto dei pantaloncini da ciclista per rimanere al caldo. Un maglioncino leggero con una giacchetta pesante sopra e nello zaino avevo un maglioncino di lana con cappuccio, che ho indossato appena raggiunta la cima. Tutti i vestiti venivano tolti e rimessi a seconda del freddo o caldo che potevo sentire. Con me avevo anche sciarpa, guanti e cappello, utilissimi per il tratto finale.
Cosa mettere nello zaino
A parte qualche vestito utile in più non dimenticate un cambio asciutto per il rientro e un asciugamano. Acqua in abbondanza, snack e/o pranzo al sacco sono d’obbligo così come un kit di pronto soccorso nel caso di qualsiasi emergenza.
Sarebbe bene avere anche una power bank qualora la batteria del cellulare vi si scaricasse. Inoltre, una torcia può essere essenziale se ci mettete più del previsto e inizia a far buio.
Consiglierei anche dei cerotti, la crema solare e degli analgesici se i muscoli iniziano a farvi troppo male durante la discesa o avete mal di testa per via del cambio di altitudine.
Lasciate invece a casa i trucchi e i vestiti pomposi: non siete ad una sfilata di moda! Siete in montagna, godetevi la natura.
E per il dopo trekking? I ragazzi di Bagaglio Leggero sapranno darvi più consigli di me, quelli giusti, con un articolo dedicato.
Come raggiungere Snowdonia
Purtroppo, come molti altri luoghi in Galles (vedi Hay-on-Wye), il modo migliore per raggiugere Pen-y-Pass e Llanberis è avere a disposizione un mezzo proprio. Partendo da Cardiff basta seguire tutte la A470 in direzione Llanberis. Durante il percorso riuscirete a vedere dei paesini del Nord Galles che non hanno nulla da invidiare alle Cotswolds inglesi. La durata è di quattro ore e una ventina di minuti. Realisticamente, con un paio di soste per il bagno e sgranchirsi le gambe ci si mettono cinque ore.
Mentre se decidete di partire da Londra, le tempistiche si dilatano anche fino alle sei ore di auto. Il modo migliore per raggiungere i villaggi per i sentieri che vi porteranno a Snowdon è immettervi sulla strada per Luton, successivamente la M1 per Birmigham, poi la M5 per Wholverhampton fino allo svincolo per la A5 che vi porterà a Llanberis.
Se però preferite prendere i mezzi, sia da Cardiff che da Londra dovrete fare un solo cambio. Scegliete Cardiff Central o London Euston e prendete il treno per Bangor che in quattro o tre ore, a seconda della città di partenza, vi porterà alla stazione del villaggio. A Bangor poi, basta prendere il pullman S2 per Llanberis ed in 35 minuti sarete a destinazione.
Dove parcheggiare a Llanberis e Pen-Y-Pass
Pen-Y-Pass è la meta per chi intraprende il Miners Track o il Pyg Track. Il parcheggio è proprio all’inizio dei due sentieri e di fronte si trova l’ostello YHA Snowdon Pen-Y-Pass. Purtroppo si deve prenotare sul sito in anticipo altrimenti non si può accedere. Si paga £18 per 8 ore, può essere abbastanza costoso quindi se si vuole rimanere la notte ma è l’unico parcheggio nelle vicinanze, nonché super sicuro vista la sorveglianza ventiquattr’ore su ventiquattro.
Mentre a Llanberis avrete ampia scelta per i parcheggi a pagamento. Quello più usato, ma anche quello che si riempie in tempi record è il Parking for Snowdon (postcode LL55 4TU), proprio di fronte l’entrata del Llanberis Path. Altrimenti usate lo Snowdon Mountain Railway Pay & Display Car Park (LL55 4TT), contate di spendere almeno £10 di parcheggio per tutto il giorno.
Se volete invece risparmiare, noi abbiamo trovato il parcheggio gratuito di fronte la stazione di polizia, in via Maes Padarn. Tutta quella zona è residenziale ma fate attenzione ai cartelli pima di lasciare la vostra auto se non volete incappare in multe salate. Tra l’altro proprio vicino al nostro parcheggio ci sono delle toilette pubbliche super pulite. Utilissime dopo cinque ore in viaggio e prima di intraprendere la vostra scalata.
Dove alloggiare a Snowdonia
Troverete diversi YHA (catena di ostelli della gioventù che troverete in tutto il Galles e l’Inghilterra) sia a Llanberis che a Pen-Y-Pass. Tutti si riempiono rapidamente, soprattutto d’estate e nei weekend. C’è anche un hotel tre stelle proprio di fronte il Llanberis Path: il Royal Victoria Hotel ma quando si è in gruppo l’ostello è l’opzione più economica.
Noi abbiamo soggiornato all’YHA Snowdon Pen-Y-Pass, vista l’intenzione di fare un tratto del Miners Track l’indomani. L’ostello è immenso, ci sono camere per tutti i gruppi con bagno annesso o meno. Per mia richiesta, la stanza prenotata aveva un bagno in camera. Abbiamo alloggiato in quattro nella stessa stanza anche se era per cinque persone con due letti a castello, di cui uno matrimoniale. Il bagno era immenso, con doccia, vista la camera accessibile che ci hanno assegnato al check-in.
Purtroppo la colazione deve essere prenotata la sera prima. Visto che non sapevamo deciderci, alla fine abbiamo preferito non prenderla in ostello. Abbiamo però provato la loro cioccolata calda servita al bar.
Ci sono ampi spazi dove sedersi e una hall piena di opuscoli da poter prendere riguardanti il parco nazionale e dintorni.
Dove mangiare a Snowdonia
Scalare Snowdon vi farà venire fame. Avrete bisogno di proteine e di un pasto bilanciato per recuperare le forze ed aiutare i muscoli a riprendersi dalla fatica.
Llanberis ha molti ristorantini dove poter mangiare, ma se siete stanchissimi, vi consigliamo di rifugiarvi in hotel o ostello e usufruire del servizio ristorante. Noi, ci siamo buttati sul pub del Royal Victoria Hotel, a due passi dalla fine del sentiero di Llanberis. Stanchi, leggermente infreddoliti, sudati ma con uno stomaco pronto a ricevere del buon cibo.
Essendo il pub di un hotel, i costi erano leggermente più alti però con una cinquantina di sterline si mangia in due. Marco ha preso la bistecca con pomodorini confit e patatine, mentre io ho preso uno stufato di carne con purè, broccoli, carote e cavolo. Piatti che ci hanno riscaldato e riempito.
A colazione invece siamo andati da Pantri, sulla High Street. Un localino con dei deliziosi posti a sedere fuori dove abbiamo preso l’english breakfast e delle bevande calde pronti a fare un pezzo del Miners Track prima di tornare verso Cardiff.
La mia esperienza
Conquistare Snowdon non era mai stato tra i miei piani. Un paio di amici c’erano già stati descrivendola come un’esperienza incredibile. Marco l’aveva scalata lo scorso anno e, per quanto mi chiedessero se avessi voluto farlo anche io, la risposta era già nota a tutti: un bel secco no.
Eppure, quando lo scorso mese Marco ed i miei amici si stavano organizzando per raggiungere nuovamente la vetta, mi sono aggregata. Scalare Yr Wyddfa, in gallese, mi elettrizzava e allo stesso tempo mi intimoriva. Primo perché non mi sentivo all’altezza di una sfida del genere, secondo perché non credevo di averne le competenze.
Infatti, chi mi conosce sa che fino all’anno scorso non mi sarei mai messa in gioco. Non sono una persona super fit, anzi, però dall’inizio dell’anno ho lavorato molto su me stessa sia a livello interiore che fisico. Così ho deciso che questa poteva essere un’ottima prova del nove. Due settimane prima ho intensificato i miei allenamenti anche se la paura di fallire faceva capolino ogni tanto.
Scalare Snowdon, la montagna più alta del Galles per davvero
Quando sono arrivata all’inizio del Llanberis Path, mi ero già pentita di aver accettato. Sarò onesta e trasparente, come in pochi sanno essere: l’ho vissuta male. In primis perché dall’inizio si parte con una salita super ripida che già mi ha fatto mancare il fiato. Secondo, perché non ero abituata a camminare perennemente in pendenza per ore. Terzo, perché mi sentivo così piccola in confronto a tutto e tutti. Mi sentivo in colpa per rallentare il gruppo perché non ero al loro stesso livello fisico e perché non mi sentivo capita da una parte del gruppo stesso.
La cosa migliore sarebbe stata essere in tre o quattro persone, così da non sentirmi giudicata. Probabilmente era tutto nella mia testa ma in quel momento non riuscivo a godermi nulla. Solo la fatica ed il brutto regnavano nella mia mente. Man mano che salivano, avevo sempre più bisogno di fermarmi. Nelle pause riuscivo ad apprezzare i paesaggi intorno, ma più mi dicevano “guarda quanta strada abbiamo già fatto”, più non riuscivo ad apprezzare la ricompensa.
Salendo le cose non sono migliorate, anzi. Il terreno sempre più scosceso e la nebbia nella mia testa hanno alla fine preso il sopravvento con tanto di attacco di panico. Al che ho chiesto agli altri di andare avanti e ho continuato solo con la mia amica Ale che era anche colei che mi stava sempre affianco, dandomi forza e coraggio.
Marco era sempre stato vicino e quando siamo stati soli, finalmente, ho potuto respirare in tutti i sensi. Me la sono presa con più calma, senza l’ansia di dover correre per non rallentare gli altri, andandone poi a discapito della mia prestanza fisica.
In cima poi, non ho trovato quel senso di completezza. La vista ripagava la fatica ma fino ad un certo punto. La discesa è stata meglio, più veloce ed anche più tranquilla però sapevo che avrei potuto viverla meglio. E sicuramente questa non sarà la prima e l’ultima volta che io e Snowdon ci incontreremo. Perché non tutto va secondo i piani e non tutto è facile o bellissimo come si vede sui social. C’è un mondo dietro. Eppure, sono sicura che ci riproverò, con un animo più rilassato e spero anche con una forma fisica ancora migliore di adesso.
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Classe 1990, viaggiatrice entusiasta, appassionata di fotografia, siciliana ed expat in UK dal 2014. Ti racconto dei miei viaggi in coppia, dei luoghi della mia terra e di come riuscire a vivere una vita da expat senza perdere la testa.
Articolo interessante, è difficile fare questo genere di trekking, però con la giusta compagnia diventa tutto diverso.
Ho praticato trekking per tanti anni, anche se non ho mai amato tanto salire in montagna. Questa escursione mi sembra stupenda, anche se non sono sicura di avere ancora l’allenamento fisico per farla, ma l’idea di andare sul trenino (almeno x la salita) mi sembra fighissima. Mi dispiace che non te la sia goduta appieno.
Il trenino per la salita e la discesa a piedi secondo me sono il connubio perfetto per l’esperienza anche se comunque vorrò rifare la salita, magari l’anno prossimo!
Ma che meraviglia! Io amo da morire questo genere di escursioni, maledico sempre quelli che mi fanno uscir fuori l’anima però quello che ti regalano, una volta giunti al traguardo, è memorabile!
Quando si è coinvolti da amici si affrontano le fatiche con minor peso, immagino la soddisfazione di essere arrivata, il trekking è uno sport davvero gratificante
Sto guardando in classe un film ambientato in parte in Galles e ho riconosciuto alcuni dei luoghi che tu hai raccontato, tra cui la celebre Snowdon! Mi ispira il Galles, deve essere selvaggio e aspro come piace a me ma con tantissimi luoghi adatti a tutti!
Tu, amante della natura e della wildlife come sei, ameresti sia Snowdonia che il Breacon! Ti aspetto in Galles prima o poi!
Leggere la tua esperienza secondo me può aiutare tante di quelle persone che spesso si privano di vivere esperienze nuove perché si auto convincono di non esserne in grado . Brava !
Grazie mille! In realtà anche io ero una di quelle ma ultimamente sto uscendo sempre più dalla mia confort zone
Complimenti per la scalata! Avevo pensato di includere questa destinazione nel mio on-the-road del Galles dell’anno prossimo, ma con i bambini è davvero impensabile. Me lo terrò per un futuro viaggio di soli adulti magari!
Il parco merita e si può sempre provare qualche camminata più leggera nei dintorni di Snowdon o usare il trenino per arrivare in cima 🙂
Che posto intrigante. Ma quando ho letto “difficile” ho perso tutto il mio entusiasmo. Io ho un problema all’anca che non mi permette di fare sforzi così pesanti e poi… mia figlia è una pigrona! ma quanto sarebbe meraviglioso vedere il panorama dalla cima!! Grazie di avermici portato tu!
Purtroppo non è un percorso per tutti ma se proprio si vuole salire in cima, c’è sempre l’opzione del trenino!
Brava, questo è l’atteggiamento giusto, non mollare e metteti sempre in gioco, vedrai che la prossima volta ti godrai anche i panorami! Bellissime foto, i colori sono stupendi!
Grazie cara! 🙂
Al di là della bellezza innegabile dei panorami e all’emozione di trovarsi davanti al lago di Excalibur, ho apprezzato molto la descrizione di come hai affrontato personalmente questa esperienza. La fatica e la paura di non essere all’altezza ci fa capire quanto ogni cosa che facciamo debba essere affrontata facendo riferimento al proprio ritmo. Complimenti comunque per il coraggio: io avrei mollato alla prima salita!
Grazie mille, anch’io ho avuto la voglia di mollare a metà percorso ma alla fine ha ripagato aver continuato!
Ti capisco benissimo quando dici che l’hai vissuta male. Io ho la prestanza fisica di una polpetta, e quando ho accettato di partecipare con alcuni amici a un’uscita domenicale di trekking, mi sono pentita alla prima salita. Nonostante mi dicessero tutti: è facile, un po’ di fatica e si arriva in cima, basta prenderla con calma. Dopo dieci minuti di salita ripida non mi sentivo più le gambe, avevo la testa leggera e lo stomaco sottosopra. Però con i miei tempi (e con mio fratello che praticamente mi spingeva letteralmente da dietro la schiena) sono arrivata in cima. Lo spettacolo e la soddisfazione ripagano della fatica.
Quindi complimenti per avercela fatta e per essere motivata a riprovare. E complimenti anche per le foto bellissime ????
Grazie mille! Ti fregano sempre con “ma dai, è facile, siamo insieme, non preoccuparti” e poi invece è più dura di quello che la descrivano però sono arrivata in cima. Anche se la prossima volta so già cosa aspettarmi, credo sarà ugualmente dura!!
La mia “frase da incubo” è: “Tranquilla, dopo la curva spiana!” E dopo la curva c’è una pietraia ????
Come ti capisco, oppure “tranquilla, adesso è una salita dolce”. Ma dolce de che?? L’unica cosa dolce che voglio è del cibo!
Sarà stata dura ma ci sei riuscita, ed è questo che conta, hai fatto anche delle bellissime foto e un articolo dettagliato e con tanti consigli su Snowdon
Grazie 🙂
Ho visitato molte volte l’Inghilterra e la Scozia, ma non sono mai stata in Galles, anche se è una destinazione che mi attira moltissimo! Quando finalmente riuscirò ad andarci, sicuramente visiterò il Parco di Snowdonia, ma dubito che farò trekking e scalate!
Puoi sempre affidarti al trenino che porta in cima o visitare i bellissimi laghi che trovi nel Parco!