Erano anni che io e Marco sognavamo la Grecia. Ogni volta, però, c’era qualche altra meta più economica e finivamo per rimandare. Quest’anno, finalmente, siamo riusciti a visitarne una delle isole grazie a un pacchetto EasyJet Holidays. Santorini in 7 giorni segnava l’inizio della nostra estate. Dopotutto, a una vera estate non siamo proprio abituati qui a Cardiff.
Così sono partita per il mio quinto viaggio dell’anno, stavolta con Marco, che aveva un disperato bisogno di evadere dalla routine.
Fin dal primo sguardo, l’isola ci ha rapiti: le case bianche adagiate sulle scogliere, le cupole blu che si stagliano contro il cielo, il profumo di mare, i villaggi silenziosi, i tramonti infuocati e quell’inconfondibile odore di crema solare che sa di vacanza.
Abbiamo avuto una settimana di puro relax, tra spiagge nere, gite in scooter ed esperienze indimenticabili.
Santorini in 7 giorni: mare, gatti e gite in scooter
Siamo atterrati con una mezz’ora di ritardo, arrivando sull’isola poco dopo l’una e mezza. Purtroppo niente posto finestrino, quindi non ho potuto sbirciare Santorini dall’alto. Il posto casuale mi ha assegnato al corridoio, ma per fortuna Marco era nella mia stessa fila.
Il primo impatto con Santorini, quindi, è stato appena varcata la porta degli arrivi. Alla help desk di EasyJet Holidays ci ha accolti un signore gentilissimo per darci il benvenuto e indicarci il punto d’incontro per il transfer incluso nel nostro pacchetto. In appena sette minuti eravamo a Kamari, la base di questo viaggio a Santorini in 7 giorni.
Dopo il check-in ci siamo sistemati subito in camera e, per il primo giorno, ci siamo regalati un po’ di meritato relax. Abbiamo comprato qualcosina al supermercato, tra cui l’acqua. Purtroppo, a Santorini c’è una totale assenza di fontanelle. Dopodiché, costume addosso, siamo andati in spiaggia.
A Kamari abbiamo visto la nostra seconda spiaggia nera. La prima era stata a Lipari, qualche anno fa. Il colore della sabbia, dovuto all’origine vulcanica, rende le spiagge di Santorini diverse da quelle delle altre isole Cicladi.
La spiaggia di Kamari è costeggiata da una lunga fila di ristoranti che mettono a disposizione ombrelloni e lettini. Usufruirne è facile: anche se molti locali li pubblicizzano come gratuiti, basta ordinare qualcosa al ristorante o direttamente ai lettini. Ogni posto ha le sue regole e i suoi prezzi. Noi ne abbiamo provati tre, ma ve ne parlerò in dettaglio in un articolo dedicato. Abbiamo passato il pomeriggio così: tra un paio di nuotate, sole, lettini comodi e zero pensieri.
Finalmente, eravamo davvero in vacanza.
Infatti, a differenza di altri nostri viaggi, questo ha avuto un approccio diverso rispetto al solito. Stavolta avremmo esplorato i villaggi la mattina per la mia gioia, mentre il pomeriggio l’avremmo trascorso al mare, in totale relax per la gioia di Marco.
Il secondo giorno, quindi, siamo andati a prendere il nostro bolide per visitare Santorini in 7 giorni. Abbiamo optato per uno scooter, perfetto per evitare il caos dei parcheggi e muoverci in autonomia. E da lì, è partita la nostra avventura tra villaggi bianchi, stradine panoramiche e gatti, tantissimi gatti!
La prima tappa è stata Firostefani, dove si trova una piccola chicca: Atlantis Books. Una libreria indipendente internazionale che potrei tranquillamente inserire tra le più belle d’Europa. Come da nostra tradizione, abbiamo comprato un libro e ce lo siamo fatti timbrare.
Abbiamo poi proseguito tra scorci spettacolari sulla caldera, terrazze silenziose, e anche una scoperta inaspettata: il Volkan Cinema. Un piccolo cinema all’aperto perfetto per guardare un film sotto le stelle dopo aver ammirato il tramonto.
Ah, e i gatti. Ne avremo visti almeno una decina. Bellissimi, diffidenti ma estremamente fotogenici. Inutile dire che ho fatto una quantità imbarazzante di foto ed eravamo solo alla prima mattina di questo viaggio a Santorini in 7 giorni!
La turistica Oia e le lunghe file per una foto
Oia, la nota dolente di Santorini. Un villaggio turistico a cielo aperto, arroccato nella parte più a nord dell’isola. Il primo impatto? Non dei migliori.
Trovare parcheggio è stato facile. Se vi state chiedendo dove lasciare l’auto o lo scooter, cercate sulla mappa il KooKoo Restaurant. Lì accanto si trova il parcheggio pubblico di Oia. Attraversate la strada e salite pochi gradini per trovarvi nella parte più presa d’assalto di Oia. Qui si fermano i pullman pieni di turisti: caotici, chiassosi, accaldati. Il mio consiglio? Districatevi nel marasma e svoltate subito a destra, invece di proseguire dritto. Scoprirete un dedalo di viuzze silenziose, quasi abbandonate, prima di ricongiungervi, inevitabilmente, alla folla.
In certi punti, si sta letteralmente in fila solo per camminare. Io e Marco non siamo il tipo di persone che apprezzano il casino. Così, quando abbiamo visto che tutti proseguivano dritto, noi abbiamo svoltato verso una via che saliva. Abbiamo scoperto chiesette bianche, mulini deserti e panorami mozzafiato tutti per noi. Questo per dire che seguire la massa porta sempre a vedere le stesse cose, ma basta deviare leggermente per trovarsi in luoghi che pochi conoscono.
Naturalmente, prima o poi sapevamo che ci saremmo ritrovati nella folla. A noi è successo al Castello di Oia.
Arroccate sulla scogliera, le rovine del castello risalente al XV secolo raccontano la resilienza dei greci. Un tempo dimora dei regnanti veneziani, durante le invasioni turche la popolazione cercò rifugio tra quelle mura, nascondendo i propri oggetti di valore proprio sotto al castello. Oggi le rovine sono uno dei luoghi più iconici dell’isola, grazie anche alla vista spettacolare su tutta Oia.
Proseguendo, si avanza con difficoltà, soprattutto quando iniziano a comparire le famose cupole blu. Il punto più fotografato di Santorini: le chiese di Oia, protagoniste di milioni di scatti da cartolina. Ora, Marco non è certo il tipo da mettersi in fila per una foto… Sinceramente, con il caldo e tutta quella gente, stavolta ero d’accordo con lui. Così ci siamo cercati un angolino tranquillo, con vista su una delle tre cupole, e ci siamo portati a casa qualche scatto ricordo comunque bellissimo di questo viaggio a Santorini in 7 giorni.
Prima di lasciare il villaggio, ho visto le scale di un ristorante e mi sono fermata. Portavano ad una terrazza panoramica. Sono salita da sola per non destare troppo nell’occhio, ho scattato un paio di foto e sono scesa tutta contenta. Adesso sì che potevamo tornare verso Kamari, pronti per il nostro meritato relax pomeridiano!
Santorini in 7 giorni: alla scoperta dei villaggi tradizionali di Pyrgos e Megalochori
Dopo il caos del giorno prima a Oia, non potevamo che cercare silenzio e tranquillità. Se pensate che siano cose difficili da trovare sull’isola, vi sbagliate di grosso.
Ci sono due villaggi tradizionali ancora fuori dai percorsi turistici che hanno mantenuto intatta la loro anima calma: Megalochori e Pyrgos. Entrambi si trovano nella parte centrale dell’isola, anche se solo il secondo è nell’entroterra. Vista la loro vicinanza, abbiamo scelto di visitarli insieme in una mattinata di questo viaggio a Santorini in 7 giorni.
Siamo arrivati a Megalochori poco prima delle 10:00 del mattino e abbiamo trovato un villaggio dormiente, quasi deserto. Poche strade, ancor meno persone.
Siamo entrati nel cuore del paese attraverso un arco sormontato da una delle iconiche campane greche. Ci siamo incamminati nel silenzio della mattina, accompagnati solo dal suono degli zoccoli dei cavalli che si avvicinavano. Infatti, in queste zone è possibile fare equitazione per qualche ora.
In una delle viuzze, abbiamo notato un cartello che indicava le “autentiche e tradizionali cave di Santorini”. Sembrava quasi di entrare in casa di qualcuno. Si scende in stanze sotterranee, molto buie. Queste cave, risalenti al 1700, erano tradizionalmente usate come dispense per conservare vivande e vino a temperatura costante. Alcune erano persino abitazioni, con stanze minuscole adibite a cucina e bagno. L’ambiente che abbiamo visitato era piuttosto angusto e, dopo qualche minuto, siamo tornati all’aria aperta.
Abbiamo continuato a camminare lungo la strada principale fino a raggiungere il campanile, simbolo del villaggio. Composto da sette campane, è il punto più fotografato di Megalochori. Salite le scalette laterali per ammirare anche la cupola blu della chiesetta soprastante.
Se siete amanti del vino, non mancano cantine e degustazioni nei dintorni. Visto che Marco non beve e io non sono amante del vino, non posso consigliarvi in merito.
Finita la visita a Megalochori, ci siamo diretti verso Pyrgos.
Questo villaggio tradizionale è famoso per le sue quaranta chiese, sparse tra la parte alta e antica del paese e quella più moderna. Noi ci siamo concentrati sulla parte vecchia, la più affascinante. Più di cento gradini separano la base del paese dalla sua cima, dove ci attende una chiesetta bianca e luminosa all’esterno, misteriosa e dorata al suo interno.
Durante la salita, negozietti di tessuti e souvenir decorano le mura. A guidarci, una guida d’eccezione: un gatto nero che, passo dopo passo, ci ha scortati quasi fino alla chiesa e al magnifico panorama che si gode da lassù. In cima si trovano anche le rovine del Kasteli, una delle antiche fortezze veneziane, da cui è possibile ammirare sia la Caldera che l’immensità del Mar Egeo.
Lontano dal caos di Oia, Pyrgos e Megalochori ci hanno regalato un altro volto dell’isola: quello dei silenzi, interrotti solo dai passi lenti dei pochi turisti che non si accalcano, ma si perdono tra le stradine.
Un volto che, a mio parere, vale tanto quanto la cartolina perfetta del tramonto.
Giornata di relax tra escursione in barca e cinema all’aperto
Durante il nostro viaggio a Santorini in 7 giorni, avevamo inizialmente pensato di esplorare anche qualche isola vicina. Ma tra i costi elevati dei traghetti e le dimensioni delle isole, non aveva molto senso dedicarvi solo poche ore. Così abbiamo accantonato l’idea e optato per qualcosa di più local: un tour in catamarano lungo la costa di Santorini.
Sull’isola ci sono diversi tour operator dove prenotare la vostra escursione. Le opzioni spaziano da un paio d’ore a mezza giornata, con partenze al mattino o al tramonto e, naturalmente, a costi differenti. Noi abbiamo scelto un tour di cinque ore al mattino, perfetto per raggiungere le spiagge più isolate e ammirare da vicino la Caldera, il gigantesco bacino vulcanico formatosi con l’eruzione del 1450 a.C.
Il tour includeva il transfer dall’hotel: un minivan ci ha prelevati direttamente a Kamari per portarci al porto di Vlychada. Lì siamo saliti a bordo del catamarano, pronti per l’avventura.
Abbiamo visto e fatto soste per il bagno alla Red Beach, con le sue rocce rossastre che devono il colore al ferro ossidato; alla White Beach; e nelle acque “termali” vicino all’isola vulcanica (spoiler: non erano affatto calde). Infine, ci siamo fermati proprio sotto Oia, osservando il villaggio arroccato sulla scogliera da un punto di vista completamente nuovo.
Il tour si è concluso ad Ammoudi Bay, famosa per le sue taverne affacciate sul mare. Da lì, un altro transfer ci ha riportati a Kamari. Con ancora il costume addosso e la salsedine sulla pelle, abbiamo proseguito il pomeriggio in spiaggia, stesi sui lettini. Più tardi, dopo uno snack veloce e una doccia rinfrescante, ci siamo preparati per una serata magica sotto le stelle.
Una delle esperienze imperdibili a Santorini in 7 giorni è sicuramente il Kamari Open Air Cinema.
Una vera chicca, a pochi minuti dal centro. Ha quell’atmosfera nostalgica che ricorda le vecchie estati italiane. Sia a me che a Marco ha riportato alla mente i cinema all’aperto della nostra infanzia. Una sola differenza: qui si respira un’aria un po’ più “adulta” (o forse siamo noi a essere cresciuti). Luci soffuse, cocktail bar, comode poltrone tra alberi di fichi e piante mediterranee.
Pop corn alla mano, abbiamo guardato Mamma Mia! in inglese con sottotitoli in greco. Forse un po’ stereotipato, ma perfetto per il mood della serata. Indimenticabile.
Quel venerdì è stato perfetto: mare, sole, un pizzico di avventura e una buona dose di lentezza. Esattamente ciò che cercavamo da questo viaggio a Santorini in 7 giorni.
Santorini in 7 giorni: esplorando la capitale Fira al tramonto
Dopo aver dedicato il primo giorno a Firostefani, non ci eravamo ancora spinti fino al vero cuore pulsante dell’isola: Fira, il capoluogo di Santorini.
Bolide pronto, caschi allacciati, e pronti a partire! Dopo una mattinata di puro relax al mare, siamo saliti in sella per andare alla ricerca di uno dei famosi tramonti infuocati dell’isola. Non sapevamo, infatti, che non da tutta Santorini si possono vedere quei tramonti da cartolina. I punti migliori per ammirarli sono Oia, Imerovigli e Fira.
Siamo arrivati a Fira un paio d’ore prima del tramonto. Il centro si gira abbastanza in fretta, tra negozi di gioielleria, souvenir e ristoranti affacciati sul mare che promettono un panorama mozzafiato. Noi abbiamo girovagato un po’ a caso, salendo e scendendo numerosi gradini, fermandoci ogni tanto per osservare la città da prospettive diverse. Come Oia, anche Fira è molto affollata, soprattutto verso sera. In certi punti la gente si accalca con largo anticipo, pronta a conquistare il posto perfetto e assicurarsi una buona visuale.
Camminando senza una meta precisa, ci siamo ritrovati di nuovo a Firostefani. Lì ci siamo fermati, sperando di goderci il tramonto in tranquillità. Avevamo trovato una panchina tutta per noi che dava proprio sulla Caldera: un sogno. Ma il vento era così forte che, appena il cielo ha iniziato a tingersi di arancio e rosso, abbiamo deciso di tornare verso Fira. Ed è stato un bene: il cambio di luce in città è stato più dolce, più caldo, e molto più riparato.
Poco prima della blue hour, eravamo già in sella, con il vento tra i capelli e la strada verso Kamari davanti a noi. Abbiamo preferito evitare di guidare con il buio, anche perché l’illuminazione notturna sull’isola non è proprio il massimo.
Consiglio bonus: se ne avete la possibilità, prenotate un tavolo in uno dei ristoranti affacciati sulla scogliera. Così potrete godervi il tramonto con calma, lontani dalla folla.
Santorini e Atlantide: il segreto dell’isola
Immaginate di essere cresciuti con il mito di Atlantide grazie al cartone Disney Atlantis e, più avanti, con i racconti filosofici di Platone. Ora immaginate di scoprire che Atlantide (forse) è esistita davvero, e che si trovava proprio dove siete in vacanza: a Santorini.
Platone la descriveva come un’isola concentrica, ricca, prospera e altamente evoluta, spazzata via all’improvviso da una violenta eruzione vulcanica. Anche Santorini, in origine, era un’isola perfettamente circolare: si chiamava Strongyli, ovvero “rotonda”. Ma nel 1450 a.C., l’eruzione che ne distrusse una parte cambiò per sempre la sua geografia. È anche per questo che molti archeologi sono convinti che l’isola possa nascondere i resti della leggendaria Atlantide.
Questi resti si possono esplorare oggi nel sito archeologico di Akrotiri, nel sud dell’isola.
Spesso chiamata “la Pompei dell’Egeo”, questa città minoica è stata perfettamente conservata dalla cenere vulcanica e offre uno sguardo sorprendente sulla vita quotidiana di un popolo antico e avanzato. Decisamente un’esperienza imperdibile in un viaggio a Santorini in 7 giorni.
L’ingresso oggi costa 20€ a persona, anche se fino all’anno scorso era 12€. Un rincaro un po’ eccessivo, a mio avviso, ma permette di accedere a una testimonianza unica del passato. I biglietti possono essere acquistati in loco o online e permettono la visita agli scavi della città perduta.
Proprio come Atlantide, anche Akritori era prospera ed evoluta. Qui, avevano case a più piani, pareti riccamente intonacate, e bagni con scarico collegato a un sistema fognario!
La visita si svolge attraverso passerelle sospese, che permettono di muoversi tra le antiche strade e le rovine. I pannelli informativi sono ben curati, anche se gli affreschi e gli oggetti più preziosi non si trovano qui bensì nel Museo della Preistoria di Thera, a Fira. Lì potrete ammirare i veri tesori rinvenuti negli scavi.
Un grazie speciale a Kry e Teo di Nerd in Spalla, il cui articolo ci ha fatto scoprire questo dettaglio. Purtroppo, per mancanza di tempo, non siamo riusciti a visitare il museo né l’acropoli dell’antica Thera, poco distante da Kamari. Restano ottimi motivi per tornare sull’isola.
Santorini in 7 giorni: un’isola, mille volti
Santorini è molto più di una semplice isola da cartolina. In sette giorni ci ha regalato una vacanza indimenticabile tra un tramonto infuocato, villaggi silenziosi, colline coperte di vigneti, spiagge nere, un film sotto le stelle, gatti ovunque e una storia antichissima che affiora tra le rovine.
Siamo tornati a casa con la pelle salata, la memoria del vento addosso, e la sensazione di aver vissuto un’isola fatta di contrasti e meraviglie. Non so se Santorini sia davvero Atlantide, ma di certo è un luogo che resta impresso. E che, per un attimo, ti fa sentire parte di una leggenda.
E voi siete mai stati a Santorini o sognate di visitarla?
Classe 1990, viaggiatrice entusiasta, appassionata di fotografia, siciliana ed expat in UK dal 2014. Ti racconto dei miei viaggi in coppia, dei luoghi della mia terra e di come riuscire a vivere una vita da expat senza perdere la testa.
Sì ma le 1000 foto di gatti dove sono? 😀
Sono stata a Santorini ormai parecchi anni fa e già c’era una discreta folla, non oso nemmeno immaginare cosa possa essere diventata ora, specie Oia. Però resta un’isola semplicemente unica che va assolutamente vista almeno una volta nella vita. E come giustamente avete notato anche voi, le “pecore” vanno tutte sempre nei soliti posti, basta deviare un pochino per scoprire angoli paradisiaci e quasi solitari. Perfino nell’affollatissima Santorini.
Quelle arriveranno su Instagram, promesso ahahah
Non conoscevo EasyJet Holidays ma mi sembra un’opzione interessante. Ogni volta che ho immaginato di andare a Santorini (e sono tante…) ho desistito per il costo ma prima o poi ci riuscirò, magari in un periodo senza troppa folla. Nemmeno io disdegno una vacanza relax, ogni tanto
Anche noi per anni abbiamo sognato la Grecia ma i prezzi ci hanno sempre bloccato, invece con il pacchetto di Easyjet Holidays siamo, finalmente, riusciti a visitare una delle isole e lo rifaremo a Settembre!
Santorini è stupenda, quelli affacci sulla caldera sono sempre spettacolari, ci torno sempre molto volentieri. Non conoscevo però la chicca del cinema in effetti qui in Italia non se ne trovano più ci andavo spesso quando c’erano
Un vero peccato che siano quasi spariti i cinema all’aperto!
E’ impossibile per noi raggiungere la Grecia in estate, e temo che invece in autunno sia completamente vuota e priva di cosa da fare e da vedere, anche perchè le giornate Si accorciano presto. Mi sa che tocca aspettare alla pensione..
UUuhhh! Ma sono stata citata!! Non me lo aspettavo, grazie!!!!
Comunque uno dei grandi segni di civiltà di Santorini è che in giro si trovano le ciotole ‘pubbliche’ per i crocchini dei gatti. Io sono stata tentata di comprarne un pacco per corrompere i pelosi della zona!😂
Mi sembrava il minimo dopo avermi fatto scoprire di Akrotiri/Atlantis!!
Che bellini i gatti sparsi per l’isola, ci saremo fermati mille volte, peccato che fossero diffidenti!
Io sono innamorata delle Grecia da tanto tempo e le sensazioni sulla pelle che ogni isola a modo suo è in grado di lasciare restano indimenticabili. Sono stata a Santorini in tempi non sospetti, quando il tramonto a Oia era uno spettacolo senza troppa folla; è un’isola che sa arrivare dritta al cuore e quella caldera spezzata a metà nel blu dell’Egeo mantiene la magia di Atlantide
Doveva essere ancora più bella con meno ressa! Concordo che la Grecia rimane nel cuore, tanto che a settembre esploreremo un’altra isola!
La mia conoscenza delle isole greche è davvero limitata e risale ad una vacanza in Grecia secoli fa: in realtà eravamo in un posto che nemmeno ricordo sulla terraferma, e da lì avevamo fatto la mini crociera di un giorno. Inutile dire che delle isole viste non abbiamo praticamente visto nulla. Per cui sì, Santorini per me è un sogno! Come nel tuo caso, anche io però finisco sempre per dare la priorità ad altre destinazioni che al momento della prenotazione sono più economiche, soprattutto visto che le ferie normalmente le faccio ad agosto. E in quel periodo non voglio nemmeno pensare alla ressa di persone in fila per le foto!
Avevo visto un video tempo fa in cui si parlava delle code chilometriche di gente in attesa di farsi fotografare con le famose cupole blu sullo sfondo, e a quanto pare c’è gente che si porta in cambio di vestito in modo da essere abbinata al colore del cielo o dei fiori…
Mi fa piacere leggere che sia stata la vacanza perfetta per voi!
Il motto è: prenotiamo il volo più cheap di una meta che ci interessa e partiamo. Stavolta, visto che sarebbe stato giugno e i prezzi degli hotel erano assurdi ovunque, ci siamo affidati al pacchetto di Easyjet Holidays e quindi ha giocato a nostro favore che ci fossero un sacco di isole greche tra le papabili mete da Bristol.
Avremmo potuto risparmiare ancora di più se avessimo scelto Zante ma io volevo vedere Santorini e quindi…!
Le code di Oia sono veramente inconcepibili. Capisco la bellezza dello scatto con le cupole blu, però così avranno tutti la stessa foto da postare su internet. A questo punto, meglio trovare un posto diverso dove poterle scorgere e fare la foto ricordo: si evita la fila e si ha uno scatto ugualmente bello di Santorini!
Ussignur… avevo obliato il casino di Oia e pure il noleggio (a prezzi assurdi) dei flying dress con fotografo personale.
Ecco, lì non credo che ci tornerò mai più ma in compenso il tramonto a Fira e i ristorantini di Magalochori resteranno nel mio cuoricino!
Megalochori è veramente un gioiellino e anche Pyrgos! Non ho provato i ristoranti in questi due villaggi ma a Megalochori ne avevo adocchiato uno che aveva un tavolo a forma di botte di vino!
Ma sai che non sapevo di questa cosa di EasyJet Holidays? Magari riesco a trovare qualche pacchetto interessante da Torino o male che vada da Milano!
Sicuramente qualcosa trovi!! Ci sono spesso molte offerte, vale la pena seguire anche la loro pagina instagram. Al momento offrono un ulteriore voucher di 75£ off (non ho idea di quanto offrano in euro)!