Mettere piede in un nuovo paese è sempre molto eccitante. tutto è nuovo, bello, grande e le possibilità sono infinite davanti a voi. I primi giorni sembra di essere su un altro pianeta. Tutto così diverso da come lo immaginavate e allo stesso tempo emozionante perché siete ancora nella vostra bolla. Siete appena arrivati, vi state prendendo qualche giorno per conoscere la città, abituarsi al suono di una nuova lingua, ai ritmi della vostra nuova casa in UK. Una casa che ancora vostra non è. Probabilmente la starete ancora cercando.
Ricerca della casa in UK: i vari approcci
Ci sono varie scuole di pensiero quando si va a vivere all’estero. L’ansioso cercherà una stanza dall’Italia, sperando nella buona sorte che l’appartamento esista davvero. Ma soprattutto che le foto di quella mansarda nell’attico al centro di Piccadilly siano veritiere cosa che, sappiamo tutti, non lo saranno mai. Probabilmente l’appartamento sarà a Bethnal Green, in una casa dove si divide il bagno con altre undici persone se si è fortunati. La stanza magari è anche al terzo piano della casa e non è una mansarda ma uno sgabuzzino con una finestra mezza rotta e dove non si riesce a stare per bene in piedi visto il tetto spiovente. No, non mi sto inventando nulla, è tratto dalla storia vera di un mio conoscente.
C’è poi il previdente: dall’Italia ha già preso appuntamenti per vari appartamenti. Ha cercato gli “amici” (buoni solo nel momento in cui servono a lui) da cui farsi ospitare per un paio di giorni. Così non appena trova il giusto connubio tra prezzo, zona e stanza, sloggia e si trasferisce nel suo stanzino delle scope dicendo che se mai servisse lui sarà disposto ad ospitare i suoi “amici”. Ammettiamolo, dopo questa prima “ospitata”, non si farà più vedere. Dopotutto, gli “amici”, erano i terzi cugini di un loro vicino!
Infine, last but not least, c’è l’avventuriero, categoria di cui faccio parte. Affitta un ostello o una stanza in un pub per una settimana. Il tempo di trovare casa e lavoro e trasferirsi il prima possibile senza dover rinnovare il soggiorno.
Trovare casa fuori Londra, che difficoltà!
Quando si è adolescenti ci si immagina una bella vita finita la scuola. Un buon lavoro dall’orario umano, uno stipendio sopra la media, il rispetto dei colleghi. Magari un partner al fianco e soprattutto una casa di proprietà. *TUMP* Avete sentito anche voi, sì? Quello era il tonfo che ho fatto io, cadendo dalla sedia mentre mi sganascio dalle risate al solo pensiero che qualcuno ci creda veramente a questa boiata.
Ora, magari voi siete figli degli Hilton e quindi una casa di proprietà ce l’avete pure, i miei complimenti. Se siete però dei poracci come tutti quelli che hanno lasciato il loro paese d’origine per cercare di meglio, quello che troverete all’estero sarà il vostro peggior incubo!
Avventuriera e poraccia, quando sono partita mi son detta che Londra era troppo cara. Perciò avevo deciso che la mia meta doveva essere Brighton. Quanto ci sarebbe voluto a trovare qualcosa? Pochissimo, mi ero detta. Invece, risposta sbagliata. La verità è che se non hai esperienze precedenti di lavoro in UK o dei contatti nessuno ti assume. Nessuno ti dà lavoro. Non puoi permetterti di dare un anticipo equivalente a sei mesi d’anticipo.
Quindi, dopo cinque giorni passati nella camera di un pub con bagno in comune, ho rifatto i bagagli. Ho cercato tra i miei “amici” chi potesse ospitarmi e ho trovato un amico di mia cugina. Londra, arrivo.
Come sono davvero le case in UK?
Arrivata a casa dell’amico di mia cugina, mi ero ripromessa di starci il meno tempo possibile. Avrei doveto condividere il letto con lui e non era una situazione ideale. Non ci conoscevamo neanche così bene quindi ho cercato il primo posto decente.
In due giorni avevo sloggiato e mi ero trasferita in una stanza minuscola. Poteva essere il doppio dello stanzino delle scope dove abitava Harry Potter dagli zii. Eppure era in zona Camden, una delle mie preferite di Londra. Avrei condiviso il bagno solo con altre due ragazze e un ragazzo. E fidatevi quando vi dico che ero stata fortunata. Poi la cucina era spaziosa, quasi sempre inutilizzata. L’affitto era settimanale ed era relativamente basso per Camden. Inoltre l’agenzia, a parte due settimane di anticipo, non aveva fatto storie: niente richiesta di vedere buste paga, niente garanzie che potevo effettivamente pagare. Ho scoperto solo in seguito che esistono mille agenzie del genere. Non hanno bisogno di garanzie ma neanche loro ne danno. La maggior parte sono gestite da italiani o spagnoli e affittano ai connazionali alle prime armi.
Essendo la mia prima stanza a Londra, tutto mi sembrava bello. Eppure dopo pochissimi giorni ho visto la fregatura. La lavatrice non funzionava bene, il lavandino perdeva; la finestra non si poteva chiudere completamente, i coinquilini erano sporchi. Inoltre il bagno aveva la muffa, in seguito ho scoperto che è una costante nella maggior parte delle case inglesi. Ho però soprasseduto su tutto, dopotutto abitavo a Londra finalmente! Mica potevo immaginarvi che avrei cambiato casa spessissimo. A volte succede per esigenze lavorative, una casa troppo lontana non è l’ideale.
E infatti dopo solo due mesi ero in una nuova camera.
Stavolta a Mile End. Ora, se avete mai vissuto a Londra, sapete che il sud est della città non è proprio un bel posto dove vivere. Spesso l’ho evitato nei due anni e mezzo di permanenza nella capitale inglese ma volente o nolente ho dovuto risiedervi per un mese. Avevo una stanza doppia, condivisa con un’altra ragazza. Era molto più grande della precedente, con giardino mai usato. Persino un affitto moderato per gli standard londinesi ma il bagno era condiviso con altre cinque persone. E per bagno intendo la metà dello stanzino delle scope, dove vi era solo il w.c.
Volevate lavarvi le mani dopo i vostri bisogni? Salite al primo piano dove si trova l’altro bagno con vasca e lavandino. No, il bidet non esiste. Fidatevi che all’inizio è una tragedia, ma non che poi dopo anni di permanenza in UK diventi rosa e fiori. Semplicemente si impara a farne a meno e usare il doccino. Ovvio che se vado in vacanza in Italia, la prima cosa che faccio è vedere il bidet in bagno, giusto per adorarlo un po’ prima di poterlo riusare.
Ah, scordatevi le prese in bagno per ragioni di sicurezza. Volete quindi asciugarvi i capelli? In camera vostra gentilmente. Immaginate la bellezza se avete la moquette!
Ho resistito un mese, dopodiché ho cambiato agenzia sono finita in zona tre nel Nord di Londra.
Case in UK che sembrano alberghi
Ho abitato a Turnpike Lane per un anno. Un po’ di stabilità dopo il turbolento inizio in quel di Londra. Stavolta avevo una stanza doppia tutta per me. Il bagno era accanto alla mia stanza e lo condividevo con tre ragazzi. In caso di bisogno, al piano di sotto ce n’era un altro con i servizi essenziali. La cucina era enorme ed aveva persino un soggiorno!
Sembrava la casa perfetta, persino i tre ragazzi, due italiani e un francese, erano tutti abbastanza puliti all’inizio. Eppure le utopie, si sa, durano poco. Proprio il francese si è rivelato il contrario. A parte l’occupare il bagno per due ore ogni mattina, fregandosene degli orari altrui, non puliva mai la vasca dopo averla usata. Inoltre dopo un paio di mesi, smise persino di lavare le stoviglie che usava. Molto gentilmente, un giorno, le ho prese ancora sporche dal lavandino e gliele ho recapitate davanti la porta della sua stanza. L’antifona era stata inviata.
Qualche mese dopo uno dei due italiani se ne andò. Ovviamente la stanza è stata presa in affitto subito. Nel frattempo pure il soggiorno era stato adibito a camera, perdendo quello spazio comune in casa.
Inoltre io dopo un paio di mese ho iniziato a condividere la mia casa con Marco, il mio ragazzo. Lo stesso succedeva nella camera di un mio altro coinquilino, dove la ragazza si era trasferita. Insomma, in poco tempo da quattro eravamo diventati sette con litigi e discussioni sulle pulizie. Chi non aveva chiuso la porta del giardino e chi non buttava mai la spazzatura. Finché un topo entrò in casa. Quella fu la goccia che ci fece fare i bagagli, di nuovo. Seppur non fu l’unico topo che vedemmo in una casa londinese.
Casa in UK: cosa serve per affittarne una
Dopo un anno di inferno, io e il mio ragazzo abbiamo cercato un monolocale per noi. La poca privacy iniziava a starci stretta e volevamo fare il passo successivo nella relazione: abitare da soli.
Le agenzie che affittano le case e non solo stanze sono più restrittive a livello di garanzie. Dovrete compilare un fascicolo di documenti e consegnarne altrettanti. A partire dagli ultimi tre mesi del vostro estratto bancario e delle vostre buste paga. In più una copia del vostro contratto di lavoro, attestando il numero di ore in media che fate a settimana. Questo per calcolare quanto prendete l’anno e se potete permettervi la casa. Infine, servirà una copia dei vostri documenti d’identità, meglio se un passaporto. Dopodiché aspettate che facciano i controlli su di voi.
Una volta passati i controlli dovrete pagare, oltre al primo mese d’affitto, il deposito. Esso equivale ad uno o più mesi d’affitto. Il tutto dipende dal vostro punteggio creditizio. La casa sarà poi vostra per un minimo di sei mesi. Dopodiché potrete rinnovare il contratto ogni sei mesi.
Il nostro primo studio flat
Ci siamo spostati a sud ovest quindi, la zona in di Londra, a Fulham. Praticamente a cinque minuti da Chelsea. L’appartamento era uno studio flat, quindi un monolocale dove bagno e cucina sono nella stessa stanza. Piccolo, poco luminoso; la cucina non aveva finestre e non era il massimo ma era il primo che avevamo trovato e ci siamo fiondati pur di scappare da una casa con altra gente. Sei mesi e tre topi dopo, più un avviso di sfratto per rinnovo degli appartamenti, cercavamo di nuovo casa.
Stavolta ne abbiamo viste diverse prima di deciderci su one bedroom flat. La casa aveva una cucina abbastanza capiente, un bagno grande, un corridoio da condividere dove erano situate queste due stanze che non era il massimo. E poi da una porta separata, che poteva essere chiusa a chiave, c’era la piccola stanza da letto e l’enorme, luminosissimo soggiorno che ci ha fatto dire sì all’appartamento. Saremmo rimasti probabilmente, finché i coinquilini del piano di sopra erano la coppia italiana con cui avevamo fatto amicizia e condividevamo il corridoio. Eppure dopo sei mesi ci siamo trasferiti di nuovo, stavolta a Cardiff.
Cambio città, cambio regole sulle case
Una volta nella capitale gallese, non ci aspettavamo problemi. Invece pur avendo lavorato a Londra, dovevamo provare di avere un lavoro a Cardiff. Sono stati anche molto più rigidi riguardo alle ore di lavoro e a quanto si fattura annualmente. Se non si raggiunge il minino sindacale da poterti permettere almeno una volta e mezza la quota di affitto annuale, niente casa.
Abbiamo avuto vari problemi, perché all’inizio mi sono trasferita solo io e poi mi ha raggiunto Marco che doveva trovare lavoro a Cardiff. Abbiamo quindi speso molto di più in deposito per il primo one bedroom flat a Cardiff. Inoltre quando dopo due anni l’abbiamo lasciata, non ci è stato tornato indietro in toto. Perché le agenzie cercheranno sempre di prendersi una parte del deposito, accusandovi di qualsivoglia problema. Quindi fate sempre le foto quando arrivate e quando ve ne andate.
Adesso viviamo in un appartamento con due camere da letto, due bagni, una cucina grande, un balcone e nella zona in di Cardiff. L’affitto è uguale a quello che pagavamo a Londra per l’uso di una stanza doppia in una casa condivisa. Abbiamo fatto i nostri sacrifici e le nostre scelte negli anni, e seppur non è stato tutto rosa e fiori, dopo anni stiamo finalmente bene in questa casa. Fino alla prossima che speriamo sarà di proprietà!
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Classe 1990, viaggiatrice entusiasta, appassionata di fotografia, siciliana ed expat in UK dal 2014. Ti racconto dei miei viaggi in coppia, dei luoghi della mia terra e di come riuscire a vivere una vita da expat senza perdere la testa.
Mi sembra proprio che l’ascensore sociale per un expat si misuri dall’alloggio, o sbaglio? comunque complimenti per la tenacia e per il risultato! :-
Non solo dall’alloggio, anche dal tipo di lavoro che fai.
Mi sono divertita moltissimo a leggere le tue avventure/disavventure con le camere e appartamenti a Londra e dintorni. Bella e utile la tua testimonianza diretta che pu? servire a chi si avventura lontano da casa
Non era Londra. Non era l’estero. Non ero altro che a 300 km da casa ma quando laurea in una mano e valigia dall’altra mi sono trasferita da sola a Roma ho vissuto un periodo di quasi cinque anni come lo descrivi magnificamente te. Eh si che ero in Italia, ero a pochi km da casa ma l’orgoglio a volte ci fa fare anzi non ci fa fare passi indietro.
A volte non basta essere lontanissimi da casa per rendersi conto cosa ci si lascia alle spalle, spesso i sacrifici alla lunga vengono ripagati. Spero tu abbia risolto alla fine e sia riuscita a trovare situazioni migliori!
purtroppo all’inizio bisogna abituarsi a questa situazione, conviverci per un po’ e poi raccoglierne i frutti
Complimenti per la tenacia, io non riuscirei a convivere con sconosciuti… Comunque ora hai la tua casa!
Che bella storia… fa capire che con volont? e tenacia alla fine si pu? arrivare ad una casa decente. Sei stata bravissima a non mollare, complimenti!
I traslochi sono sempre un vero incubo, quando sono tornata dalla svizzera ci ho messo una eternit? a riadattarmi
Mamma che esperienze da incubo, fortunatamente non ho mai avuto esperienze del genere e sinceramente non ti/vi invidio, di certo ammiro la tua/vostra caparbiet?, io probabilmente avrei ripiegato su un altra destinazione!
Come sempre tutto il mondo ? paese, molto spesso bisogna fare sacrifici e compromessi per avere una bella casa in cui vivere.
Oddio quante avventure e disavventure! Sicuramente ti hanno aiutato a crescere e ad apprezzare molto quello che hai ora 🙂 un piacere leggerti!
io non riuscirei mai a convivere con nessuno in casa…. ti faccio i miei complimenti per la tua adattabilit
Ho letto il tuo post tutto d’un fiato. Non ho mai condiviso la casa con nessuno che non fosse della mia famiglia o il mio compagno. Non so come avrei reagito. Ma non so come avrei reagito ad avere come ospite in casa un topolino. 😉
Noi abbiamo fatto 5 traslochi in 4 anni (con 2 cani) tra Francia, Galles e Inghilterra…un po’ ti capisco ? per fortuna non abbiamo mai avuto il disagio di trovare case orribili, perch? ? verissimo che in Uk trovi qualcosa che mai ti aspetteresti!! Meno male che vi siete sistemati bene a Cardiff, ? anche una citt? carina.
Immagino anche tu ne avresti cose da raccontare e, se volessi, ti invito a mandare un messaggio alla pagina per scambiarci le nostre esperienze!
Immagino quanto sia stato difficile! Io non ci sono stata quindi non ho avuto questo disagio ma immagino che non sia stato per niente bello.
Io non so se riuscirei a fare questo calvario….per me la casa confortevole e spaziosa ? tutto.
Purtroppo all’inizio si devono fare i sacrifici, soprattutto se si ? alle prime armi e non si hanno chiss? quali stipendi. Ma tutto arriva, pian piano. 🙂
Accidenti che esperienza .. all’inizio deve essere stato terribile.
Sono stata spesso a Londra e in Inghilterra ma – forse perch? le mie erano brevi vacanze – non ho mai avuto disagi del genere =)
Londra, in vacanza, ? magica, bellissima e diventa la citt? preferita di tutti. Viverci, al contrario, pu? diventare un incubo!
Ho cambiato ben 7 case in 10 anni e quindi delle case di inferno, che magari all’inizio sono belle ma con il tempo diventano un disastro, ne so qualcosa! articolo utilissimo soprattutto alla luce del mercato immobiliare psicopatico di Londra.
Amo Londra e se dovessi pensare ad una citt? dove poter vivere sicuramente la valuterei. Mi trasmette molta voglia di fare e molta voglia di vivere, una citt? dove non ci si ferma mai! Purtroppo, l’unica nota negativa, costa davvero tanto potersi permettere qualcosa di carino!
Capisco bene le difficolt?, la convivenza non ? mai un processo facile! Ma con un po’ di pazienza, tutto si aggiusta! Sono molto contenta che abbiate trovato una buona sistemazione! 🙂
Ho riletto, un paio di volte, la parte in cui scrivevi di aver lasciato i piatti davanti la porta del coinquilino. Non ero sicura di aver letto bene. 🙂 La convivenza ? sempre un processo delicato, se poi avviene con sconosciuti pu? diventare un caos. Alla fine del racconto ho tirato un sospiro di sollievo per voi e la fine dell’epopea. 🙂
Mi ? piaciuto molto leggere la tua storia. Apre a molti spunti di riflessione. Comunque complimenti e in bocca al lupo per il futuro.
Non sempre ? tutto rose e fiori. spesso, anzi quasi sempre, ci si trova in situazioni difficili che bisogna affrontare con coraggio. Voi ci siete riusciti. complimenti!
Capisco le difficolt? che hai incontrato e sono contenta che alla fine del vostro tunnel ci sia stata una bella cas!! complimenti!
In effetti credo che vivere all’estero a volte possa non essere semplice. ma voi siete stati proprio coraggiosi
Grazie! Spesso si dimentica che andare all’estero non ? proprio una passeggiata come pensano in molti
un racconto che rispecchia esattamente com’? la realt? di chi decide di trasferirsi non bisogna mai pensare che altrove sia pi? facile
mio marito ha vissuto a londra molti anni e ora vuole tornare in Inghilterra. Con me, figlie e gatti. Questo chiaramente tra un paio di anni quando la grande avr? finito gli studi. Zona? dice Liverpool perch? ci sono mille possibilit? in pi? e la citt? ? pi? vivibile da tanti punti di vista. Nel frattempo io tra ansia e panico per questa novit? coltivo il mio blog sperando diventi un lavoro perch? insomma … non so se a 40 anni sono in grado di reinventarmi . grazie delle info mi hai fatto aumentare l’ansia ancora di pi? ma … anche io ho vissuto le mie disavventure a Manchester e le mie avventure a Londra
Non era assolutamente mia intenzione mettere ansia, anzi, spero che la mia esperienza apra gli occhi a chi non ha mai vissuto a Londra prima e non sa cosa aspettarsi. Io vi consiglierei qualcosa di non troppo caotico per iniziare ma con buone prospettive lavorative. I miei suoceri si sono trasferiti due anni fa e sono entrambi sulla cinquantina; hanno trovato nuova linfa vitale qui. Ti auguro di trovare lo stesso, buona fortuna! 🙂
I tuoi racconti sono particolari, si fanno leggere! Spesso chi vive a Londra prima di trovare casa fa giri enormi ed in alcune situazioni le case poi deludono le attese…
E poi paghi prezzi assurdi per case dove alla fine passi pochissimo tempo perch? stai pi? a lavorare e sottoterra (in metro) che in altri posti!
Verit? nuda e cruda! Certo si pu? andare all’avventura e anche un p? “sognanti” della casetta come la vogliamo noi..ma poi non ? sempre cosi e se si trasloca definitivamente, i primi tempi bisogna far amicizia con la realt? dell’adattamento. Certo da buon italiano partirei anche io avendo contattato 3/4 di mondo conosciuto dove mi vorrei trasferire ma non sempre trover? quello che mi soddisfa. Ripeto…meglio adattarsi ed iniziare a sistemarsi in funzione delle proprie esigenze.
Sinceramente apprezzo moltissimo il tuo racconto. Niente robe edulcoranti, tutta verit?. Ed ? importante far sapere che per raggiungere i propri obiettivi, non sempre si incontrano strade facili.
Grazie mille, davvero. <3
Penso sia inutile dire che, una volta espatriati, sia tutto bello e non si cambierebbe nulla perch? la vita ? tutt'altro! Ma ti ringrazio ancora per il commento, ci tengo che traspari la verit? e la vita vera in questa rubrica sulla mia vita all'estero! 🙂
adoro i tuoi racconti! ho amici che vivono a Londra e anche loro mi raccontano storie assurde sul trovare casa e poi sulle case in s
Dovrebbero fare un documentario su certe case che sono pi? tuguri che appartamenti abitabili! I tuoi amici hanno tutto il mio sostegno!
In questo post mi sono rivista 5 anni fa , quando ho iniziato la mia esperienza in Svizzera e nel primo anno ho fatto 5 traslochi da un cantone all’altro (nemmeno nella stessa citt?!). Mi sono rivista con le mille pratiche burocratiche da espletare per prendere la casa in affitto – manco avessi dovuto chiedere un mutuo! – e le stesse problematiche con gli stessi ritardi per avere indietro la cauzione depositata all’inizio del contratto: io quella ormai la do’ persa anche perch? in Svizzera non ci sono avvocati pro-bono, ogni cosa ? a pagamento ed ? pure piuttosto cara, sicch? le spese per andare in tribunale per la cauzione andrebbero a superare la cauzione stessa. Sono contenta che ti sei finalmente sistemata, anche io per ora mi sono assestata. 😉
Quando ci si trasferisce ? sempre molto complicato, soprattutto quando la burocrazia ? diversa dalla nostra. Ma alla fine i sacrifici pagano sempre. E per il deposito.. s?, le agenzie ci mangiano molto su! Son contenta che per? ti sia sistemata anche tu!
i tuoi post sembrano racconti letterari…mi piace molto leggerti perch? mi immergo nella loccation che narri.
Bell’articolo, grazie per aver condiviso le tue esperienze sono davvero utili
Mamma che esperienza, deve essere stata davvero pesante .. oserei dire una odissea. Io ho vissuto in Inghilterra per sei mesi, ma sono stata davvero fortunata perch? un mio amico che viveva a Roma mi ha prestato la sua casa a Sutton =)
Come ti sei trovata a Londra?
Decisamente una fortuna poter vivere in una casa senza dover cambiarla ogni tot!
Che esperienza e bravi che avete tenuto duro e alla fine siete stati ripagati delle vostre fatiche e dei vostri sacrifici. Sono dell’idea che fuori Londra si viva pure meglio. Adoro il Galles e ti invidio un po’ perch? vivi a Cardiff. In bocca al lupo per tutto!
Grazie mille! <3
Come hai detto, fuori Londra ? quasi una passeggiata vivere meglio, ma per iniziare a fare esperienza la capitale inglese ? sicuramente il punto d'inizio!
mamma mia che esperienza! ho sentito diverse persone che hanno dovuto cambiare casa molte volte prima di trovarne una per lo meno vivibile. certo che se non sei ben decisa a rimanere, ti fanno passare la voglia
I primi mesi sono decisamente i pi? brutti e duri essendo quelli di assestamento e quindi sei sbattuta da un parte all’altra. Ci vuole tanta pazienza decisamente!
Ho letto con interesse la tua esperienza, immaginavo che fosse dura perch? anch’io mi sono trasferita dalla mia citt? verso una metropoli ma non cos? tanto! Spero che troverete la vostra dimensione ideale.
Grazie mille per il tempo che hai dedicato alla mia storia!
Fortunatamente adesso abbiamo trovato un appartamento degno di nota, ma questi 4 anni sono stati una montagna russa che non auguro a nessuno!