Eccoci arrivati alla quarta edizione di “Letture sotto l’ombrellone”, dove ogni anno vi consigliamo tra i quattro ai sei libri da leggere durante le vacanze estive.
Sicuramente il tempo non manca mentre ci si rilassa su una sdraio o sul telo mare e ci si gode il bel sole caldo dei mesi estivi. Dunque, questo è il periodo perfetto per prendere in mano un libro e nutrire la propria mente oltre che la tintarella.
Tra gialli, narrativa, storie d’amore e di cibo, vi proponiamo sei titoli che potranno ispirarvi altri viaggi e coltivare l’amore per la lettura.
Libri da leggere sotto l’ombrellone: le proposte di Veronica
Cannoli siciliani: mare, amore e altre cose buone, Roberta Corradin
Nella vita puoi sempre scegliere,
e cambiare vita è sempre un’opzione.
Lo sa bene Arianna che ha viaggiato moltissimo e ha vissuto tra New York e Parigi grazie al suo lavoro di giornalista e scrittrice. E proprio il suo lavoro la porta in Sicilia, dove scopre una terra fatta di amori, colori e sapori che le entrano dentro tanto da prendere tutto e piantare radici sull’isola.
Qui conosce Nisso, cuoco perfezionista e un po’ arrogante, con cui si scontra e da cui impara. Due mondi opposti. Lui ha sempre vissuto in Sicilia, lei è una nomade; lui ha trent’anni, lei cinquanta. Nessuno dei due ha voglia di una relazione ma solo di compagnia mentre realizzano i loro sogni.
Eppure, il destino se ne frega di qualsiasi progetto e tesse trame al posto loro, finendo per intrecciarli stretti in una storia che, anno dopo anno, li porta a confrontarsi e a costruire insieme case, menu, ristoranti, progetti reali e immaginari.
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Cannoli siciliani di Roberta Corradin è un diario, tra il biografico e la finzione, dei dieci anni che l’autrice ha vissuto in Sicilia.
Una storia appassionante, dove la Sicilia è una delle protagoniste, trasportandoci con la mente sull’isola e scoprendone sapori nuovi, accompagnati da un sentore di limone che non ci abbandona mai.
Il mio libro preferito del 2024 senza alcun dubbio.
La felicità è una cosa semplice, Lorenza Gentile
Vito Baiocchi ha deciso di farla finita. Corda alla mano, nodo ben fatto, sedia pronta e nota da ritrovare per la donna delle pulizie: Vito è pronto a lasciare questa terra. Eppure, il telefono continua a squillare mentre ha la corda al collo e lui non riesce a non rispondere.
La voce forte e perentoria di Nonna Elvira gli riempie le orecchie. L’anziana vuole tornare in Sicilia e vuole che sia lui ad accompagnarla. Non sapendo dirle di no, Vito prende un aereo da Londra fino a Milano e accompagna la nonna in un viaggio – esodo in treno alla volta di Firenze, Roma, Napoli e, infine, Gibellina dove tutto è iniziato.
Tra incontri buffi e situazioni tragicomiche, i due si confessano insospettabili segreti, mentre niente va come dovrebbe. Ma quando tutto sembra perduto, Baiocchi capisce che deve prendere in mano la propria vita e sforzarsi di credere nella felicità.
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L’anno scorso vi avevo consigliato “Le piccole libertà” della stessa autrice, che finì per essere il mio libro preferito del 2023. Quest’anno, invece, vi consiglio “La felicità è una cosa semplice”, un vero e proprio viaggio on the road ed emozionale alla scoperta dei segreti della propria famiglia e di sé.
Un viaggio alla ricerca di un motivo per vivere e non solo. Vito Baiocchi, insieme a sua nonna Elvira, intraprendono un viaggio in Italia per arrivare a Gibellina. La città colpita dal terremoto e mai più ricostruita, dove Elvira ha vissuto e ha perso tutto, tranne il nipote.
Uscendo dalla propria confort zone, il protagonista inizia per la prima volta a vedere la bellezza della vita di tutti i giorni. Capisce che il suicidio non è la risposta ma lo è il mettersi in gioco. È una storia delicata, dove tutte le ombre dei personaggi diventano pian piano luce.
Semplice e coinvolgente, la perfetta feel good story di cui si ha bisogno. Perché dopotutto la felicità è davvero una storia semplice.
Il segreto di Greenshore, Agatha Christie
Quando Hercule Poirot riceve una strana telefonata da Ariadne Oliver, dove si insiste che lui la raggiunga nel Devon, il detective belga non può fare altro che prendere un treno. All’arrivo, Poirot scopre che la sua vecchia conoscente ha creato una caccia all’assassino per volere di Sir George e Lady Hattie Stubbs.
Peccato che Ariadne sente che qualcosa andrà storto. Il suo intuito non la fallisce, anzi, il delitto avviene eccome e saranno le cellule grigie di Poirot a mettersi subito in moto per scoprire chi è dietro all’omicidio, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora.
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Ormai Agatha Christie è un habitué delle spiagge. Almeno uno o due libri gialli con protagonista Poirot non possono mancare nelle mie liste di libri. Ancora meglio se il volume in questione non arriva neanche alle duecento pagine! Perfetto quindi per un weekend o una giornata dedicata interamente alla spiaggia.
Seppur una storia più sottotono rispetto ai soliti romanzi, la Christie ha qui voluto omaggiare la sua casa al mare. Greenshore, infatti, rappresenta Greenway House, acquistata dall’autrice nel 1938 e ad oggi visitabile come casa museo.
La novella, intenzionalmente scritta per raccogliere fondi per la comunità, non ebbe il successo sperato e non venne pubblicata da nessuna casa editrice. Così, l’autrice ne ricavò un secondo libro: La Sagra del Delitto. Mentre usò i soldi ricavati da “Appuntamento con la paura”, con protagonista Miss Marple e sempre ricavato da Il segreto di Greenshore, per investirli nella chiesa della sua comunità.
La novella è stata pubblicata postuma nel 2014 con prefazione scritta da uno dei nipoti di Agatha Christie.
Potete aggiungermi su Goodreads per leggere in anteprima le mie recensioni e sapere cosa sto leggendo al momento.
Libri da leggere sotto l’ombrellone: le proposte di Rainbow
Sepolcro in agguato, Robert Galbraith
Ormai lo sapete: per me estate significa tuffarmi in una serie di letture gialle, giallissime. E quindi ci sono cascata di nuovo. Appena uscito il giallo della Rowling (il settimo della serie di Cormoran Strike pubblicato con lo pseudonimo di Robert Galbraith) me lo sono accaparrata sul Kindle.
Stavolta ci troviamo davanti ad un’indagine diversa dal solito: Cormoran deve indagare su una serie di reati presumibilmente commessi all’interno di una setta religiosa, e per farlo sarà costretto a infiltrare tra i suoi ranghi Robin, la sua socia e cotta (neanche più tanto) segreta.
Il giallo è ben costruito e, come già successo per gli altri titoli della saga, tiene incollati fino all’ultima pagina. Rispetto all’ultimo titolo uscito (Un cuore nero inchiostro) questo mi è sembrato più “fresco”, probabilmente il modo diverso in cui è stata costruita l’investigazione rispetto al solito ha contribuito a svecchiare una saga che, arrivata al settimo capitolo, iniziava ad essere un po’ stanca.
Per di più, il filone narrativo della ragazza infiltrata nella setta ha contribuito ad alzare tantissimo la tensione lungo tutto il libro, ad ogni pagina tenevo il fiato per paura che venisse scoperta. Cambiare un po’ le carte in tavola, insomma, ha di sicuro contribuito a rendere questo capitolo più interessante e dare una boccata d’aria ad una saga che, per quanto interessante nei singoli casi trattati, iniziava a sembrare ripetitiva.
Anche in questo caso la risoluzione è stata forse un po’ più veloce di quello che avrei preferito, ma comunque meno del volume precedente.
L’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il tirare per le lunghe la relazione tra Cormoran e Robin, questo continuo tira e molla che ormai va avanti da sette libri e, almeno nel mio caso, non mi genera più alcun tipo di interesse.
Ora come faccio ad aspettare fino al prossimo volume?
Il signore delle mosche, William Golding
Lo confesso: non avevo mai letto “Il Signore delle mosche”, e l’unica reference che avevo sul tema di questo libro era la puntata dei Simpson che ne faceva la parodia.
Ho deciso di rimediare, visto che spesso e volentieri quando non so cosa leggere mi butto sui classici. In fondo, se si chiamano “classici” e sono immortali e senza tempo, ci sarà un motivo, no? Arrivata alla fine della lettura, non saprei dire se questo recupero last minute sia stato un bene.
La storia è quella di un gruppo di bambini che, dopo un incidente aereo finisce su un’isola deserta e deve sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi. I bambini provano ad organizzarsi in una “società civile”, ma man mano che i giorni vanno avanti sono sempre più preda delle superstizioni e degli incubi, fino a diventare dei veri e propri selvaggi capaci di terrificanti atti di violenza. Finiscono per dividersi in gruppi e farsi la guerra, convincendosi che oltre a loro sull’isola ci sia una misteriosa identità demoniaca che li spia.
Proprio per questo dico che non so se sia stato un bene leggerlo: è un libro che mi ha scosso tantissimo, che credo fosse proprio l’intento dell’autore. L’idea che a separarci dai comportamenti bestiali e violenti ci siano soltanto una serie di regole a cui abbiamo deciso come società di aderire, ma che possono scomparire in qualsiasi momento lasciando spazio alla crudeltà, mi spaventa e mi tocca nel profondo. Lo vediamo tutti i giorni semplicemente accendendo la tv: nelle situazioni estreme come quelle di guerra, quella che chiamiamo “umanità” scompare, e lascia posto alla brutalità. L’idea che il filo sia così sottile, che possa spezzarsi da un momento all’altro, mi spaventa sinceramente.
È stata una lettura davvero difficile da portare avanti fino alla fine, anche se con il senno di poi direi che è assolutamente consigliata per chi, come me, ama interrogarsi sulla natura umana.
L’altra Grace, Margaret Atwood
Ormai lo sapete: Margaret Atwood è una delle mie autrici preferite, e fino ad ora non ho ancora trovato un suo libro che non mi sia piaciuto.
L’altra Grace non fa eccezione. So che Netflix ne ha tratto una serie che non ho ancora visto (ne vale la pena? Qualcuno di voi l’ha vista e me la consiglia?), perché ero rimasta abbastanza delusa dall’adattamento del Racconto dell’ancella, di cui ho apprezzato solo la prima stagione.
La storia di Grace è ispirata ad un fatto storico realmente accaduto: l’omicidio di Sir Thomas Kinnear e della sua governante, Nancy Montgomery nel 1843. Del crimine furono accusati la cameriera Grace Marks (che dà il titolo al romanzo) e lo stalliere James McDermott.
Il libro è fruibile anche se non avete idea di quale sia la storia originale. Io stessa dell’omicidio Kinnear-Montgomery so praticamente solo questo.
L’intento della Atwood infatti non è quello di ricostruire la dinamica del reato, come una moderna youtuber appassionata di true crime. Lei parte dai fatti per raccontare una storia completamente nuova, completamente sua, che ha come protagonista Grace Marks prima che arrivasse agli onori delle cronache come brutale assassina. Per tutto il libro, il lettore sarà portato ad interrogarsi sul fatto che Grace sia colpevole o no. L’autrice ne ricostruisce sapientemente la vita, ne racconta la quotidianità, in un crescendo che arriva fino al momento dei delitti di cui è accusata.
Tutto avviene dalla voce di Grace stessa, che si trova in carcere e ha dei colloqui con uno psicologo chiamato per stabilire se sia in grado di intendere e volere.
La narrazione è così fitta e densa (ma mai pesante) che ho divorato il libro, per arrivare fino alla fine il più in fretta possibile. E non sono stata delusa. Lo stile di Margaret Atwood mi ha preso per mano dalla prima all’ultima pagina, trascinandomi appieno nella vita di Grace. È stato come vivere ogni momento accanto a lei.
il modo in cui l’autrice riesce a tratteggiare i suoi personaggi è così coinvolgente che non vi renderete nemmeno conto di essere arrivati alla fine del romanzo. Consigliatissimo!
E voi quale libro state leggendo al momento?
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Siamo Veronica e Rainbow e insieme siamo le autrici di Lostwanderer.it
Entrambe con la passione per la scrittura, il volerci raccontare e i libri, abbiamo aperto il nostro spazio web nel 2017. Assieme scriviamo a quattro mani la rubrica “Viaggiare con la mente” e “Fuori casa” dove mettiamo a confronto la nostra vita fuori dalle nostre regioni d’origine.
Mi ispira tantissimo Agatha Christie, soprattutto adoro i suoi gialli e questo non l’ho ancora letto!
Acquistato e letto in pochissimo tempo, mi è piaciuto moltissimo tanto che non riesco ad iniziarne di nuovi perché non voglio lasciare andare le sensazioni che la storia mi ha lasciato!
A quale dei libri ti riferisci? 🙂
Oh, questo articolo fa proprio al caso mio! Ho comprato ieri un nuovo ebook reader e non vedo l’ora di riempirlo di chicche e i vostri consigli per l’estate mi incuriosiscono molto!!!
p.s. a me la serie “The Handmaid’s Tale” è piaciuta tutta ma devo darti ragione, la prima stagione vince sulle altre!
La prima mi è rimasta troppo nel cuore per continuare ahahah
Ola ragazze! Io adoro questi vostri articoli di consigli per la lettura, anche perchè capitano a fagiolo visto che proprio ieri ho apeto un post su uno dei gruppi che frequento per chiedere suggerimenti!
“Il segreto di Greenshore” consigliato da Veronica credo che lo comprerò entro sera mentre i consigli di Rainbow… ehm… li ho già letti tutti… potrei però rileggermi “Il Signore delle Mosche” che amo molto.
Ah, a me la serie tv “L’altra Grace” è piacuta e, poiché è una miniserie finita, non soffre del problema de “Il racconto dell’ancella” che è stata insensatamente tirata per le lunghe!
Altri libri per l’estate non so quali saranno perchè sono in un momento di indecisione assoluta: da una parte vorrei rileggermi tutta la saga dei Lungavista di Robin Hobb, dall’altro lato però non sono in periodo molto fantasy e magari preferirei qualcosa di meno lungo, tipo un po’ di libri che non facciano parte di una saga, giusto per variare.
Guarda, se vuoi altri consigli sui libri, posso farti una lista lunghissima in privato o puoi spulciare il mio Goodreads, ci sono delle chicche tra i libri che ho letto quest’anno che prima o poi riuscir ad inserire anche nei prossimi post sul blog.
Comunque, così su due piedi, che penso potrebbe piacerti, ti consiglio “I grandi miti classici riveduti e corretti” di Se i social network fossero sempre esistiti o “la sovrana lettrice” di Alan Bennett.
Mi inspirano molto i primi due. Per quanto riguarda i gialli, conosci la saga del Commissario Battaglia di Ilaria Tuti? Mi sono appassionata!
Non la conosco, dovrò andare a cercarla!
Grazie dei tanti consigli, mi intriga un sacco “Cannoli siciliani” e benché io non sia una da ombrellone e spiaggia, troverò il tempo per leggerlo. Amo meno i gialli, anche se si leggono tutto d’un fiato
Mi ispira molto la Felicità è una cosa semplice, mi sembra una bella trama particolare come quelle che possono piacermi, grazie del consiglio!
Spero ti piaccia!
Ecco fatto, un libro della Christie sarà la mia prossima lettura. Infatti i gialli li preferisco leggere proprio in estate, non so perchè ma il caldo e la noia estiva mi ispirano per rimanere concentrata ore sull’argomento lettura e “chi è l’assassino?”.
I gialli d’estate sono un must!
Il Signore delle Mosche è sempre stato uno dei miei libri preferiti, da quando l’ho studiato sui banchi di scuola con il prof di inglese alle superiori. Lo adoro e vi ringrazio di averlo inserito nell’elenco.
È stato un bel trauma da leggere, ma è una lettura da affrontare!
Dei libri proposti due mi colpiscono all’istante.
Il primo per il riferimento culinario ma non solo, la trama potrebbe coinvolgermi totalmente.
Ma è il secondo quello che appunto nella lista dei libri da leggere, il viaggio di Vito in treno con la nonna sulla costa tirrenica non posso perdermelo.
I libri di Lorenza Gentile sono sempre una coccola!
Come ogni anno anche questo temo che non riuscirò a fare nemmeno un giorno di mare! Poco male, non sono una persona da spiaggia ma quando ci sono consigli su cosa leggere non mi tiro mai indietro! Cannoli siciliani mi ispira parecchio!
Cannoli siciliani. Mare, amore e altre cose buone l’ho messo nel carello, grazie per i consigli! Magari mi sblocca un po’ il blocco del lettore.
Sicuramente, anche perché è una sorta di diario quindi perfetto per superare il blocco del lettore.
Sicuramente tutti belli, ma Il signore delle mosche e L’altra Grace sono tra i miei preferiti e li consiglio anch’io!
Sono contenta di aver beccato i tuoi preferiti!
Grazie mille una guida perfetta per le letture estive, mi convince molto Cannoli Siciliani mi piacciono molto i libri ambientati in Sicilia, ne ho letti diversi e dalla trama anche questo penso che non mi deluderà
Se ami i libri ambientati in Sicilia, ti consiglio anche “Amuri” di Catena Fiorello.
Io sto rileggendo l’arte della gioia, di Goliarda Sapienza. Sono sicura piacerebbe anche a voi. Io della vostra selezione devo assolutamente comprare cannoli siciliani invece, mi intriga moltissimo.
Dovrò dare un’occhiata a “L’arte della gioia”, grazie del consiglio!
Come sempre ottimi consigli di lettura e, sarà per la differenza di età, tutti titoli nuovi per me. Siccome anche io adoro i gialli giallissimi mi sa che mi hai convito per Galbraith
L’estate ormai è giallissima ahahahah
Cannoli siciliani l’ho visto in vetrina proprio ieri: mi sono fermata, ma la libreria era chiusa. Mi sa che a questo punto dovrò tornare oggi perché il tuo suggerimento, Veronica, mi ha convinta! E Agatha Christie: un grande classico da ombrellone anche per me. Sai che io periodicamente rileggo quelli che avevo già letto anni fa?
Per quanto riguarda Rainbow, aspettavo la tua opinione sull’ultimo libro di Robert Galbraith. Mi trovo d’accordo con quello che dici, e anche io sono stata davvero in ansia per Robin, temendo che venisse scoperta, segregata, sacrificata eccetera. Anche questa volta, come hai detto tu, la soluzione è stata un po’ sbrigativa ma meno del volume precedente. Questo è approvato a (quasi) pieni voti!
Sono abbastanza sicura che apprezzerai moltissimo “Cannoli siciliani”! Agatha Christie è sempre una garanzia e il mese prossimo uscirà proprio un post sui suoi libri. Ancora non ho mai riletto quelli che ho perché ci sono romanzi che non sono riuscita ancora ad acquistare e leggere ma sono sicuro che appena finirò la collezione, inizierò anche io a rileggerli.
Anche questo è perfetto come libro da ombrellone: Punk 57 di Penelope Douglas. L’hai letto?
No, non l’ho letto ma grazie del consiglio!
Grazie a te per la risposta! 🙂