Diario di una fuorisede

Diario Fuorisede: Organizzare una vita disorganizzata

Se ti sei perso l’ episodio precedente del Diario Fuorisede, puoi recuperarlo qui.

Sul mobile accanto al tavolo dove lavoro c’è una pila di agende. E quando dico “una pila”, non sto mica scherzando. Sono ben 7.

Una è l’agenda del Tiger col planning settimanale. Mi dà il colpo d’occhio su quello che ho da fare quella settimana, quante lezioni, quante “uscite programmate”, e con una rapida consultazione posso subito dire sì o no quando mi propongono di fare qualcosa.

Poi c’è l’agenda delle abitudini. Visto che di base sono profondamente pigra, la uso per tenere traccia dei miei comportamenti da “brava bambina” tipo allenarmi o mangiare sano. Serve a qualcosa? Beh sì, non avete idea di quanto sia bello aprire quelle pagine la mattina e vedere una sfilza di spuntine verdi.

Sopra quella delle abitudini, si trova l’agenda della gratitudine. Ogni mattina, mentre aspetto che il caffè sia pronto, segno tre cose per le quali sono grata. Di solito si tratta di cose belle che mi sono successe il giorno prima. Mi aiutano a iniziare la giornata in maniera positiva, e a non focalizzarmi sulle cose negative. L’agenda della gratitudine ha una sorella gemella, che però riposa sul mio comodino. La sera, infatti, prima di mettermi a letto mi piace “svuotare la testa” lasciando su carta tutti i pensieri che mi tormentano, in modo da concedermi una notte di sonno serena.

Poi c’è il Kakebo, aka l’agenda delle spese di casa. Confesso di non essere bravissima a gestire il denaro, e quest’agenda mi aiuta tanto. Ogni mattina segno le spese del giorno precedente, e questo mi aiuta davvero tanto a fissarmi un budget per le spese e mantenerlo. E soprattutto, risparmiare.

Infine ci sono 3 Tudù, i quaderni per le liste creati da MissCreamyCreamy col suo brand CreameShop. Li ho comprati perché erano bellissimi e io alle cose belle non resisto (l’ho già detto che con la gestione dei soldi faccio pena?). Ma alla fine ho trovato un modo per impiegare in maniera produttiva anche loro.

Un Tudù è quello dedicato alle cose di tutti i giorni. Lì mi segno di andare in lavanderia, chiamare il collega, pagare le bollette… tutte quelle cose quotidiane che nella calca di impegni rischiano di sfuggirmi.

Un altro è dedicato al lavoro. Ci segno tutti i progetti a cui sto lavorando e a che punto sono, le scadenze di consegna, le correzioni da fare… ah, lì sopra ci sono pure le scadenze per questo blog.

L’ultimo quadernino è quello dei sogni. Ci sono scritti gli obiettivi che vorrei realizzare per quest’anno, le cose che vorrei comprare… un piccolo angolo di paradiso e desideri, insomma.

La mattina, appena sveglia, le agende mi fanno compagnia in attesa del caffè. Sono una di quelle persone (bestie di Satana) che si svegliano piene di energie. Sto il più lontano possibile da social appena sveglia, perché so che possono essere un’influenza negativa. Preferisco concentrarmi sulle cose belle e scrivere qualcosa sin da subito.

Perché ormai l’avrete capito, scrivere è la mia passione più grande, tanto da sceglierlo anche come lavoro. Non mi stanca mai.

Quindi ho 7 agende. Questo fa di me la persona più organizzata del mondo? MANCOPERILCAZZO.

Oltre alle agende, essendo grafomane incallita, mi segno cose e cose, anche importanti, su fogli sparsi in giro per casa. Che poi devo raccattare, altrimenti mi scrivo una cosa importante di lavoro e poi me la dimentico, e resta incompiuta nei secoli dei secoli finché i miei colleghi non vengono a chiedermela.

A volte mi chiedo come sarà la mia vita quanto tornerò a condividere i miei spazi con qualcuno, dopo più di dieci anni di solitudine completa. Di sicuro qualcosa della mia routine resterà, ma altro si perderà in quella dell’altra persona, creando insieme una nuova routine che includa le mie e le sue abitudini. 

Cosa che per me potenzialmente potrebbe essere drammatica: appena mi perdo un attimo, tutti i miei buoni propositi, le belle giornate organizzate e produttive vanno all’aria.

Soprattutto quando a casa arriva qualche persona “estranea” come un tecnico. Ma questa, come sempre, ve la racconto un’ altra volta.

16 pensieri su “Diario Fuorisede: Organizzare una vita disorganizzata”

  1. Anche io come te sono una matta (in senso buono) che sente sempre il bisogno di scrivere! Queste agende Tudù non le conoscevo, devo assolutamente rimediare.

  2. Adoro tutti i tuoi capitoli della vita fuori sede!
    Per le agende ero come te, tante e per vari scopi.
    Ora sto cercando di mettere tutto su una,
    Ma che pasticci che faccio su ogni pagina così

  3. Io sono bravissima a comprare agende bellissime o a tema con le cose che mi piacciono.
    Ne avrò una quarantina lì sulla mensola.
    Le ho comprate perchè mi scordo tutto e ho bisogno di segnarmi anche di andare in bagno, infatti sono tutte lì. Intonse.
    Sono così disastrosa che mi scordo pure di usarle quindi sono profondamente invidiosa del fatto che tu riesca a riempirle!

  4. Non ho tutte queste agende ma mi ritrovo con te nel lasciare pizzini e foglietti ovunque e poi, puntualmente, me li perdo e finiscono nel buco nero delle cose perdute… Però bella l’idea di scriversi i tre pensieri positivi e i tre pensieri negativi prima di andare a nanna, potrebbe essere un rimedio al mio costante malumore!

  5. Ma che brava io fatico a completarne una! Tengo tutto in testa con il rischio di dimenticare o non riuscire a fare cose ma anche scrivere sull’agenda richiede tempo e spesso salto i miei consueti planning. Scrivo sempre però in viaggio e mi piace il diario della gratitudine, ottima idea

  6. Ti invidio, negli anni ho comprato centinaia di agende ma nessuna è stata mai inaugurata. Preferisco spuntare tutto sul cellulare. lo trovo al momento più pratico. Anche se avere l’agenda in borsa continua a piacermi.

  7. Mi piace tantissimo l’agenda della gratitudine! Ti copio immediatamente l’idea così ho un motivo per comprarne una nuova

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