Diario di una fuorisede

Diario Fuorisede: Il matrimonio di mia madre

Se ti sei perso l’episodio precedente del Diario Fuorisede puoi recuperarlo qui.

Non so quante persone possano vantarsi di aver partecipato al matrimonio dei propri genitori. Beh, nel mio caso era quello di un solo genitore, però fa lo stesso.

Mia madre è sposata in seconde nozze, dopo essere rimasta vedova prima dei 50 anni. Quindi, nel 2013, io mi sono trovata a partecipare al suo matrimonio. Ero già la fuorisede che conoscete, avevo visto il futuro marito quelle due/tre volte scarse, quando tornavo a casa in Puglia.

Visto che sono cresciuta nel classico paesino in cui “ci si conosce tutti” però, conoscevo la famiglia del futuro marito, li avevo visti qui e lì in giro. 

Se dovessi scegliere un solo aggettivo per descrivere la sensazione di partecipare al matrimonio della propria madre, sceglierei “strano”. Avevo visto mia madre in abito da sposa nelle foto rigorosamente in stile anni 80 in giro per casa. L’abito, come qualsiasi cosa mai avvenuta negli anni 80, era quantomeno discutibile, ma non posso giudicarla: era perfettamente in linea con la moda dell’epoca e anzi, probabilmente a quei tempi l’avranno invidiata tutti per il suo (discutibilissimo) abito a meringa.

Vederla in un abito da sposa “moderno”, con qualche ruga in più e un altro uomo accanto è stato strano. Non nel senso negativo del termine: semplicemente, è una di quelle cose che non ci vengono presentate così di frequente nel quotidiano. Sono sicura che anche molti di voi avranno genitori separati/vedovi che hanno trovato la felicità con dei nuovi compagni. È una realtà affermata e diffusa, eppure la famiglia allargata non è ancora entrata nell’immaginario collettivo (fatta salva l’eccezione dei “Cesaroni”).

All’epoca mia sorella era già sposata, ma non c’erano ancora in nipoti in giro per casa. C’eravamo io e lei al primo banco (della chiesa, non di scuola), a guardare nostra madre rinascere dopo un lutto che l’aveva distrutta, accanto ad un uomo che non solo amava lei, ma stava anche imparando ad amare noi come figlie. Non tutti hanno la fortuna di avere un padre presente e amorevole, per questo io sono doppiamente grata, perché ne ho avuti ben due. 

Mio padre era un uomo che, nonostante un lavoro che lo teneva fuori casa per 12 ore al giorno, era sempre attento ai bisogni delle figlie. Il nuovo marito di mamma ha raccolto la sua eredità, preoccupandosi affinché io e mia sorella continuassimo a stare bene. Per dirne una, ora mia sorella lavora nella sua azienda agricola, che è diventata una vera e propria azienda di famiglia.

Del giorno del matrimonio ricordo molto poco, sarà l’emozione (scusa ma’), in compenso sono piena di ricordi degli anni successivi.

Le seconde nozze di mamma hanno portato ad una nuova casa, che è quella dove la vostra Rainbowsplash al momento passa le vacanze estive; una pletora di nuovi parenti di cui ricordo a malapena il nome (siamo una famiglia del sud: quando ci riuniamo “tra parenti stretti” siamo comunque almeno 60 persone). 

Per questo uno dei miei articoli sul blog è stato “Come sopravvivere alla famiglia allargata”.

Come tutte le famiglie, allargate o meno, ci sono momenti belli e brutti, incomprensioni, litigi, giornate in cui ci si sveglia di malumore.

Persino giornate in cui tua madre chiama i Carabinieri perché non rispondi al telefono.

Ma questa, come sempre, ve la racconto la prossima volta.

5 pensieri su “Diario Fuorisede: Il matrimonio di mia madre”

  1. Questo racconto così personale e allo stesso tempo sincero e pieno di affetto e gratitudine ti fa davvero onore e a me un po’, ha emozionato.

  2. C’è poco da dire davanti a certe situazioni…
    Sicuramente i miei più sinceri auguri per la tua mamma ed un grande abbraccio e tutti voi per questa grande avventura che è la vita!

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