DISCLAIMER: I Manuali di Sopravvivenza sono articoli volutamente ironici e sopra le righe. Non vanno presi (troppo) sul serio.
In tempi in cui l’inflazione è alle stelle, fare la spesa è come farsi un giro di shopping in una boutique di lusso e gli stipendi restano al livello “servo della gleba”, cosa può capitare di così devastante da peggiorare una situazione già precaria?
Le cose che si rompono. E hanno bisogno di essere riparate. O sostituite. Quella che vi scrive è una Rainbowsplash disperata, con una stampante che ha smesso di funzionare dopo SOLO dieci anni di uso e abuso intensivo. Che ovviamente ha smesso di funzionare nel momento in cui mi serviva stampare l’accredito autore per il Lucca Comics, costringendomi ad una soluzione d’emergenza. Sono sconvolta. Perché le cose si rompono sempre nel momento meno opportuno?
Le cose LO SANNO quando hai bisogno di loro. E scelgono di rompersi proprio quando non puoi farne a meno.
Ci sono -10 gradi fuori? Saluta la caldaia.
Hai una visita medica all’ospedale di Montesperduto? La batteria dell’auto ti abbandona.
Devi stampare una fattura? PC e stampante si suicidano in contemporanea, roba che neanche Romeo e Giulietta.
E a questo punto che si fa? Beh, ovvio, chiami un tecn… POSA SUBITO IL TELEFONO.
La prima regola del club dei poveracci è che non si chiama mai il tecnico, a meno che non sia strettamente necessario.
13 anni da fuorisede hanno forgiato una donna in grado di fare da sola la maggior parte della manutenzione ordinaria. Il mio primo consiglio è: compra una cassetta degli attrezzi IKEA. Costa poco e contiene praticamente tutto quello che ti serve per le riparazioni di tutti i giorni.
“Ma io non ho mai riparato nulla!”
Però c’è qualcuno che lo ha fatto, ha filmato tutto con dedizione e lo ha caricato su Youtube. Ed è tutto quello di cui hai bisogno. Qualsiasi cosa, dal come sostituire il nastro della tapparella al come sbrinare il frigo, ha un video tutorial a prova di imbecille. Fare una prova, prima di chiamare il tecnico, non costa nulla.
“E se faccio danni cercando di ripararlo?”
Può succedere. Ma a quel punto metti su la miglior faccia innocente, chiami il tecnico e gli dici che l’hai già trovato così. Lui non ti crederà, sia chiaro, ma fingerà di crederti per evitarti l’umiliazione. Anche perché questa cortesia gliela paghi in fattura.
“Non faccio prima se chiamo il tecnico?”
Una volta la mia caldaia faceva un rumore esagerato. Tipo quello di un pandino anni 90 che prova a fare una salita senza le catene in una tormenta di neve. Ho chiamato il tecnico, che per diverse ore ha provato a convincermi che quel rumore fosse assolutamente normale. Praticamente l’ho pregato di venire. E quel giorno non aveva nemmeno troppi appuntamenti! Quindi…siamo proprio sicuri che col tecnico si fa prima? Per farlo arrivare in tempi brevi devi avere fortuna o essere pronto a svuotarti il portafogli.
Le regole sacre delle riparazioni fai da te:
- Non andare nel panico. Le cose sono spesso moooooolto più semplici di quello che sembrano. Solo perché vedi un groviglio di cavi non significa che ti servirà una laurea in ingegneria per sbrogliare tutto
- Fai piano. Se devi forzare qualcosa, rischi di romperla
- Cerca esattamente quello che di serve. Al posto di un generico “come riparare la caldaia”, cerca “come regolare la pressione della caldaia marca Colcazzochefunziono modello Credici”
- Stacca l’elettricità. Se devi fare un lavoro che include i cavi, disattiva la corrente per tutto il tempo della riparazione
- Chiudi il rubinetto centrale. Se devi intervenire su acqua/gas, chiudi i rubinetti centrali
- Se non vuoi farlo o non lo hai mai fatto prima, chiedi ad un amico. Magari sa farlo lui o ha qualche ziocugino che sa farlo
- Chiedi il conto dei favori fatti. Hai presente il tuo vicino di casa, quello che ripara lavatrici? Ricordi quella volta che hai ritirato un pacco per lui? Bene, ricordaglielo quando si rompe la lavatrice.
- Conserva i libretti d’istruzioni. Di solito contengono le soluzioni ai problemi più comuni di qualsiasi apparecchio. Pro tip: se hai poco spazio in casa, scannerizzali e fanne dei PDF. Proprio usando la stampante che ti si è rotta ieri.
- Non avere paura dei tuoi limiti. Va bene se ti senti sicuro quando si tratta di riparare la caldaia, ma non il condizionatore. Basta che abbia un tecnico di fiducia a cui rivolgerti, e possibilmente un fondo imprevisti.
- Assistenza h24 non significa assistenza h24. (Aggiunto in extremis da una Rainbowsplash rimasta appiedata sui colli toscani insieme ai colleghi, in attesa di un carro attrezzi alle due di notte).
“Riparare questa cosa mi costa più che ricomprarla nuova!”
Benvenuto nel mondo del consumismo e dell’ obsolescenza programmata. Ormai qualsiasi apparecchio esce di fabbrica già con una data di scadenza, e no, non puoi farci niente. Puoi continuare a ripararlo fino a che ci stai dietro, ma ad un certo punto diventerà troppo costoso. Cerca di capire quale sia più o meno il ciclo di vita di tutto quello che hai in casa. Quando sai che “la fine è vicina” per qualcuno dei tuoi apparecchi, inizia a guardarti intorno, approfittando di sconti e offerte del momento. Tipo la sottoscritta che ha passato l’ultimo mese a cercare una stampante, in attesa degli sconti del Black Friday.
Non che non abbia provato a ripararla anche stavolta, eh.
Solo che non riconosce più le cartucce, non è più compatibile con l’app della HP, e il caro vecchio metodo del “riavvia e riprova” non funziona più. Persino una fuorisede disperata sa quando è il momento giusto per lasciar andare le cose rotte.
Ciao, sono Rainbowsplash, e mi definisco “un gavettone di colori”: mille passioni, mille cose da fare (sempre in zero tempo) e un sacco di buonumore. Scrivo per passione e per professione. Qui sul blog trovate le mie avventure da fuorisede, i miei consigli a tema beauty e i miei manuali semiseri di sopravvivenza. L’ho già detto che ho mille hobby?
Sono cresciuta a pane e MacGyver, quindi io un tentativo lo faccio sempre, almeno per le cose dove credo di poter riuscire, poi ci sono le altre. Quelle in cui io SO che mio marito è abile, tipo un lampadario il cui montaggio prevedeva di tassellare il soffitto della cucina fino a farlo sembrare quello di una sala torture, tanti erano i ganci. In quei casi io do al bestio carta bianca solo che la prossima volta devo ricordarmi di scrivere una data di scadenza sulla carta bianco perchè, a discapito della lentezza dei tecnici, 6 anni per un lampadario mi sembrano un filo eccessivi…
Pane e MacGyver mi ha spezzata!????
Io sono un vero disastro nel fai da te, ho la fortuna di avere un marito invece molto portato e molto paziente in questo genere di cose altrimenti io butterei un sacco di cose senza nemmeno provare a ripararle
Io ho imparato a riparare il minimo indispensabile per sopravvivere ahahah
Parole sante le tue, e vere soprattutto. Quello che racconti succede un pò in tutte le case, nella mia compresa. Per fortuna negli anni Paolo è diventato un esperto di piccola idraulica e muratura, così adesso le riparazioni le fa lui. Ma non sempre mi fido…
Imparare a fare il minimo indispensabile salva la vita ahahah e il portafogli