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Manuali di sopravvivenza

Come sopravvivere alle festività pandemiche

L’anno scorso il buon Conte vi aveva salvati. Aveva detto “lo faccio per la salute pubblica”, senza specificare che si riferiva a quella mentale. Quest’anno però, vi è già toccato o vi toccherà: avere a che fare coi parenti durante le festività. E dopo un anno di stop, potreste non essere pronti ad affrontare le vecchie care domande su laurea o fidanzatina, o le nuove paranoie sulla pandemia. Vi serve un manuale di sopravvivenza.

  1. E TU CHI SEI?

Ammettiamolo. Già era difficile ricordarsi dei parenti prima, quando bene o male li vedevamo almeno tre volte l’anno. Ora, che non li vediamo da un pezzo, rischiamo l’effetto “scusa, ma tu chi sei?” Con tutti quei parenti che vanno oltre il primo grado di parentela. Per non parlare delle persone che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di riprodursi, quindi vi troverete a spasso per casa dei bambini senza sapere a chi appartengono. Ci vorrà un pezzo per ricordarsi di Patrizio, il fidanzato della cognata del cugino di vostro zio. La cosa più saggia, che suggerisco da anni, è: NON CHIAMARE NESSUNO PER NOME, per evitare sbagli, e soprattutto, fare domande più neutre possibili. Sì a domande del tipo “Come va? Che mi racconti di bello?”, no a “Ma come sta tua madre?” Che rischiano risposte del tipo “Guarda che mia madre è morta dieci anni fa”. Non mettetevi nei guai, cercate di semplificarvi il più possibile le feste.

2. DOMANDE SCOMODE 2.0

Una volta erano le domande su lauree e fidanzati a metterci in difficoltà. Poi è arrivato il Covid a sbloccare un nuovo livello di disagio. Siate pronti a tutta una serie di domande su che vaccino avete fatto, se conoscete il cugino che è risultato positivo al Covid due settimane prima, se sul vostro posto di lavoro sanificano a dovere. Scoprirete tutta una serie di nuovi parenti:

 -IL PARENTE VIGILE

Vi chiederà il green pass prima di farvi sedere a tavola. Pure se vivete insieme e lui sa benissimo che il green pass lo avete, magari vi siete pure vaccinati insieme.

-IL PARENTE IPOCONDRIACO

Insisterà per sedersi a capotavola, metterà la mascherina per andare in bagno, chiederà di cambiare forchettone ogni volta che una persona diversa si serve l’insalata.

-IL PARENTE NO VAX

Cercherà di convincervi a non fare il vaccino, insisterà nel raccontare gli effetti collaterali gravi e affermerà con assoluta certezza che da qui a due mesi i vaccini verranno ritirati dal mercato perché pericolosi.

-IL PARENTE SI VAX

Ha già fatto tre dosi e prenotato quarta e quinta. Il suo cavallo di battaglia è la frase “Non importa quante dosi dovrò fare, io le faccio tutte!” E cercherà di convincervi a prenotare la quarta dose, anche se avete fatto la terza ieri.

-IL PARENTE INCONSAPEVOLE

Sembra che a lui la notizia della pandemia non sia arrivata. Ha continuato a viaggiare per tutto il mondo come se niente fosse. È stato nei posti più infetti del mondo. E non si è mai beccato il Covid, pure se la mascherina la indossa una volta ogni dieci.

-IL PARENTE SFORTUNATO

Non esce mai di casa. È chiuso nel suo appartamento da Febbraio 2020. Lavora in smartworking, si fa consegnare la spesa a casa. Si è preso il Covid tre volte.

-IL PARENTE TRAUMATIZZATO

Quello che si è preso il Covid e te lo racconta come una guerra. Sono passati otto mesi e ancora non riesce a sentire bene i sapori (cosa che non gli impedirà comunque di scofanarsi tre porzioni di lasagna).

-IL PARENTE RILASSATO

Si è preso il Covid e nemmeno se ne è accorto. Alle domande dell’ipocondriaco risponde con serenità dicendo di aver avuto due linee di febbre e stop. Di solito viene interrotto dal parente traumatizzato che invece aggiunge il dramma.

-IL PARENTE SIMPATICONE

Normalmente è quello che urla “Ambo!” Quando estraggono il primo numero a tombola. Si è evoluto, e a tavola commenterà ogni portata con “Ma sono io o questa lasagna non sa di niente?”. Un burlone immancabile.

-L’ABBRACCIATUTTI

“Vieni qui, chissene del Covid” è il suo motto. E abbraccia e bacia tutti. Pure il camionista di passaggio fuori di casa.

-IL MISANTROPO

Con la scusa del Covid, sta lontano da tutti e si mette in un angolo. Non parla nemmeno, che le particelle di saliva potrebbero essere contagiose.

-IL MANIACO DEL PULITO

Disinfetta tutto con l’amuchina. Apre i regali coi guanti in silicone, pulisce la scatola, apre il regalo, pulisce il regalo, ringrazia, va a lavarsi le mani.

Si prospettano delle Feste davvero interessanti. E ricordate, se manca qualcuno di questi parenti alla vostra lista, vuol dire che quello siete voi.

16 pensieri su “Come sopravvivere alle festività pandemiche”

  1. Molto divertente questo post! Io sono andata (dopo due anni) a trovare la mia nonna e i miei zii dopo le feste in Piemonte e devo dire che è stato molto bello. Tutti vaccinati, tranquilli e, per fortuna, non si è parlato più di tanto di Covid! : D

  2. In realtà ho vissuto bene il pranzo natalizio, eravamo non molti e mi ha fatto piacere dopo tanto tempo rivedere un po’ i miei nipoti. Capisco però che incontrare persone lontane crea situazioni come da te descritte

  3. Ho parenti di ogni genere, con ogni genere di vaccino o ipocondria. La fortuna di questi Natali sfortunati è che le visite e gli inviti sono razionati. Meno parenti, più diluiti nel tempo e visite brevi, durante le quali non si fa in tempo a chiedere o agire. È un risvolto positivo… ops! Positivo non si può più sentire!

  4. proprio per evitare quello che descrivi, sono fuggita dal Natale! Questo non impedisce che siano vicini di casa e amici a giocare i ruoli di cui sopra…. per ora ho sperimentato il no vax, il si vax e soprattutto quello che abbraccia e bacia nonostante tutto; io mi considero moderata ma quando è troppo è troppo e certe volte la mascherina e il distanziamento sono una vera salvezza

  5. Che divertente questo articolo, mi avete fatto ridere ma devo ammettere che ci ho trovato anche tanta verità, io vivendo molto lontano non ho questi problemi di festività con parentele e devo ammettere che non mi mancano queste radunate

  6. Tesoro io e mia figlia abbiamo passato il Natale con il Covid e ti assicuro che è davvero pesante stare in isolamento durante le feste, soprattutto se hai sempre rispettato le regole e ti sei sempre comportata in maniera rispettosa verso gli altri. Ti dirò che nonostante tutto non siamo diventate fanatiche dell’amuchina!

  7. Mi rivedo un po’ nel misantropo, per cui starei sicuramente lontana dal parente abbracciatutti 😉 Ma quello che sopporterei di meno è il simpaticone, forse perché ho un amico che è proprio così.
    Per quanto riguarda le domande, ti sei mai ritrovata davanti a un parente che ti chiede: “Mi riconosci, vero?” a cui sei costretta a sorridere imbarazzata sperando che non ti faccia delle domande a trabocchetto?

    1. Il parente Che chiede “Ma mi riconosci, vero?” Di solito è quello che l’ultima volta lo hai visto quando eri in fasce, quindi doppiamente infame

  8. Io, per evitarli tutti, le passo da sola a casa con mio marito. Tanto non possiamo comunque fare nulla, quindi ci godiamo la nostra pace e serenità, finalmente dopo tanti anni, possiamo dire di stare veramente bene!

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