DISCLAIMER: I manuali di sopravvivenza sono articoli fortemente ironici, scritti con toni esagerati e non vanno presi troppo sul serio.
DISCLAIMER 2: Questo manuale di sopravvivenza rispetta tutte le regole dei DPCM.
Lo ammetto, questo manuale non era in programma. Ma è nato da un commento sotto al mio precedente articolo (lo trovate qui) e non potevo non cogliere lo spunto. Perché saremo pure in tempi di pandemia, ma non preoccupatevi: appena si potrà tornare alla normalità le feste terrone riprenderanno. E voi dovete essere pronti ad affrontarle.
1. BATTESIMI, COMUNIONI E CRESIME
Questo tipo di feste fa parte di un’unica categoria, meglio nota come “Vabbè ma l’importante è la funzione religiosa, poi facciamo solo una cena coi parenti stretti”. I parenti stretti in questione sono in un numero variabile tra 60 e 412, e la cena comprende almeno 12 portate. Generalmente in queste occasioni si regalano: oro, arnesi tecnologici, soldi. Ovviamente, soprattutto se si parla di cresime, l’iPhone è il regalo più quotato. La durata media di questo tipo di festa terrona è di mezza giornata, funzione religiosa inclusa. Ma può allungarsi drasticamente se siete i padrini o le madrine della situazione, e dovrete sottoporvi a lunghe sessioni di foto. Come ricompensa, però, vi beccate il regalo più grosso.
2. COMPLEANNI DI BAMBINI
Anche in questo caso, la scusa ufficiale è “Vabbè ma facciamo la festa solo per il bambino”, salvo poi mettere il dj, la musica fino alle quattro di mattina e l’alcool che scorre a fiumi. La festa “ufficiale” dei bambini inizia alle sei di sera e finisce alle otto di sera, ma i bambini restano poi sequestrati, costretti a dormire sui tappeti, mentre gli adulti cantano le canzoni di Celentano al karaoke. In queste occasioni, è abbastanza normale che il bambino riceva una quarantina di regali tutti uguali, tutti comprati allo stesso negozio il pomeriggio stesso del compleanno. Il festeggiato li aprirà tutti con la medesima espressione di stupore, pensando a quando potrà vendicarsi da adulto regalando pigiami e pantofole.
3. COMPLEANNI DI ADULTI
State attentissimi a quelli delle decine: i quaranta, i cinquanta e i sessanta vengono festeggiati in pompa magna con fuochi d’artificio, carretto dei gelati e musica anni 70 fino a tarda notte. Chissenefrega se è martedì e alle sei devi alzarti per andare a lavorare. Vorrai mica mancare al compleanno dello zio Tonino? Quello si offende. Occhio, perché poi in questo caso gli inviti sono molto subdoli. “Vieni verso le otto che ti offro un pezzo di torta”. Non cascarci. È solo un modo per farti andare lì, trovare amici e famiglia riuniti al gran completo che ti sequestrano al grido di “Vabbè ma ormai sei qui, resta a festeggiare!”.
4. NATALE, PASQUA E ALTRE GRANDI ABBUFFATE
Mi dispiace informarvi che è impossibile scampare alle grandi abbuffate delle feste. Se vi trovate in un raggio di meno di 100km dal luogo della festa (anche 150km in caso delle feste importanti tipo Natale), siete obbligati a partecipare. Vi sedete a tavola e se vi va bene potete alzarvi dopo 12 ore. O potete alzarvi per farvi una pennica sul divano più vicino. L’importante è che non abbandoniate il campo di battaglia. Le feste sono gli Hunger Games, e ne resterà solo uno. Quello che riesce a chiedere il bis del panettone. Ah, e se si tratta di Pasquetta, avete il lasciapassare per uscire di casa e fare la braciata con gli amici solo dall’adolescenza in poi. A patto che a comprare la carne sia vostra madre, e che la compri per un esercito.
5. 25 APRILE, 1 MAGGIO, 15 AGOSTO…
Ovvero quelle ricorrenze che nessuno festeggia davvero, ma che al Sud diventano una scusa per abbuffarsi. Come sopra, ci si siede a tavola e lì si resta, fino allo sfinimento. Di solito il menù è più leggero delle feste classiche, ma ricordate che “leggero” al sud vuol dire “meno di 10 portate”. Magari la nonna avrà avuto pietà facendo i panzerotti al forno e non fritti, così sono più sani. Ma col ripieno di lardo, strutto e mozzarella.
6. FESTE A SORPRESA
Siete a casa di un amico terrone. È pomeriggio, prendete un caffè insieme, fate due chiacchiere. Si fanno le sette di sera e voi provate a togliere il disturbo. L’amico vi invita con aria innocente a restare per cena, visto che ci siete. Accettate, vi sembra una scelta senza conseguenze. ERRORE GRAVE. Nel giro di sette minuti l’amico terrone avrà già chiamato una quarantina di persone, sentito il servizio di catering e l’animazione per i bambini, chiamato il tizio che fa le decorazioni coi palloncini e trasformato la serata in “Festa di fine estate”, “Pizzata di metà dicembre”, “Braciata mista della prima luna piena del nuovo anno lunare”. Mai sfidare la sorte. I terroni non hanno bisogno della laurea in organizzazione di eventi. CI NASCONO.
7. MATRIMONIO
Ok, arrivata a questo punto mi sono resa conto che il matrimonio è la summa di tutte le feste terrone. Per cui non gli farei onore parlandone qui. Il matrimonio terrone si merita il suo manuale di sopravvivenza, e potrete leggerlo il mese prossimo.
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Ciao, sono Rainbowsplash, e mi definisco “un gavettone di colori”: mille passioni, mille cose da fare (sempre in zero tempo) e un sacco di buonumore. Scrivo per passione e per professione. Qui sul blog trovate le mie avventure da fuorisede, i miei consigli a tema beauty e i miei manuali semiseri di sopravvivenza. L’ho già detto che ho mille hobby?
Sono fidanzata di terrone, ma sobrio! Sicché le feste sono sentite, ma non esageratamente… esagerate. è vero che il leit motiv è mangia mangia mangia senza motivo. Aspetto a gloria il post sui matrimoni. Ho assistito a ben due matrimoni terroni e sono sopravvissuta per raccontarlo!
Complimenti, hai guadagnato la medaglia da terrona d’onore!
Mi dispiace contraddirti, ma io non ho mai visto una nonna che non frigge i panzarotti e sono terrona XD
A parte questo mi hai fatto molto sorridere… Bellissimo questo articolo! 🙂
Li friggono e poi li infornano, così sono light! La saggezza delle nonne!
Ho adorato questo articolo, super divertente…bravissima!!!
Tra l’altro sono pugliese e quindi capisco bene tutto, perché anche da noi è così. Per non parlare dei matrimoni che durano dal mattino presto fino a notte fonda. Se tutto andrà bene dovrò venire ad agosto in Sicilia per un matrimonio… non vedo l’ora!
Inizia a digiunare da adesso! Ahahah
Queste descrizioni delle varie feste mi hanno fatto tornare in mente tanti ricordi: la famiglia della moglie di mio zio è originaria della Calabria per cui i compleanni delle cugine, gli onomastici, le comunioni-cresime ecc erano sempre più impegnative di una maratona. Ma la festa che richiede la maggiore dose di impegno, anche ora che sono adulta, è il pranzo del 26 dicembre: dopo la cena della vigilia e il pranzo di Natale, il giorno di Santo Stefano prevede ore e ore a tavola, con una carrellata incredibile di piatti. Un mix di ricette piemontese e calabresi, una leggerezza che puoi solo immaginare.
Cosi leggero che per alzarti a fine pasto devi rotolare ahahah
Ho il marito calabrese quindi comprendo benissimo tutto quello che scrivi! Non esageri affatto! A me uccidono soprattutto i matrimoni. Si possono trasformare in un vero incubo! E poi dopo servono almeno due giorni di digiuno!
I matrimoni sono una prova di sopravvivenza!
Molto divertente il tuo spaccato italiano così festoso! Le feste del sud sono iconiche e fanno parte ormai della letteratura. Sono emiliana e anche noi non scherziamo… Forse ci mettiamo più ballo liscio, ma le modalità si assomigliano molto!
In che senso il ballo liscio? Voglio partecipare solo per vedere il liscio ahahah
Carinissimo questo articolo! Io sono del Nord con parenti che hanno le loro radici qui da sempre ma, credimi, a volte penso che qualche antenato sia del Sud. Le nostre feste infatti sono come quelle che racconti nel tuo articolo, con pranzi chilometrici; le portate vengono pure contate per gioire ancora di più nel sapere quante ne sono state mangiate! Certo, alla fine della festa arrivi stremata per il cibo, la confusione, i preparativi…ma quest’anno che tutto questo non c’è stato, mi è mancato molto.
Vero, quest’anno ci siamo resi conto di quanto certe cose fossero importanti
Questo articolo mi ha molto divertita. Ironico al punto giusto, ha descritto uno spaccato del Sud Italia davvero interessante. Per tradizione e provenienza queste usanze non fanno parte della mia quotidianità, ma ne ho sentito parlare da diversi amici.
Tutti hanno qualcuno da cui sentir raccontare certe storie ahahah
Una sola regola: une vero terrore non può sopravvivere alle feste terrone 😀 So che per chi non c’è abituato possiamo sembrare esagerati con tutte queste feste e tradizioni ma non potrei vivere neppure un giorno senza. Posso dire, ovviamente in maniera giocosa, W noi terroni? 😀
Per chi non è terrone queste non sono feste, sono sequestri di persona
hahhahaha! Sono del centro sud, e per quanto non siano esasperate a questi livelli, devo dire che anche le nostre funzioni sono sulla buona strada. Ormai Si sparano fuochi d’artificio anche per la prima ecografia. nei paesi qui vicino Si usa anche fare un vero pre-matrimonio quando Si chiede la mano alla futura sposa, che a volte è più sfarzoso del matrimonio stesso. Io non tollero nulla di tutto ciò, tanto che mi sono sposata al comune con solo i testimoni. Mia madre l ha saputo il giorno stesso.
I FUOCHI D’ARTIFICIO! Ahahah li avevo dimenticati