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Manuali di sopravvivenza

Come sopravvivere al freddo

DISCLAIMER: I Manuali di Sopravvivenza sono scritti in modo volutamente ironico e sopra le righe. Non vanno presi troppo sul serio.

Io amo l’inverno. Lo giuro. È l’unica stagione in cui posso infilarmi il cappotto sopra al pigiama e andare a fare spesa nel massimo comfort. Ma non è sempre tutto rose e fiori (e tisane), quindi ecco una guida per sopravvivere alla stagione fredda.

  1. LE BOLLETTE

Ok, partiamo subito con la vera nota dolente di questo inverno. Con le bollette alle stelle, abbiamo imparato a metterci un maglione extra (ma pure due/tre) e a sederci con le coperte sulle gambe, come facevano i nostri nonni. Tutto per risparmiare un po’  sul riscaldamento. I più furbi lasciano il forno acceso dopo averlo usato, nella speranza che possa davvero fare qualcosa per riscaldare un minimo casa. Non funzionerà, è solo un’illusione. Funziona solo se vivete in 12mq, come la sottoscritta. Ma voi continuate a farlo, se vi fa stare bene. Tanto a tradirvi sarà quell’unico giorno in cui uscirete da casa dimenticandovi i termosifoni accesi. E starete fuori per 18 ore, trovando al rientro un paio di cammelli che vi pascolano in salotto, e un impiegato dell’ Enel che vi consegna una targa come miglior cliente. Siete fregati.

2. I VESTITI

Io non so veramente chi si occupi di scegliere la moda invernale, ma so che ogni anno vedo sempre gli stessi due, immortali filoni:

-bello ma freddo

-caldo ma brutto.

Alla prima categoria di solito appartengono quei vestiti dedicati ad un pubblico di giovanissime che non hanno ancora scoperto l’esistenza della cervicale: cappotti lunghi ed elegantissimi, ma sottili come un capello, stivaletti mozzafiato che ti lasciano il piede a -12 e simili.

Nella seconda categoria c’è invece tutto quello che punta a farti assomigliare ad un omino Michelin: imbottito, goffo, incapace di camminare, ma caldo. Molto caldo.

Mi sembra ovvio che io preferisca la seconda opzione.

Oltre alle mode, devo dire che spesso nella stagione fredda anche i colori mi lasciano perplessa: se in estate è tutto un tripudio di colori, in inverno devi soffrire indossando il color muflone morto o pozzanghera di Roma. E poi ci chiediamo perché la gente odia il freddo.

3. IL CIBO CALDO

Se siete davvero audaci, provate a prepararvi una pasta al forno il 15 agosto. 

Quando arriva il freddo, in automatico ci si sblocca una vena cuciniera che non sapevamo di avere. Un po’ per tenere il forno acceso e scaldare casa (vedi punto 1), un po’ perché le nostre sagge nonne ci dicevano che per scaldarsi tocca iniziare da dentro, e quindi ci fiondiamo su cibi bollenti. Possibilità di prendersi un’ustione alla lingua col puré di patate o infilare la mano nel forno senza presina e trovarsi con due dita in meno: altissima.

4. TISANE

Ok, lo so che ne ho già parlato nei segni d’invecchiamento, ma le tisane esistono e sono state concepite palesemente per quando fuori fa freddo, per essere sorseggiate mentre guardiamo la pioggia. Per questo hanno confezioni attraenti che in pratica ti supplicano di prenderle dallo scaffale. E per questo ogni volta ci caschi, comprando una tisana nuova al tiglio, mandorla, curcuma, pepe, olio e prezzemolo. Pure se sono vent’anni che bevi la stessa tisana ogni santissimo giorno, ci caschi di nuovo. E anche questa tisana si aggiunge all’ignobile pila in fondo al mobile che sta lì a prendere polvere mentre bevi per l’ennesima volta il tuo cavallo di battaglia.

5. SPOSTARSI

Spostarsi, quando fa freddo, richiede capacità di sopravvivenza che manco Bear Grylls. Se siete in auto dovete fare i conti con la brina, la pioggia, la neve, l’asfalto gelato, il vetro che si appanna…

Non va meglio coi mezzi: le attese degli autobus, i treni col riscaldamento a palla, i voli dirottati per il cattivo tempo. Che poi: FA FREDDO! Dove volete andare? Statevene a casa con la vostra tisana. Per tre mesi. Va bene così.

6. CAPPELLI

SO che questa poteva tranquillamente andare nei vestiti, ma si meritano una sezione a parte. 

CAPPELLI. Possiamo parlare del fatto che sia praticamente impossibile trovare un cappello NON BRUTTO? 

O ti fanno sembrare un fungo, o hanno dei colori improponibili, o hanno quel pompon in testa che sembra il segnalino di The Sims. E poi quando li sfili hai bisogno di un parrucchiere al volo che ti risistemi la piega.

Quando trovate i cappello perfetto, poi, di sicuro appartiene alla categoria figo ma freddo. E quindi vi arrendete.

E voi? Siete più persone da caldo o da freddo?

20 pensieri su “Come sopravvivere al freddo”

  1. Giusto prima per un viaggio in Lapponia in pieno inverno qualcuno mi ha citato un famoso detto, che in italiano si traduce più o meno così: “il cattivo tempo non esiste. Esistono solo i vestiti non adatti”. Considerando che sono sopravvissuta a diverse ore diurne e notturne all’aria aperta, forse avevano ragione! 😀
    Comunque mi permetto di dissentire sui cappelli: li adoro! 😀

  2. Sono freddolosa, ma inizio a preferire l’inverno alle estati torride. Per quanto riguarda i cappelli, io ne vedo di molto carini addosso alle altre, peccato che a me stiano malissimo!

  3. Per quanto mi riguarda, sono la reincarnazione di un iguana. Odio il freddo con tutta me stessa, odio i cappotti, le scarpe pesanti, i guanti, i cappelli ed ogni cosa che imponga una lunga vestizione ogni volta che si deve uscire di casa. Uscire? una vera violenza se il termometro va sotto i 3 gradi centigradi. Vorrei andare in letargo come gli orsi e svegliarmi affamata si, ma anche tanto tanto dimagrita!

  4. Mi piace questo articolo! E’ così poco serio che avrei potuto scriverlo io!
    Adesso però ci tengo a risponderti per punti:
    1) Per il riscaldamento io uso i gatti come coperta. Sono termoautonomi e funzionano benissimo. In mantenimento però costano come l’Enel. Se ci metti il veterinario costano di più.
    2) Per i vestiti credo nel pile ma non quello vero. Quello sintetico. Quello che non avrai mai freddo. Quello che quando lo toglierai, grazie all’effetto serra interno, il tuo vicino tre case più in là morirà a causa dei gas tossici.
    3) Qui da noi il piatto di natale sono gli anolini in brodo. Quelli che ogni anno mio marito pretende di avere in tavola per ferragosto. Ogni. Santo. Anno.
    4) Trentanove. E’ il numero di tisare ora presente in casa.
    5) Posseggo una jeep e ho le catene. Ho anche gli sci da risalita con pelli di foca. Non temo nessuno spostamento dopo essere entrata in un buon numero di pile al punto 2.
    6) Ho più cappelli che tisane. Per l’inverno bando all’animalismo da salotto e W la Vera Lepre!

  5. Sei un mito! Ho letto il tuo articolo da cima a fondo sghignazzando in continuazione, e devo dire che mi ritrovo in ogni singolo punto, soprattutto la parte relativa alla tisane e ai cappelli!

  6. Come sopravvivere al freddo, mi sono divertita a leggerlo con un pochino di invidia, perché anche per vivere sempre al caldo occorre un vero manuale di sopravvivenza, quando lo vorrai scrivere contattami !

  7. Io dell’inverno adoro più di tutto le tisane, le ho di ogni tipo e il must della tipica giornata invernale è tisana, netflix, gatta… Starò invecchiando?

  8. Ma guarda non credo che i vestiti più caldi siano brutti. Io sono una freddolosa davvero esagerata e ho risolto il problema con i collant termici e i body intimi in caldo cotone, sopra i quali puoi anche mettere solo un vestito e un golfino. Tengono davvero caldissima la pancia e la schiena e non ci rimette il look.

  9. Ahahahhah divertente l’articolo, quella che “manco Bear Grylls” mi è piaciuta 🙂 Io sono una “freddofila”, amo il freddo, la neve e soprattutto l’autunno. E’ vero che quest’anno, sarà l’età che avanza, sento più freddo, quindi mi vesto a strati, cappelli compresi.

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