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Manuali di sopravvivenza

Come sopravvivere al Carnevale

DISCLAIMER: I manuali di sopravvivenza sono articoli ironici, scritti con lo scopo di intrattenere, e non vanno presi (troppo) sul serio.

Quando mi sono resa conto che questo articolo sarebbe uscito precisamente il giorno di Martedì grasso, l’argomento del mese è praticamente saltato fuori da solo. Non so in che rapporti siate voi con la festa di Carnevale, ma io continuo ad amarla alla veneranda età di 28 anni, e quando posso continuo ad andare alle feste in maschera. Ma non per tutti è così, quindi procediamo per gradi.

  1. IN PRINCIPIO FU LA COCCINELLA

Ognuno di noi, almeno una volta, da bambino, si è beccato per Carnevale un costume da animale. Orsetto, ape,coccinella. Per me è stato Dumbo, e sfido qualsiasi persona a non ritrovarsi con un trauma quando all’asilo ti vestono come l’elefante più sfigato nella storia dei pachidermi. Riguardando quelle vecchie foto, probabilmente vi chiederete cosa avevate fatto di male per meritarvi il costume da animaletto. Magari avevate tenuto i vostri genitori svegli una notte di troppo e…SBAM. Per punizione quest’anno ti infilo un costume in puro acrilico con le orecchie da coniglio. Roba che anche se la temperatura è sotto lo zero, in quel costume si crea un microclima tropicale per cui si suda all’inverosimile. Se avete bambini piccoli, evitate loro questo trauma. Diciamo basta ai costumi da animaletti.

2. LA PRINCIPESSA E IRON MAN

I bambini, però, ad una certa età prendono una brutta abitudine: iniziano a parlare. E questo permette loro di porre fine a quell’età di maltrattamenti nota come “età dei costumi da animaletto”. I bambini iniziano a chiedere di poter scegliere i loro travestimenti. Ed inizia l’età delle principesse e dei supereroi, che costringe i genitori ad avventurarsi nei meandri dei Disney Store il sabato pomeriggio per accaparrarsi l’ultimo costume da Elsa taglia 5 anni. Vi sta bene, ve lo siete meritato per il costume da ape. L’età che va dai 4 ai 10 anni è probabilmente la più problematica. Perché i bambini crescono, cambiano gli idoli e ogni anno serve un nuovo costume. E se avete figli più piccoli, probabilmente intanto il supereroe che piaceva al vostro primogenito sarà passato di moda, e il secondo ne vorrà comunque uno nuovo. Però, per i bambini questa è la fase più divertente: coriandoli, stelle filanti, scherzi, e ogni anno un costume nuovo.

3. TROPPI FILM AMERICANI

Quando si passa all’adolescenza, il modello perfetto per il costume di carnevale diventa il costume di Halloween dei film americani per adolescenti. Salutiamo le principesse e i supereroi, benvenuti vampiri/gattine/infermiere/zombie, meglio se facili da realizzare (un po’ di trucco bianco in faccia, ed è subito vampiro) e con poco tessuto, perché si sa, durante l’adolescenza si sperimenta. Al posto dei coriandoli, si inizia con le bottiglie di birra perché ogni scusa è buona per dimostrarsi “adulti”. E se state pensando di scrivermi nei commenti che non avete mai bevuto nulla di alcolico prima dei diciotto anni, sono qui per rassicurarvi: vostra madre non vi sta guardando, quindi non c’è bisogno di mentire. Le feste di Carnevale diventano il posto per rimorchiare, si va in discoteca, si balla e ci si diverte nella maniera autodistruttiva che caratterizza gli anni dai 14 ai 19. Nulla di grave, passerà anche questo. Voglio dire, se siamo sopravvissuti ad un costume da Dumbo, non saranno di certo una birra e una minigonna ad ucciderci.

4. PER TUTTO QUESTO TEMPO?

Qui arriva la domanda clou: ma fino a che età è legittimo vestirsi per festeggiare il Carnevale? E, come per tutte le cose della vita, la risposta è sempre la stessa: fino a che ti va. A 19 anni ti sei rotto (ma magari anche prima?)? Bene. Hai 40 anni e non vedi l’ora di travestirti? Bene. Da questo punto di vista, i pluricitati genitori dell’articolo sono i più furbi: con la scusa di accompagnare i bambini alle feste in maschera, possono travestirsi e sembrare dei genitori modello. Ma qualsiasi età va bene per divertirsi per una sera. In fondo si sa, è solo una scusa come un’altra per passare una serata diversa dal solito, divertirsi a diventare qualcun altro, magari trovare un locale che organizza una festa a tema.

5. MARTEDÌ GRASSO

Ma quanto sono stati furbi quelli che hanno inventato il Carnevale a farlo finire proprio di martedì? È una festa asociale per eccellenza. Chi è che andrebbe in discoteca di martedì? Solo chi non ha nulla da fare il giorno dopo. Dev’essere per questo che mi piace così tanto in effetti. Andare nei locali di venerdì/sabato significa consegnarsi ad una calca impressionante di gente che ti schiaccia e non ti fa respirare. Il martedì grasso, invece, ti permette di andare a divertirti senza trovare troppa folla. È vero, i locali sono pieni comunque, ma mai come nel weekend. E nel 2020 c’è da dire che probabilmente il bonus “coronavirus” terrà a casa un bel po’ di gente, permettendo ai pochi (pazzi) superstiti che decideranno di festeggiarlo di godersi una serata in un locale mezzo vuoto e con buona musica.

6. AL MIO SEGNALE SCATENATE LA CHIACCHIERA

Oltre ai travestimenti, il Carnevale ci regala un’altra grande gioia: i dolci. Chiamatele chiacchiere o bugie o frappe, poco importa. Sono buonissime. Aggiungeteci le castagnole. Nei giorni del Carnevale si può trasgredire un bel po’ a tavola, senza raggiungere i livelli apocalittici del Natale. Se non vi piace travestirvi, almeno vi restano i dolcetti. A meno che voi non siate pure a dieta. In quel caso, posso dire solo che mi dispiace per voi.

Voi che farete per questo martedì grasso? Vi travestirete? E se sì, quale triste animale avete scelto?

29 pensieri su “Come sopravvivere al Carnevale”

  1. Come sopravvivere al carnevale nel 2020: Coronavirus! Da noi tutte le parate sono state annullate, ma devo dire che da qualche anno a questa parte ho iniziato a sopportare poco tutta quella carta gettata a terra sotto forma di coriandoli! ? marzo inoltrato e al parco sotto casa mia ? ancora pieno!

    1. Diciamo che il Carnevale 2020 ? stato beccato da una sfortunatissima congiunzione astrale

  2. Anch’io amo il carnevale, il concetto di mascherata ? una di quelle cose universali di cui l’umanit? non pu? fare a meno, secondo me 🙂
    Penso di avere qualche anno pi? di te, giusto quel che basta per aver vissuto anche l’epoca in cui i costumi non si compravano (o giusto in minima parte) ma li creavano mamme e nonne. Ricordo come se fosse ieri quel costume da principessa cucitomi da mia madre… tutto bellissimo, solo che lei, da brava genitrice italiana apprensiva, mi aveva fatto indossare tipo tre maglioni diversi sotto. Risultato: collo sparito, sembravo Maurizio Costanzo con la bacchetta magica!

  3. In questi giorni di apatia e incertezza la tua guida semiseria mi ha fatto sorridere 🙂
    Ho sempre odiato il Carnevale, perch? tieni conto che mia madre e la sua amica scambiavano i vestiti a me e all’altra bambina, cos? a turno ci vestivamo un anno da fantina in abito sintetico e Pierrot con la lacrima fatta con l’eyeliner. Una tristezza che non hai idea. Ma i dolci del Carnevale – le bugie dalle mie parti – sono una consolazione non indifferente!

  4. io per motivi personali di famiglia non mi sono neanche resa conto del Carnevale…… anche se devo dire che l’unica cosa che mi piace di questo periodo sono solo i dolci….. le bugie……noi le chiamiamo cos? a Genova

  5. Analisi puntuale ed efficace, complimenti!!
    Io non sono una grande amante delle mascherate di carnevale, ma con due bimbi piccoli ora sono costretta. Dopo essermi vestita una intera infanzia da … BATMAN!

  6. io ho avuto solo due Carnevali nella mia vita. Il primo quando ero piccola piccola che andavo dietro il carro del mio oratorio ed eravamo sempre vestiti da puffo. Con la faccia dipinta di blu e il cappellino bianco. Poi la fase principessa che ? terminata dopo aver appositamente distrutto il vestito perch? lo odiavo. Poi basta, non mi sono pi? vestita. Ma il carnevale mi ? sempre piaciuto e sono sempre andata, nel limite del possibile, a vedere le sfilate. mi piacciono i colori e la gioia che emana. Adesso, ti dico, mi piacerebbe vestirmi, ma tipo cosplay di qualche serie tv, ma avrei paura di rovinare il vestito tra schiume varie e non solo

  7. Mi piacerebbe vestirmi per carnevale Adesso che sono adulta E decidere io il costume Quando ero piccola Mi hanno vestita Da ape e da coccinella e anche da fiore

  8. Non ho avuto costumi da animaletto, non ho avuto costumi da cartone animato noto, non mi travesto dal 1984. Non amo il Carnevale, ma (perch? c’? sempre un ma): da quando sono diventata mamma non so dire di no ad un costume nuovo ogni anno. E ho continuato a non coprare costumi da animaletto.

  9. Ciao io mi sono vestita da carnevale solo da bambina, non ho mai partecipato alle feste in costume, tranne appresso ai carri dove ero vestita da coccinella

  10. sono d’accordo con te, il divertimento non conosce et?, poi con i bambini ti travolge

  11. A me piace il carnevale mette allegria, quest’anno specialmente con questo virus, per quelle poche persone che ho incontrato per strada vi ho letto angoscia

  12. Per mia fortuna i miei non mi hanno mai vestito da animaletto, devo dire che da grande ho scoperto il carnevale in un’altra chiave espressiva. Sono stata a Venezia ed ? stato bellissimo.

  13. Per fortuna abbiamo l’ironia, altrimenti la vita sarebbe una tragedia greca!
    Non amo tanto il Carnevale, sar? perch? da bambina mi vestivano sempre da pagliaccio o marinaio e odiavo questi abbigliamenti ripetuti? Io che sognavo i jeans strappati da punk ah ah ah
    Che umiliazione 😛

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