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Manuali di sopravvivenza

Come sopravvivere ai cibi strani

Se avere un fetish per i cibi strani fosse reato, in questo momento vi scriverei dalla sezione femminile del carcere di Rebibbia. È più forte di me. Entro in un ristorante, guardo il menù, e ordino la cosa più bislacca che ci trovo. Ci deve essere qualche gene millennial che spinge le persone a cercare le cose più stravaganti anche al bar sotto casa. Qualche anno fa per assaggiare qualcosa di bizzarro si doveva andare nei ristoranti etnici, ma nell’ultimo periodo i ristoratori hanno arricchito i loro menù con mille scelte, e io ovviamente devo provarle tutte. Sperando di non essere l’unica!

 

1. ALTERNATIVE VEGAN

Non bisogna essere vegani per sapere che il consumo di carne (soprattutto rossa) andrebbe ridotto. Per questo spesso nei ristoranti si trovano alternative alla carne dai nomi bizzarri e impronunciabili, spesso più simili ad incantesimi di Harry Potter che a nomi di cibo: tofu, seitan, tempeh, mopur,  bulgur, alohomora… La sottoscritta ne ha provati un po’, e pensa che il tofu ai peperoni sia patrimonio dell’umanità. Ma col seitan… quello è tutto un altro discorso. In fondo, se il nome suona così simile a “Satana” ci dovrà pur essere un motivo, no? Il seitan ha più o meno lo stesso sapore e consistenza dello pneumatico, almeno per me. Per non parlare del tempeh, che da fuori sembra un incrocio tra un torrone e una barretta Cerealix, ma quando lo mastichi ti sembra di aver ingoiato una gomma per cancellare. Queste alternative vegane di solito le provo a casa, per mia fortuna. Innanzitutto perché così evito di ordinare qualcosa che non mi piace e di doverlo pure pagare, ma soprattutto perché sono una di quelle persone “con una faccia che dice tutto”, quindi probabilmente l’intero ristorante mi riderebbe dietro.

 

2. PASTA DI CANAPA


Ne ho parlato di recente su Instagram: ora come ora la canapa è ovunque.  Creme, oli, sieri, make-up… e ha invaso anche le nostre cucine, visto che è diventato facilissimo trovare praticamente ovunque olio, farina, e pasta di canapa. Tranquilli, non vi piomberà la polizia in casa per arrestarvi per spaccio se vi state preparando un piatto di penne di canapa. Però vi sentirete comunque un po’ adolescenti ribelli. La pasta di canapa, per chi non l’avesse mai provata, sa un po’ di nocciola. Io l’ho provata col sugo (errore madornale) e con le zucchine, in bianco, paradiso puro. E non vi lascia addosso nemmeno la fame chimica.

 

3. UNICORN/MERMAID LATTE

Se non avete mai trovato queste bevande nel vostro bar di fiducia, significa che il vostro barista è decisamente indietro coi tempi (o una persona di sani principi). UNICORN e mermaid latte sono due tra le bevande più instagrammabili che troverete sul pianeta terra. Uno è blu, l’altro rosa, vengono preparati con delle cialde e hanno esattamente lo stesso identico e confuso sapore: sapore di like. Perché l’unica proprietà di queste bevande (che narrano di essere preparate con ingredienti super sani maddeche) è quella di farsi fotografare e apparire bellissime su Instagram. Insieme allo UNICORN latte, vi arriva anche l’obbligo di dire ai vostri amici, che hanno preso un “normalissimo” cappuccino, che si stanno perdendo qualcosa di buonissimo, che è la cosa più buona che abbiate mai bevuto e che il vostro coraggio è stato ripagato.

 

4. BUBBLE TEA

Visto che si parla di cibo instagrammabile, parliamo anche del Bubble tea. Una bibita con bolle di gelatina che arriva in 15 gusti base+15 gusti diversi per le gelatine. E la particolarità è che non importa quale scegliate: ogni sacrosanta combinazione ha esattamente lo stesso sapore, il sapore dei 3-5€ che avete speso per avere delle bolle di gelatina che vi esplodono in gola col rischio di farvi morire soffocati e farvi sembrare pure scemi. Il bubble tea arriva dall’oriente, ha un sacco di successo tra le persone che frequentano le fiere del fumetto e anche se può sembrare che io lo detesti, lo consumo almeno due volte a settimana raccontando a me stessa che in fondo è solo tè alla frutta (con otto chili di zucchero, ma dettagli).

 

5. PLATATINE


Mangiate ancora le patatine fritte? Siete decisamente indietro! L’ultima moda in campo di fritti sono le platatine, ovvero dei platani tagliati a rondelle e fritti. Ora: il platano da fuori sembra una banana, solo che è molto più grande, più spesso e verde. Da crudo non credo nemmeno che sia vagamente digeribile o commestibile, e per tagliarlo a rondelle rischiate di affettarvi un dito, visto che è decisamente ostico da tagliare. Il platano riesce misteriosamente ad opporsi alla regola aurea per cui se friggi qualcosa, diventa buono. Pure da fritto, infatti, conserva un adorabile sapore di corteccia. Se cercano di propinarvi le platatine dicendovi che sono più sane delle classiche patate, non cascateci: è pur sempre fritto.

 

6. MATCHA

Japanese matcha green tea and matcha green tea powder at homemade clay bowl with bamboo whisk on wooden table with vignette tone

Dal Giappone abbiamo importato un sacco di mode e cibi, ma uno dei più invadenti e onnipresenti è il tè matcha, la mitologica polvere di foglie di tè schiacciate a mano, raccolte a mano, irrigate solo con acqua altissima, purissima e Levissima. Al contrario di un normale tè, per prepararvi il matcha dovete avere tutta la strumentazione necessaria e farvi i bicipiti per miscelarlo. Ma potete anche infilarlo un po’ ovunque, e preparare matcha latte, tiramisù al matcha, torte al matcha… con una piccola accortezza: il matcha sa di erba. Proprio di erba di giardino , la stessa che il vostro cane mangia per pulirsi le budella. A me il matcha piace pure e me lo inietterei se potessi, ma ciò non toglie la dura verità: è come bersi un prato.

 

7. GOLDEN MILK


Se avete almeno un amico fissato con lo yoga, la meditazione e qualche altra disciplina orientale, sicuramente vi avrà raccontato le proprietà miracolose del Golden Milk, e magari ve lo avrà anche fatto assaggiare. Per i profani, il Golden milk è latte e curcuma, con qualche altro ingrediente che varia a seconda della ricetta. Rispetto ad altri cibi di cui vi ho parlato, ha un sapore molto dolce e ben riconoscibile (anche se sa una cifra di curcuma, quindi vi deve piacere quel sapore), ma finora L’unica proprietà miracolosa che gli ho trovato è che rende incredibilmente logorroiche le persone che lo bevono, spingendole a raccontarti per forza quanto sia una bevanda miracolosa.

 

8. MOCHI

Chiudo in bellezza con un altro cibo giapponese, i Mochi. Se vi strozzate con un mochi, siete più che giustificati: in Giappone la gente CI MUORE mangiando i mochi a capodanno. Quindi, se siete curiosi di provarli, assicuratevi di non ingoiarli interi e masticateli lentamente. I mochi hanno la consistenza del pongo che usavate da bambini, e li trovate disponibili in vari gusti. Sono dei dolcetti a base di una pasta di riso tritato e lavorato. Ci sono quelli classici al tè verde, ma i miei preferiti in assoluto sono quelli alle arachidi. Se avete un conoscente che ama la cultura giapponese, probabilmente ve li avrà già rifilati a tradimento lanciandovi contro parole giapponesi random come “Kawaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”. Portate pazienza, e ribattete spiegando le grandi proprietà del Golden milk.

 

Oh, io lo so benissimo che quando esco potrei prendermi cornetto e cappuccino, o una normalissima carbonara. Ma so già benissimo che sapore hanno. Adoro il brivido di comprare qualcosa a caso e non sapere cosa mi troverò davanti. E voi? Preferite sperimentare o andate sempre sul sicuro? Quali “cibi strani” avete provato.?

37 pensieri su “Come sopravvivere ai cibi strani”

  1. Quando devo provare un cibo “strano” e nuovo per il mio palato, di solito mi affido all’istinto (che molto spesso sbaglia ????). Mi é capitato di assaggiare piatti che poi non riuscivo a mangiare….in ogni caso tra questi conosco i mochi che sono i miei dolci preferiti giapponesi. Adoro quello ripieni di gelato al cocco! ????

    1. Io da brava fuorisede ho affinato l’istinto di sopravvivenza a scegliere il cibo che mi faccia sopravvivere ahahah

  2. I Mochi sono i miei dolci giapponesi preferiti: al primo assaggio fanno una strana sensazione. Io li mangiati gelati ed erano veramente stranissimi ma dopo il primo assaggio sono diventata drogata di Mochi. Tornerei in Giappone solo per mangiarli di nuovo!

  3. Io assaggio sempre tutto. Premetto che adoro il matcha latte, il golden milk e i mochi (sto attenta, tranquilla!), ma avrei delle serie difficoltà con il bubble tea. Però lo assaggerei…

  4. Finalmente rispondo anche ad un tuo post, Rainbow! Piacere! 🙂

    Delle pietanze da te elencate nel post, non ho assaggiato ancora nulla, onestamente. Ma sono una persona che ama sperimentare e tuffarsi in nuove esperienze culinarie. Complice il fatto che purtroppo (o per fortuna) non sento gli odori e di conseguenza ogni volta che assaggio qualcosa, “nella mia bocca c’e una festa ma non ho mai ricevuto l’invito -causa i social che non ho ????-“. Ho un senso del gusto a mio dire elevato e a tratti delicato.

    Mi hai fatto ricordare, però, una pietanza deliziosa e che ricorderò per sempre e che aveva causato ilarità e confusione: Ai tempi frequentavo una ragazza, eravamo andati in Austria in un B&b tramite il suo titolare che, in quanto istruttore d’arti marziali, ci aveva invitato (lei aveva effettuato la prenotazione per tutti). Ma…andiamo al sodo, anche se la location potrebbe risultare importante, anche perché una cosa simile da noi in Italia non l’ho mai mangiata:
    La mattina di quel weekend c’era il classico buffet per gli ospiti. Tutti prendevano qualsiasi cosa tranne una ciotola ricca di carne che ricordava vagamente quella in gelatina. Ovviamente mi faccio coraggio, prendo una bella manciata e la mangio con gusto. Tutti mi guardavano. Io guardo lei e con entusiasmo le dico “Che bontà!! Vado a fare il bis!” Dopo il tris di questa prelibatezza (che ricordava carne speziata ma da un sapore che ancora non so dire con esattezza, comunque adatto per il pasto del mattino), alzo gli occhi dicendo “Ma perché mi guardano tutti?” “Tu non senti gli odori…ma non è che profuma di buono!” Ridendo, ho detto che non sapevano cosa si perdevano!

    Inutile dire che dopo quest’affermazione, in molti si sono fatti coraggio, finendo addirittura quella che ancora oggi reputo la “misteriosa carne del mattino”. Soggetta di racconti epici tra amici.

    …Menzione speciale per le polpette di polipo con aceto balsamico in un ristorante giapponese di Udine! Quando le mangio, la mia reazione è pari alla classico sketch di Snuffles coi biscotti, di Hanna&Barbera: https://www.youtube.com/watch?v=MmPh8TJu2IY ????

  5. mai provato nulla di tutto questo…… anche se sono curiosa come un gatto per certe cose sono un pochino restia……

  6. Wow ma lo sai che li conosco tutti, sarà perchè anche io sono una che ‘Ehi potrei prendermi un normale cornetto’, e invece no vado sempre su cose strane e mi imbatto anche in persone altrettanto strane, i mochi li adoro tutti ovviamente li mangerei h24, il matcha ho avuto modo di farmelo da sola, non è molto comodo per niente e ho rischiato grosso (vatti a fidare di youtube), anche l’unicorn e il marmaid perchè ho un paio di bar che ha proprio quel brand e li fa un po’ tutti, e come scusa quando sono giù (anche quando sto bene), spesso mi rifugio nel mio bar preferito trangugiando di tutto, sotto gli sguardi schifati della gente che pensa ‘Che cos’è sta roba’, che bello sapere di non essere l’unica ed è proprio vero non bisogna essere vegani per sapere che un ridotto consumo di carne ci farebbe bene, infatti passo sempre di più da essere onnivora a periodi quasi totalmente senza senza carne, e devo dire che in quei giorni sto decisamente meglio, bellissimo articolo.

      1. Assolutamente d’accordo, soprattutto quando arriva qualcosa con un quintale di panna montata sopra e tutti che si chiedono quanto sia buona ???? suscitando le invidie delle commensali ????

      2. E non bisogna mai far assaggiare nulla ahahah se non hanno avuto il coraggio di prenderlo, devono restare divorati dalla curiosità per sempre ahahah

  7. Sono una molto schizzinosa sul cibo. Fin da piccolissima prima di assaggiare qualunque cosa fuori di casa, la annusavo. E se aveva un odore strano la rifiutavo. Alla refezione scolastica non mangiavo nulla. Ancora adesso, anche nei miei viaggi sto moooooolto ma molto attenta, sopratutto in Oriente. Perché una dissenteria ti rovina la vacanza. Quindi no, non ho mai assaggiato cibi strani e nessuno riesce a rifilarmeli. Nemmeno con lusinghe o minacce. Poi non so se sono indietro i bar o i ristoranti dove vado io (e mi sembra strano a Milano) oppure sono io che non li considero nemmeno. Quella che prova tutto come te è mia mamma. Ma ha un sesto senso per indovinare i cibi quindi se non è buono è difficile che lo scelga.

  8. Tra le cose che hai elencato ho provato: la pasta di canapa e non mi é dispiaciuta e i mochi che invece adoro, non ho avuto il coraggio di provare i caffè colorati… ma prima o poi tenterò

  9. Dopo aver visto Mozart in the jungle, non posso non confessare di voler provare assolutamente il matcha, ma prima o poi… Ho avuto l’onore di trovare in Milano un bar interamente dedicato al bubble tea… E l’ho provato… Ed ora lo amo!!!

  10. Io i Mochi li adoro, ne compro sempre una variante diversa quando vado al mio negozio asiatico di fiduca a comprare il ramen istantaneo, poi ho provato i caffé colorati e quello blu mi ricordava il coccolino mentre il rosa é bevibile, non riesco ancora a trovare il Bubble tea

    1. Lo unicorn latte l’ho bevuto così tanto tempo fa che non mi ricordo nemmeno più il sapore ahahah

  11. Come ti capisco! Anche per me in ristorante la scelta ricade sempre sul piatto di cui non conosco il nome e quanti orrori ho assaggiato negli anni! In viaggio poi è doppiamente rischioso dato che la lista dei cibi sconosciuti si amplia notevolmente e soprattutto perché i gusti, soprattutto in Sud America e Asia, sono decisamente lontani dai nostri.
    Il piatto più strano? Tralasciando api e cavallette (che ormai sono di moda) ti sfido ad assaggiare il cuy https://www.bagaglioleggero.it/cuy-cucina-peruviana/ (-spoiler: noi non ce la siamo sentita!)

  12. alcuni sono molto particolari altri li proverei all’istante, grazie per avermeli fatti conoscere

  13. No non mangio mai cibi strani, nin mi attirano le cose che non conosco. Diciamo che cibi cinesi e giapponesi non li mangio, non mi attirano

      1. Questo articolo mi ha fatto proprio sorridere! Anch’io come te azzardo sempre con gusti strani, per cui mi sono ritrovata a mangiare un gelato al gusto “funghi porcini” (orrendo) o zuppa calda di fragole (mangiata come primo). Ma come dice la pubblicità “il gusto è dei curiosi” no?

      2. La zuppa calda di fragole mi incuriosisce, i porcini li lascio nel risotto! Ahahah

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